Il quarto tipo - Film (2009)

Il quarto tipo
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The Fourth Kind
Anno: 2009
Genere: horror (colore)
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Il quarto tipo è l’incontro ravvicinato più temuto: il rapimento alieno (o adduzione), fenomeno si dice assai frequente e di cui non mancano inquietanti testimonianze, ricostruite quasi sempre attraverso l’ipnosi del paziente. E sono proprio le sedute ipnotiche a comporre l’ossatura di un film la cui attenzione principale è rivolta a confondere quanto più possibile realtà e finzione cinematografica, una volta di più alla ricerca della massima immersione dello spettatore nella vicenda. Perché è così che si ottiene l’effetto verità da tutti sempre più perseguito: qui addirittura entra in scena il regista che nella parte di se stesso intervista una delle vittime al centro delle adduzioni...Leggi tutto multiple verificatesi (pare) nella cittadina di Nome in Alaska. La donna risponde, ma nel frattempo, con abili e insistiti giochi di split-screen, le si affianca l’immagine di Milla Jovovic, ovvero l’attrice che la interpreta pronta a raccoglierne il testimone per rendere più “vive” le testimonianze video (che comunque continuano a fare capolino spezzando lo schermo con lo scopo di fondere come detto il piano virtuale e quello reale) e dare vita a un briciolo di storia. Perché certo, siamo nell’ambito del finto (fino a dove?) documentario, ma qualcuno che si assuma il ruolo di protagonista ci voleva. E Milla Jovovic, bella come un angelo caduto dal cielo (lei sì!) lo fa con la necessaria professionalità, dando spessore a una storia-non storia, a una raccolta di registrazioni video intervallata da momenti di panico generalizzato in cui alla Jovovic spetta di dare forma cinematografica alle nostre paure, ponendosi di fronte al fenomeno come donna scettica ma non stupida e con questo suggerendoci l’atteggiamento da tenere per seguirla nell’avventura. I “contatti” partono sempre con l’avvistamento nella propria stanza di un gufo (che si capirà non essere un semplice gufo) per avviarsi a fasi confuse che l’ipnosi fatica drammaticamente a ricostruire generando fenomeni che solitamente saremmo abituati a legare a possessioni demoniache. L’utilizzo in chiave documentaristica dei filmati permette di mostrare il meno possibile secondo gli scaltri insegnamenti della strega di Blair, il tema dell’adduzione conserva un fascino innegabile e di conseguenza, dal momento che la regia è ben architettata, l’angoscia attanagliante è garantita. Poi ci si accorge di esser rimasti con un pugno di mosche in mano, ma non è forse quello che capita a chiunque si avvicini empiricamente a questo tipo di fenomeni?

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 23/01/10 DAL BENEMERITO BRAINIAC POI DAVINOTTATO IL GIORNO 24/01/10
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Brainiac 23/01/10 12:28 - 1083 commenti

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E fu così che il regista dal nome impronunciabile quanto lo scioglilingua delle-tre-tigri riuscì a girare un film la cui genesi falsa-vera-mocku-docu-fiction è misteriosa quanto il plot che tira dentro sumeri in trattamento terapeutico. Sorta di completamento delle profezie di Pellington con un pedante gufo in vece dell' uomo-falena, Il quarto tipo, ambientato nei ghiacci dove il medico curò gli orsi, tocca qua L'esorcista e là Bagliori nel buio citando l'impossibile per renderlo credibile. Rapimenti alieni, ipnosi, tremende sessioni di registrazione, levitazioni da far impallidire Emily Rose.

Gnurni 26/01/10 11:42 - 4 commenti

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Film che tratta delle abduction. Il regista sembra voler stupire lo spettatore trascinandolo all’interno di una storia incredibile eppure non inverosimile, offrendo una vicenda “vera” supportata da documenti dichiarati autentici, seppur invitando il pubblico ad una libera interpretazione. Le testimonianze video e la trasposizione cinematografica si interpongono e affiancano donando dinamica e leggerezza. Credibile interpretazione della bellissima Milla Jovovich contribuisce. Film tutto sommato non banale o scontato.
MEMORABILE: La scena in cui il paziente di Abigail si trova sul letto.

