Giuliana (la Medici) è orfana. Lui, Paolo (Gianni Dei), è figlio di un industriale. Compagni di liceo, si innamorano. Gli esami di maturità sono prossimi. I genitori promettono una spider a Paolo, se sarà promosso, e lui si dedica tutto agli studi, mentre la zia con cui vive Giuliana improvvisamente muore. I rapporti tra i due sembrano allentarsi, ma…. Garbato e tenero filmetto giovanilistico di Franciosa, oggi quasi dimenticato, che funziona senz’altro meglio quando non sono in scena gli adulti e si concentra sui rapporti tra i due ragazzi.
Sembran tutti cretinetti in vacanza al Fast Decerebration Center. Prévost mammina isterica e possessiva da ridurre il figlio a un bigattino da pesca, Ferrari, alla faccia del nome, industrialotto dei fiori di plastica, Dei che se non è esca è un autentico pesce lesso; manco la Medici si salva, perché la sua non è ribellione, ma fancazzismo totale. La Malfatti deve raccogliere i cocci del mal-fatto e per poco non si fora anche lei. Scena finale da barzelletta di Settimana Enigmistica. Canzone tormentone da no comment e per di più in francese. Risultato zero.
Trama quasi inesistente perché concentrata in breve tempo (i pochi mesi prima degli esami di maturità) e semplicemente basata su due ragazzi (Dei e la Medici) che si frequentano, il tutto farcito di dialoghi incredibili che sono la cosa meno credibile di tutto il film. Il resto è una colonna sonora ossessiva con canzoni francesi e una nostalgia per un epoca che non c'è più. La regia di Franciosa non è male, gli attori e qualche altro partcolare non convincono pienamente. Silvia Dionisio è qui forse non ancora sedicenne.
Dal romanzo "Maturità Classica" di Gianfranco Ferrari, una commedia giovanilistica sui tumulti dell’amore adolescenziale stretto tra i doveri scolastici e le pressioni dei genitori. Nonostante una sceneggiatura flagellata da brusche cesure, Franciosa è riuscito a catturare lo spirito ingenuo dei diciott’anni, utilizzando al meglio la freschezza e i sorrisi della Medici e persino la faccia da eterno imbambolato di Dei. Solo accessori i ruoli degli adulti – più incisiva la bacchettona Malfatti - e fastidiosa l’assillante canzone in francese che, a tratti, ricorda “Nella vecchia fattoria".
MEMORABILE: Il timido Dei va a comprarsi un libro sul sesso.
Commedia giovanile davvero grigia e vuota di contenuti, sia emotivi che sociali. Indifferenti pure alla morte, non emanano alcun patos e coinvolgimento affettivo. Gli ormoni che spettinano l’adolescenza? Non pervenuti: tutto è inerte e calcolato; persino le prostitute si esprimono con filosofico contegno. Inspiegabili le canzonette in francese. Volevano assecondare i loro stilemi e sbarcare oltralpe? O solamente dare un tono esotico per infinocchiare noi? Una sorta di tempo delle mele plastificate davvero immangiabile.
MEMORABILE: L’enorme pista Polystil.
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