Segreti - Film (1997)

Segreti
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Titolo originale: A Thousand Acres
Anno: 1997
Genere: drammatico (colore)
Note: Tratto dal romanzo premio Pulitzer "La casa delle tre sorelle" di Jane Smiley.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 31/01/10 DAL BENEMERITO GALBO
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Galbo 31/01/10 07:59 - 12392 commenti

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Larry Cooke divide la sua tenuta da cento acri nelle campagne dello Iowa tra le tre figlie. Nella famiglia iniziano a questo punto i problemi. Tratto dal romanzo premio Pulitzer "La casa delle tre sorelle" di Jane Smiley, Segreti è un dramma familiare il cui pregio principale è l'ottima interpretazione di un cast molto ben assortito. Il limite è costituito da una sceneggiatura scontata che offre poco in termini di caratterizzazione psicologica dei personaggi e si affida troppo alla componente melodrammatica. Buona la fotografia.

Myvincent 6/03/12 12:44 - 3741 commenti

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Prima della visione fornitevi di fazzoletti per la tendenza all'emozione con lacrima che il film suscita in tutto il suo dispiegarsi. La concentrazione di tragicità è anche eccessiva e un po' studiata appare la giustapposizione delle scene "forti". Ma un così stellare cast di attori fa dimenticare questi difetti, specie dopo aver visto recitare, anche solo per 5', Jessica Lange e Michelle Pfeiffer. Narrazione efficacissima della voce fuori campo. Non perdetevelo.

Guru 1/01/13 23:12 - 348 commenti

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La tristezza vela gli occhi di due sorelle, custodi di vecchi vecchi rancori e segreti, in una famiglia patriarcale dove l'abuso e la violenza erano le regole di vita. L'esistenza è dura e difficile, senza riscatto e con solo una via d'uscita... Ottima interpretazione delle due protagoniste che creano quel fascino di complicità che solo due "mostri" possono far traspirare dalla cinepresa. Buona la fotografia e l'introspezione che fa da filo conduttore dell'opera.

Mutaforme 1/01/13 23:03 - 417 commenti

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Mediocre film drammatico e strappalacrime che si basa su una storia ormai poco originale, fatta di violenze familiari e drammi umani. Di buono c'è il cast, che si rivela all'altezza e anzi prova a innalzare la qualità del film, talvolta riuscendovi. **

Pigro 2/01/13 09:39 - 9665 commenti

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Re Lear ha un indicibile segreto. Si inizia parafrasando la tragedia shakespeariana (c’è pure la follia nella tempesta!), con il proprietario terriero che vuole dare il patrimonio alle tre figlie, ma a metà il film vira bruscamente: le due sorelle anziane non sono megere, ma da piccole sono state violentate dal padre; e dal dramma della mancata riconoscenza filiale si slitta verso quello dei soprusi paterni, striando di dense venature di sofferenza (un Tennesse Williams più doloroso che morboso) una tipica saga famigliare Usa.

Simdek 31/01/14 11:05 - 122 commenti

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Polpettone americano in stile Casa nella prateria, basato su un'esile sceneggiatura in cui si sorvola a piè pari su fatti (l'adulterio) e persone (la sorella minore) che necessitavano di più ampio approfondimento e introspezione. Non si capisce come la rappresentazione della famiglia sia all'inizio così bella da far invidia quando invece tutti sapevano del fuoco che covava sotto la cenere. Si rimane come sospesi nell'attesa che accada qualcosa e invece... niente. Fotografia buona e brava la Lange.
MEMORABILE: La rivelazione dell'incesto.

Buiomega71 26/09/14 00:52 - 2910 commenti

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Intenso e turgido drammone tutto al femminile (le donne pagano scotto, soffrono e si liberano) con acri sapori tennesseewilliameschi e una narrazione appassionante e fiammeggiante. La Moorhouse regala grandi spazi (magnifica fotografia di Tak Fujimoto), dà prova di gran sensibilità registica (in alcuni frangenti si stenta a trattenere le lacrime) e vira in stoccate dolorosissime (la raggelante confessione degli abusi incestuosi). Grande prova d'attrici (la Pfeiffer su tutte) che lascia il segno. Sanguigno, crudele e femmineo, indissolubilmente douglasirkiano.
MEMORABILE: L'impressionante mastectomia sul corpo della Pfeiffer (ad opera di Rick Baker); La crudele bastardaggine di Robards che viene fuori durante la tempesta.