Galbo 29/01/10 05:49 - 12392 commenti

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Dopo la morte misteriosa del marito, una donna indaga su misteriosi disturbi del sonno che colpiscono alcuni abitanti nella cittadina di Nome, in Alaska. Incipit non particolarmente originale per questo film di Olatunde Osunsanmi. Ciò nonostante bisogna ammettere che il regista mostra una certa capacità di costruire la tensione anche grazie all'espediente di realizzare la storia come un (finto) documentario. Aiutano gli ambienti claustrofobici e il particolare contesto naturale. Buona la prova del cast.

Stubby 30/01/10 01:12 - 1147 commenti

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Francamente, a parte un paio di scene ad effetto, l'ho trovato molto noioso, tant'è che spesso ero sul sonnacchioso andante. È una sorta di documentario/thriller sul tema dei rapimenti alieni, ma sembrano più possessioni demoniache. Milla Jovovic è ancora in gran forma.
MEMORABILE: gUFO.

Cotola 31/01/10 23:47 - 9043 commenti

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Confuso e furbesco thriller paranormale a tinte fantascientifiche dagli esiti alterni. Nella prima parte riesce ad intrigare e coinvolgere lo spettatore nella sua rete misteriosa; nella seconda sbraca non poco quando cerca di chiarire le cose. Il regista è bravo nel creare la tensione, ma la sceneggiatura è troppo fallace perché alla fine si ottenga un risultato del tutto convincente ed anche l’alternanza di finzione e “realtà” (così come l’uso dello split screen) alla fine stanca.

Metuant 7/02/10 21:32 - 456 commenti

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A metà strada tra l'horror stile X-Files e il mockumentary, conta su un buon cast e un altrettanto buona idea di partenza, ma non centra del tutto il bersaglio a causa di una certa ripetitività di fondo che alla lunga lo rende noioso. Ci sono alcuni momenti buoni, ma alla fine si riduce al classico film sulle abduction con all'interno una storia di tragedie e incomprensioni famigliari che purtroppo gli fanno perdere mordente. Non male la Jovovich.
MEMORABILE: Gli spezzoni dei pazienti filmati con la telecamera digitale.

Capannelle 9/02/10 15:03 - 4411 commenti

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Beh niente male, il parallelo tra immagini finto-originali e immagini vere-ricostruite funziona abbastanza bene e rende interessante una storia per altri versi alquanto scontata. Merito quindi alle scelte registiche e ad una Jojovich messa al posto giusto, credibile quanto basta. Qualche sbandata nel percorso, tra sumeri e pazienti andati di testa, ma ci sta e non fa scadere il film.

Jorge 21/02/10 13:49 - 164 commenti

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Plot usuratissimo. Sceneggiatura? Così così. Le interpretazioni del cast? Ddecenti. La vena finta-documentaristica? Tutta copiata da Rec e Deodato. Il punto di forza del film è in ciò che viene supposto ma non viene visto, ed in alcune scene "forti". Poi è il solito blockbuster, con tutti gli stereotipi del caso.

Greymouser 12/04/10 11:23 - 1458 commenti

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Operazione triste e scadente, sulla scorta della nefasta moda mockumentary, con la quale molti registi improvvisati credono di poter nascondere una sostanziale inettitudine a raccontare una storia. In questo film-bufala non si capisce mai se stiamo assistendo a qualcosa che riguarda i rapimenti alieni o le possessioni demoniache. Gli artifici di montaggio (splittamenti vari, inquadrature parallele etc.) sono solo pretenziosi e irritanti e le recitazioni al limite del ridicolo fanno il resto. Una pena.

Nando 10/06/10 12:32 - 3814 commenti

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Film che si attiene a fatti documentati veri e propone videoriprese originali in cui si osservano individui posseduti da un'entità extraterrestre. Allo stesso tempo, a fianco all'intervista ad un reale protagonista, vi è la trama cinematografica che ripercorre la vicenda ancora nebulosa nei fatti. Impressionanti alcune scene ma come spesso accade alcune riprese originali iniziano a sgranarsi o a deformarsi.

