La bambola di carne - Film (1919)

La bambola di carne

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/01/10 DAL BENEMERITO B.WILDEST
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Pigro 9/03/10 09:00 - 9662 commenti

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L'erede non vuol sposarsi così inscena un matrimonio con una bambola che a sua insaputa è una ragazza vera. Ancor prima di Caligari e Metropolis, il cinema espressionista che si nutre di fondali dipinti, automi e sogni, parla la lingua della commedia. Geniale Lubitsch in questo gioiello della storia del cinema, con mille trovate esilaranti (tuttora!) e una storia (peraltro non stupida) raccontata con brio e intelligenza. Da ricordare il beffardo sarcasmo riservato al clero e il ragazzino (interpretato da Ritterband) assolutamente strepitoso.

B.wildest 9/01/10 16:27 - 33 commenti

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Fantastico mediometraggio degli albori per Lubitsch. Il film scorre che è un piacere e subito vediamo come sia grande l'abilità del Maestro della commedia cinematografica di trattare il profondo tema dell'ambiguità. Carne o Plastica? Maggiorenne o minorenne? Uomo o donna? tanti, Wilder per primo, ne faranno tesoro... Rincontriamo anche la simpaticissima Ossi Oswalda, già ne La principessa delle ostriche.
MEMORABILE: La gag in cui lei mangia di nascosto, gag che ritroveremo nel cinema decine di volte (vedi le mitiche polpette di Bavaria).

Saintgifts 23/10/10 22:43 - 4098 commenti

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È vero, in tanti hanno "pescato" da questa pellicola muta; non solo perché è degli albori del cinema, ma perché le trovate e le idee contenute in essa sono tantissime e ancora tutte valide. Il vecchio nobile zio che vuole perpetuare la discendenza, il nipote mammone, le vergini ansiose di accasarsi bene, i parenti serpenti, l'avidità del clero e poi il costruttore di bambole e il suo apprendista, fondamentale per la storia. Effetti speciali, cartoni che si fondono con la realtà, tante gags, un vero gioiello che diverte, ma fa anche riflettere.

Gaussiana 25/04/12 14:35 - 121 commenti

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Graziosa pellicola muta di un giovane Lubitsch, a distanza di un secolo riesce ancora a far ridere grazie alle smorfie, alle trovate comiche della bambola-donna. Dissacrante nei confronti del clero e della classe borghese (la scena del funerale e il chiacchiericcio), è una fiaba pungente, piena di battute riuscite e vagamente surreali. Non si può non notare come molti comici successivi gli siano debitori: la ragazza che mangia di nascosto non ricorda forse lo slapstick di Paolo Villaggio?
MEMORABILE: Il ragazzino che tenta il suicidio buttandosi dalla finestra del piano terra; La ragazza che mangia di nascosto alla festa.

Paulaster 25/05/16 09:30 - 4411 commenti

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Commedia che la butta nel farsesco per colpire a più livelli sociali: il nipote mammone, le vergini disposte ad accasarsi per soldi, il clero che pensa alle bistecche, i parenti a caccia di eredità... Sempre sul filo dell’ironia, è ricca di idee visive (il volo coi palloncini, i capelli bianchi, le bocche che parlano) con una scelta azzeccata dei personaggi anche di contorno come l’apprendista che punta al suicidio (oltre alla protagonista col carattere al pepe). Regìa che si aiuta coi fondali ma che sa dare movimento.
MEMORABILE: La rincorsa delle vergini; Le sberle all’apprendista; Il sogno finale del nipote.

Minitina80 14/12/19 17:37 - 2982 commenti

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Un esempio magnifico di cinema ancestrale a cui vanno riconosciuti numerosi meriti che convogliano in una sensazione di compiacimento al termine della visione. Dimostra sin da subito di possedere un’inventiva tutt’altro che frenata dalle possibilità dell’epoca, aprendo in maniera magistrale e proseguendo con un tocco allegorico in grado di unire molteplici generi in un unico blocco. Ogni tassello dà l’impressione di essere al posto giusto, descrivendo con precisione chirurgica ogni personaggio o situazione. Un piccolo capolavoro senza tempo.

Faggi 9/06/20 11:04 - 1549 commenti

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Innanzitutto lode alla bambola, ovvero al personaggio e all'attrice (espressività da antologia, squisita). E irrinunciabili, memorabili e pregevoli sono numerosi segmenti, gag, trovate di puro cinema. L'incipit è stranissimo (la caduta nella vasca): un non so che di surreale aleggia ambiguo; e non demorde (si consideri ciò che accade nel negozio dell'inventore quando vengono radunate, quindi esposte, le bambole). È una commedia, non si discute, ma qualcosa di perturbante talvolta si insinua nell'umorismo (sarà forse il fantasma burlone dell'Olimpia hoffmaniana?). 

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