Saintgifts 7/10/16 12:23 - 4098 commenti

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Non ci si fa mancare nulla in questo dramma familiare; c'è proprio tutto ciò che di più triste e becero può succedere in una famiglia. C'è anche tanto amore, amore che spunta tra lacrime e confessioni, amori condotti da donne, diventate tali troppo presto e a un troppo alto prezzo. Maneggiare tutta questa materia in un film non è facile, sembra più adatta a una serie televisiva. La Moorhouse, con a disposizione un notevole cast, fa il possibile, ma sarebbe stata necessaria una diversa sceneggiatura per dare risalto a una storia già vista.
MEMORABILE: Adeguata al dramma la bella fotografia di Tak Fujimoto.

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  • Discussione Buiomega71 • 26/09/14 10:36
    Consigliere - 25998 interventi
    Turgido e fiammeggiante melodramma tutto al femminile, con sapori acri alla Tennessee Williams e echi di cinema douglasirkiano

    La storia, dolorosa e struggente, di tre sorelle, vittime di un padre padrone possidente terriero, rispettato e temuto dalla comunità del piccolo paese dello Iowa, fà emergere rancori, gelosie, cattiverie, dolori lancinanti mai sopiti, ricordi che tornano a galla più devastanti che mai (a volte inutilmente rimossi, ferite che ancora sanguinano e fanno ancora male, un male cane)

    Grandi spazi (magnifica la fotografia di Tak Fujimoto), una narrazione femminea di rara sensibilità dell'australiana Jocelyn Moorhouse, che lascia mano libera a tre splendide attrici di razza (la Pfeiffer su tutte) e vira stoccate lancinanti che lasciano il segno (la terribile e agghiacciante confessione degli abusi incestuosi, l'impressionante mastectomia sul corpo della Pfeiffer-curata da sua maestà Rick Baker- ) e in alcuni frangenti non si può non trattenere le lacrime

    Robusta "saga" familiare tutta americana, dove regnano dolore, marciume, mentalità bovina e misogina del patriarcato campagnolo, amarezze, rivalse, gelosie, morte e una fioca luce di speranza per un domani migliore

    Robards è la quintessenza della bestialità, essere viscido e meschino, crudelmente bastardissimo (esce tutta la sua cattiveria disumana in una notte di tempesta, dove si accanisce contro le figlie) in un ruolo che resta impresso a vita (il delirio farneticante nell'aula di tribunale)

    Toccante, intenso, crudele, indissolubilmente femminile (gli uomini non ci fanno una gran figura: ubriaconi, profittatori, padri che stuprano le figlie perchè "egiustocosì", ingannevoli, superficiali, menefreghisti), dove le donne soffrono in silenzio, cercano il riscatto nella rabbia e fino all'ultimo combattono per non farsi sopraffare dalla morte (anche se il personaggio della Leigh ha parecchie ombre, rivelandosi una viperella covata in seno)

    Grande narratrice, con uno stile classico e appassionate, la Moorhouse filma il suo capolavoro, che pare un "Peyton Place" sputato dall'inferno

    Il sentore di "soap-opera" e forse dietro l'angolo, ma quì si respira comunque gran cinema.
    Ultima modifica: 26/09/14 11:08 da Buiomega71
  • Discussione Buiomega71 • 26/09/14 10:40
    Consigliere - 25998 interventi
    Dall'australia un altra narratrice di razza, Jocelyn Moorhouse

    https://www.portrait.gov.au/exhibit/hollywood/content/Moorhouse.jpg
  • Homevideo Buiomega71 • 26/09/14 10:45
    Consigliere - 25998 interventi
    Un pò spartano il dvd edito da Cecchi Gori, come extra solo il menù coi capitoli.

    Durata effettiva: 1h, 41m e 21s
    Ultima modifica: 26/09/14 11:01 da Buiomega71