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Daniela 19/06/10 10:51 - 12660 commenti

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Certo modaiolo e più furbo che ispirato. L'insistito mescolare le carte fra realtà (finta e dai contorni volutamente incerti) e finzione (vera ed esibita come tale), soprattutto attraverso tecniche come lo split screen o il mixaggio di suoni, garantisce un certo grado di coinvolgimento, al di là del fascino innegabile del tema, il che maschera un certa povertà a livello di scrittura. Milla è bellissima, ma l'attrice che interpreta la "vera" psicologa ha un volto "alieno" più inquietante. Poco consistente, ma vedibile, come un X-files apocrifo.
MEMORABILE: L'alieno megalomane (eh si!) che non si vede ma si sente - il ragazzino figlio della protagonista, uno dei più antipatici mai visti sullo schermo

Rambo90 12/09/10 16:46 - 7697 commenti

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Lo stile finto documentaristico giova sicuramente al film, che sopperisce così alla mancanza di ritmo. Non sempre l'attenzione è al massimo e il coinvolgimento arriva solo dopo un po', ma il cast ce la mette tutta e i vari passaggi di split screen aiutano a tenere desti. L'argomento dei rapimenti alieni non è nuovo e nemmeno sfruttato alla grande, ma comunque si lascia vedere.

Jandileida 21/10/10 23:01 - 1565 commenti

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Film che ricorda da vicino The forgotten (solo per citarne uno): i soliti marziani arrabiatissimi e che provengono dalla valle tra i due fiumi della Mesopotamia prelevano gi umani per farne delle cavie. Il regista sceglie un taglio documentaristico un po' banale ed abbastanza abusato che nulla aggiunge e nulla toglie ad una storia già stravista che non riesce a coinvolgere o a sconvolgere. Gli attori sono bravini (tranne il monolitico Patton). Grande solidarietà per il povero gufo, animale bellissimo, condannato da secoli al malaugurio.

Redeyes 28/02/11 22:56 - 2449 commenti

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Non sono amante dei documentari fake, né credo che un emulo di X-files possa assurgere a capolavoro e tuttavia ci provo. Sicuramente è astuta la sceneggiatua, così come la regia, volta a miscelare realtà (si fa per dire) e fiction. A tratti sembrava Voyager, il programma tv, a tratti l'ennesimo film sulle presenze paranormali. Sarà stata una serata un po' sottotono da parte mia, ma ho faticato a non dormire durante la visione. Aspetto, a questo punto, le 3.33 a.m. per veder se qualcosa accade. Lasciate perdere!

Puppigallo 7/03/11 10:35 - 5273 commenti

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Dopo 40 minuti di pellicola viene spontaneo esclamare: "Ma si può sapere cosa cacchio avete visto!? Basta con questo stramaledetto gufo!". Poi però si entra in sintonia con questi poveracci, su tutti, la dottoressa e il padre di famiglia che sbrocca e si accetta ciò che hanno da offrire come testimonianza (in verità, poco). A quel punto, la comparsa di un omino verde, o peggio, avrebbe rovinato tutto, mentre il blocco mentale, decisamente umano, dà più credibilità a ciò che è comunque difficile da accettare, nonostante si basi su registrazioni e reali testimonianze. Riuscito.
MEMORABILE: La voce tra le urla, che parla un linguaggio all'inizio incomprensibile; Le sedute violente (la dottoressa, in pieno forse delirio quasi demoniaco).

Enzus79 24/07/11 09:30 - 2895 commenti

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L'intento del regista era quello di essere il più convincente possibile e direi che c'è riuscito. Inquietante e coinvolgente al punto giusto, specialmente con le scene dove avviene l'ipnosi. Realtà e cinema sono mescolate bene e il volto della dottoressa Taylor è quello che impressiona di più...

