05.Sogni e bisogni: Il fattaccio - Corto (1985)

Come un sapiente scultore, Sergio Citti sa estrarre il meglio dai propri attori, scolpendo i personaggi intorno alle qualità del cast e non viceversa. Ne Il fattaccio dirige un Enrico Montesano al suo meglio, che da sfogo alla sua vis esagitata con isterico eloquio da mattatore. Il bisogno di questo episodio è quello dell'appartamento, mentre il sogno è quello del portiere Zampetti (Montesano, appunto), aspirante-attore che cerca di far desistere i possibili affittuari con parodie dei drammi radiofonici e citazioni da film horror (su tutti Shining). Finale ripetitivo ma si ride di gran gusto.

Tra gli episodi che ho visto fino ad ora, questo è quello che ho trovato più noioso. La storia è ripetitiva ed è costituita praticamente da quattro sketch, dove Montesano inventa stragi per far desistere gli acquirenti di un appartamento. Inutile dire che lui è eccezionale, ma andava sfruttato meglio: poco si può fare di fronte a un episodio che, se si esclude la sua interpretazione, offre ben poco.

Tra le varie manifestazioni dell’amore oggetto della serie “Sogni e bisogni” rientrano anche l’attrazione morbosa per i luoghi dei delitti («i fattacci», appunto) e l’attaccamento alla casa, reale o desiderata che sia. L’episodio, tirato fin troppo per le lunghe, è tutto cucito su misura per Montesano, che si sbizzarrisce in esuberanti imitazioni e soliloqui sino a stancare.

Di certo non è il migliore episodio della serie "Sogni e bisogni", ma non è affatto male. Innegabili ripetitività, ma la visione regge grazie anche a un fantastico e istrionico Enrico Montesano, il quale con la sua vis comica e il suo continuo elargire imitazioni e monologhi buffi, è la vera forza motrice di questo episodio. Divertente la messa in scena, quasi delirante, per non far acquistare l'appartamento. Lo si può guardare molto tranquillamente con disimpegno.