Buiomega71 9/12/11 00:36 - 2910 commenti

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Il mistero di Picnic ad Hanging Rock ritorna in questo finto (?) mockumentary, scritto e ben diretto dal regista di origini africane. Ottime e suggestive location della cittadina di Nome, split screen depalmiani, un'inquietudine costante e sobbalzi alla Paranormal activity. Da pelle d'oca la lingua aliena sumerica, davvero un bel colpo di genio. Forse un po' ripetitivo con sprazzi di immagini velocizzate alla Koyaanisqatsi che fa tanto cool. Nel complesso non male, con i rapiti distorti dalle riprese video che sembrano i mostri della Casa maledetta.
MEMORABILE: La strage familiare da parte di Tommy, secca e ruvida tipo Real tv; Il poliziotto che sorveglia la casa della Jovovich e vede l'ufo sul tetto.

Kekkomereq 11/12/11 21:40 - 358 commenti

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Dopo quell'obbrobrio di The Cavern, il regista Osunsanmi torna dietro la macchina da presa con un falso documentario horror sui rapimenti alieni. Affida il ruolo della protagonista a Milla Jovovich, che se la cava benissimo nel ruolo della psicologa. Il film è come ce lo presenza Milla all'inizio (tratto da una storia vera) e effettivamente i filmati di repertorio e le ricostruzioni sono spaventose, o forse sono io troppo suscettibile. Se siete amanti del genere mockumentary, "Il quarto tipo" vi lascerà a bocca aperta.

Hackett 14/12/11 07:10 - 1867 commenti

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L'effetto finto documentario accostato a ricostruzione è una buona soluzione e regge l'intero film. Di fatto succede poco ma l'atmosfera è tesa e le interpretazioni (soprattutto nel finto materiale d'archivio) sono davvero notevoli. Solito discorso, è un film che se visto in condizioni particolari può regalare un po' di inquietudine, non è poco.

Cloack 77 10/07/12 16:26 - 547 commenti

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Quando le riprese "reali" prendono il sopravvento qualcosa scatta, gli spaventi non mancano, i dubbi montano e si riesce a superare tutto: l'inconsistenza dei personaggi, le loro psicologie quasi azzerate, la regia inesistente... Le riprese "reali" sono talmente ben fatte da cancellare addirittura la pretestuosità dell'intervento iniziale della Jovovich e da spingere ad indagare sulla loro effettiva veridicità. C'è un superamento dell'effetto The blair witch project.

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Undying 30/09/12 13:28 - 3807 commenti

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Filmati reali (sempre discutibili) e ricostruzione meticolosa di un avvenimento incredibile. La tristezza, per la macabra conclusione (la scomparsa di una bimba cieca, figlia della protagonista), lascia propendere per il versante della follia di una madre costretta alla vedovanza. Ma il nocciolo del film rimane quello del duplice binario: le abductions sono reali e/o la mente è causa di allucinazioni indotte dalla pazzia. Olatunde Osunsanmi evita ogni retorica e, in forma di POV, divide lo schermo più volte (split screen) riuscendo a coinvolgere psicologicamente. Effetti speciali inesistenti.
MEMORABILE: La voce aliena che parla in sumero.

Piero68 31/10/12 12:00 - 2957 commenti

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Esperimento azzardato per Osunsamni che arriva addirittura ad unire mockumentary e metacinema; il tutto condito con scene e titoli didascalici che invece di aiutare la comprensione gettano lo spettatore nel caos più totale. Riprese quadruple, audio incomprensibile, commistione tra alieni e possesione diabolica. Credo che questa volta sceneggiatura e regia l'abbiano fatta davvero fuori dal vaso. Inoltre manca l'interprete principale, ovvero la suspense (o pathos che dir si voglia). Salvo un paio di scene non c'è mai un clima coinvolgente. Cast svogliato.

Belfagor 12/10/13 18:00 - 2690 commenti

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Ispirato molto liberamente a un mistero assai mondano (tant'è che si potrebbe parlare di speculazione su un evento tragico), è un interessante amalgama fra mockumentary e ricostruzione. Abile, a tale scopo, l'idea di utilizzare due attrici per il medesimo personaggio, anche perché la Jovovich dimostra di saper gestire il ruolo da protagonista lontana dagli stereotipi della action girl. La prima parte intriga e costruisce una buona atmosfera lovecraftiana, mentre la seconda si appiattisce su sé stessa come un episodio di X-Files mal riuscito.
MEMORABILE: L'introduzione in stile documentaristico con la Jovovich; La "vera" dottoressa, con il fisico distrutto e un volto inquietante; L'immagine del gufo.

Rebis 14/10/13 20:30 - 2337 commenti

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Esteticamente, un obbrobrio che a confronto una puntata di Voyager sembra un documentario di Wiseman. Osunsamni la tira tanto per le lunghe ma non ha uno straccio di storia da raccontare e gli unici fatti stanno scritti prima dei titoli di coda. Che "i gufi non sono quello che sembrano" l'aveva già detto Lynch, e tante grazie. L'incastro tra fiction e pseudofiction è un espediente che alletta la morbosità per i primi 15 minuti, prima che l'artificiosità presti impietosamente il fianco. Se inquieta è perché rimanda ad una casistica documentata capace di terrorizzare senza fare tanto chiasso.

Luchi78 6/03/14 17:43 - 1521 commenti

I gusti di Luchi78

Troppo fastidioso l'effetto del finto documentario, che vorrebbe solamente aggiungere pathos al film tramite una finta suggestione, mentre invece sarebbe stato molto più saggio affidare alla narrazione degli eventi una linea più convenzionale. Detto questo, il film offre ben poco altro, basandosi quasi esclusivamente sulla finta veridicità di questa storia e concludendosi con un finale sospeso. Inoltre tutti gli effetti sono più o meno mascherati da riprese disturbate in live-cam, espediente non poco da furbetti...

Toporosso 26/12/14 17:24 - 77 commenti

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Un film pesante, noiosetto e pretenzioso. Un horror che non spaventa, un plot di fantascienza che non avvince, un documentario farlocco che non convince nessuno. Pare più un esercizio di stile e di tecnica registica (anche abbastanza riuscito) che un racconto in grado di coinvolgere lo spettatore. Cast senza infamia e senza lode, che si adegua assai bene al freddo distacco del regista. Notevole la fotografia dei suggestivi panorami dell'Alaska. Una sola visione è più che sufficiente.

Rufus68 1/10/17 11:18 - 3842 commenti

I gusti di Rufus68

La mancanza di idee genera centoni. E questo film è solo un furbo centone di suggestioni già ampiamente riviste e rimaneggiate, a metà tra X-files (i rapimenti alieni), L'esorcista (i poveri sumeri) e il cinema free americano anni Settanta (lo split screen). Assolutamente nulla di interessante smuove la bonaccia derivativa e lo stesso regista, a corto di trovate, la chiude lì, senza starci troppo a pensare.

Bergelmir 1/01/19 01:03 - 160 commenti

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Una suggestiva ambientazione nordica fa da sfondo a un "rapimento alieno", tema dell'ufologia e del complottismo, da cui il film pesca copiosamente e usa l'espediente del falso documentario. La prima parte riesce bene, ma poi ci si perde a cominciare dai Sumeri, innocenti e assolti, per proseguire in un clima da horror soprannaturale. Molte le ingenuità (il gufo?), anche se alcuni passaggi sono forti e incisivi. Il finale, poi, tenta il recupero restituendo il beneficio del dubbio allo spettatore.

Anthonyvm 8/09/20 15:57 - 5686 commenti

I gusti di Anthonyvm

Mockumentary dalla struttura intelligente e piuttosto originale (diviso fra presunti filmati autentici e ricostruzioni dichiaratamente false con la Jovovich protagonista), ma di fatto poco credibile. Rapimenti alieni a parte (tema forse più adatto alla sci-fi spettacolare che all'horror inquietante), pare difficile che un documentarista decida di dare tanto spazio a sequenze ricreate in studio con una così ampia disponibilità di materiale ufficiale (per di più ricco di immagini scioccanti e rivelazioni sconvolgenti). Scemato l'effetto suggestione, tanto vale guardarsi Dark skies.
MEMORABILE: Lo stato pietoso della dottoressa durante l'intervista; L'uccisione del marito; Il massacro in famiglia; La crisi dell'ipnotizzato; Il disco volante.

Trivex 14/06/23 18:06 - 1744 commenti

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Un tema affascinante, trattato con qualche nota originale. Prodotto di genere di fantascienza, ma indubbiamente horror, in alcuni momenti, perché non è difficile percepire tratti provenienti da quel ceppo di cinema e la cosa non guasta affatto. Azzeccate le location e piuttosto curata la confezione, bravi gli attori. Poi le cose “fatte” con telecamera e registratore in primo piano si sono sicuramente già viste, ma le urla “sovraumane” fanno davvero impressione. Visione consigliata ai curiosi perché forse qualche dubbio avrà anche la possibilità di affermarsi. Finale poco riuscito.
MEMORABILE: "Puoi credere o non credere".

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MUSICHE:
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  • Discussione Zender • 16/02/10 18:23
    Capo scrivano - 47782 interventi
    Linko tutto io, non preoccupatevi. Se ne sego qualcuno basta dirlo e lo metto.
  • Curiosità Buiomega71 • 9/12/11 00:11
    Consigliere - 25998 interventi
    Le foto della piccola Ashley, verso la fine del film, hanno qualcosa di inquietante: la somiglianza impressionante della bimba con il piccolo Cary Guffey di Incontri ravvicinati del terzo tipo.
  • Curiosità Buiomega71 • 9/12/11 09:54
    Consigliere - 25998 interventi
    *Molti abitanti dell'Alaska si sono lamentati per lo scarso rispetto verso i bambini realmente scomparsi.
    Fonte: Ciak, recensione del film, febbraio 2010.

    * La dottoressa Abigail Tyler è in realtà un personaggio fittizio proprio come tutti gli altri; tuttavia, per rendere l'effetto dello stile mockumentary, Milla Jovovich è stata ingaggiata per la parte della "presunta" ricostruzione cinematografica, mentre allo spettatore viene lasciato intendere che la vera dottoressa Tyler sia la donna intervistata dallo stesso regista. In realtà anche quest'ultima è un'attrice di nome Charlotte Milchard e la sua scheda è presente su IMDB. Nei titoli di coda si può trovare il suo nome, accreditata fra gli abitanti di Nome.

    *Nonostante gli addotti nel film asseriscano di vedere ogni notte un gufo fuori dalla loro finestra, quello mostrato è in realtà un barbagianni.
    Fonte: Wikipedia
  • Homevideo Undying • 30/09/12 13:41
    Risorse umane - 7574 interventi
    Finalmente Milla Jovovich abbandona qui (purtroppo solo qui!) i panni di Alice e del tormentone di Resident Evil e ricopre un ruolo serio (seriamente) e credibile nel ruolo della dottoressa Abigail Tyler.
    Ispirato dalla recente moda dei POV (rilanciata da Paranormal Activity) incrociato con tematiche abduction stile Bagliori nel buio e Alterd (ma senza il clamore suscitato da - spesso inutili - effetti speciali) Il quarto tipo è disponibile in DVD grazie all'Universal nel formato 1.77:1 con audio italiano/inglese dolby 5.1 (opzionabili i sottotitoli in italiano).
    Durata della versione 1:33:45.
    Vano extra misero, composto dal trailer e da 23 minuti di scene inedite.

    Sotto: frame dal DVD Universal
    Ultima modifica: 30/09/12 20:12 da Zender
  • Discussione Bergelmir • 1/01/19 01:28
    Galoppino - 211 interventi
    Il filone del rapimento alieno è da sempre molto legato all'espediente dell'inchiesta o del falso documentario e, per superare la sospensione dell'incredulità degli spettatori, ricorre sempre al riferimento a fatti di cronaca o a "storie reali".

    Oltre a questo, il film sembra rivolgersi a chi ha già una certa conoscenza di settore, altrimenti non si spiegherebbe la leggerezza con cui si tirano in ballo i Sumeri: questo è il punto di non ritorno, poco dopo il primo terzo della storia, oltre il quale si perde ogni credibilità. Qual'è il nesso logico che porta ai Sumeri? La lingua dei sumeri in realtà è stata insegnata dagli alieni? Gli alieni hanno imparato il sumero e continuano a rivolgersi alle loro vittime in questa lingua? Nessuno si disturba a spiegarlo, si dà subito per scontato che la cosa sia così, ergo è necessario un esperto di lingua e cultura sumeriche, che per bontà sua è anche ben disposto ad aiutare due psicologi nella loro ricerca estemporanea.

    Poi, una volta che ci si è ripresi dalle angosciose testimonianze degli ipnotizzati, compresa quella della dottoressa, viene da chiedersi: perché degli alieni in grado di viaggiare nell'universo per manifestarsi pienamente hanno bisogno di aprire la porta di una stanza?

    Questo "quarto tipo" non ha nessuna trama da intrecciare, doveva soltanto sviluppare un semplicissimo soggetto, testimonianza dopo testimonianza, eppure manca completamente di inventiva e di logica. Peccato perché delle buone intuizioni di partenza c'erano.
    Ultima modifica: 1/01/19 01:30 da Bergelmir
  • Discussione Raremirko • 2/01/19 01:20
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Dal trailer parevo figo.
  • Discussione Bergelmir • 3/01/19 13:10
    Galoppino - 211 interventi
    Un certo effetto e una buona atmosfera la fa, specialmente durante le sedute ipnotiche e alcuni passaggi con il girato "reale", però io personalmente quando ho visto il libro sui Sumeri ho perso la sospensione dell'incredulità.

    Il problema è anche che questo argomento di per sé è sempre in bilico fra fantascienza e horror, quindi tutto ciò che nella storia si manifesta come inizialmente soprannaturale dovrebbe avere comunque una logica razionale, che qui invece manca, anzi, la si perde man mano che il film procede.
  • Discussione Zender • 3/01/19 13:52
    Capo scrivano - 47782 interventi
    In realtà il nesso logico coi Sumeri è presto detto e piuttosto noto: le celebri ipotesi di Zecharia Sitchin, che interpretò a fondo i testi sumeri (una lingua che conosceva) per arrivare a teorizzare appunto la presenza aliena sulla Terra. Ne ha scritti libri su libri (alcuni di una certa sugggestione, inutile negarlo) che col tempo hanno raccolto un notevole successo editoriale. A me ricordo che il film era piaciuto, aveva appunto un'atmosfera carica di tensione. Quanto all'aprire la porta di una stanza fa parte di quelle domande senza risposte che si possono dare per qualsiasi azione aliena, direi.
  • Discussione Bergelmir • 5/01/19 22:04
    Galoppino - 211 interventi
    Zender ebbe a dire:
    le celebri ipotesi di Zecharia Sitchin

    Di letteratura di questo tipo ce n'è tanta; può piacere e affascinare, non si mette in dubbio. Tuttavia io lamento quello che succede nel film: una psicologa sente una voce in una registrazione che parla in una lingua incomprensibile e, virtuosismo, in pochi secondi intuisce che potrebbe trattarsi di sumero. Questo passaggio è molto rapido e, per chi non conosce l'attuale mitologia psicosociale sugli alieni o, per l'appunto, le opere di Kolosimo e Sitchin, può non essere chiaro.
    Dal canto mio ribadisco che i Sumeri non siano stati più alieni di quanto non lo siano i Maori, gli Ugro-Finni o noi Indoeuropei.

    Zender ebbe a dire:
    A me ricordo che il film era piaciuto, aveva appunto un'atmosfera carica di tensione. Quanto all'aprire la porta di una stanza fa parte di quelle domande senza risposte che si possono dare per qualsiasi azione aliena, direi.

    Anche a me è piaciuta l'atmosfera tesa e oppressiva di questo film, che ne rappresenta il vero punto di forza e che tiene incollato lo spettatore. Tuttavia trovo delle ingenuità o, se vogliamo dirlo meglio, delle scorciatoie che il regista ha voluto prendere per aumentare l'effetto spettacolare.
    Ultima modifica: 5/01/19 22:06 da Bergelmir
  • Discussione Zender • 6/01/19 08:27
    Capo scrivano - 47782 interventi
    Sì, non ho dubbi che tali scorciatoie sian state prese (come d'altra parte capita molto spesso al cinema).