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TITOLO INSERITO IL GIORNO 6/01/10 DAL BENEMERITO HOMESICK
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Homesick 6/01/10 08:40 - 5737 commenti

I gusti di Homesick

Pur toccandone le tappe principali (vittorie, incidenti, amori, drammi) la biografia di Coppi è riscritta e romanzata secondo i dettami della fiction italiana degli anni Novanta, relegando sullo sfondo paesaggi e psicologie a vantaggio del sensazionalismo, qui rappresentato dall’amore proibito per la “Dama Bianca” Giulia Occhini, al quale viene dedicata quasi tutta la seconda puntata. Spesso scomposto ed esuberante, Castellitto non restituisce il vero carattere del Campionissimo, persona sempre schiva e introversa, mentre Ganz dona carisma al paterno Cavanna, massaggiatore non vedente.
MEMORABILE: L’apparizione al “Musichiere” (1959), in cui Castellitto-Coppi canta “Nel blu dipinto di blu”.

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  • Curiosità Homesick • 9/01/10 09:00
    Scrivano - 1364 interventi
    Questa fiction ha presentato una biografia romanzata che, non rendendo giustizia alla figura e al carattere di Fausto Coppi, ha suscitato polemiche da parte di coloro che ebbero modo di conoscerlo di persona. A tal proposito Mons. Lorenzo Ferrarazzo, amico di lunga data di Coppi, scrisse un indignato articolo intitolato Coppi:umiliato e offeso dalla TV, apparso nel'95 sulle pagine de “Il Popolo Dertonino”, un settimanale del Basso Piemonte (Il Campionissimo era infatti originario di Castellania, in provincia di Alessandria):

    «Fin dalle prime battute, quando per essere arrivato secondo in una insignificante corsa di paese, il grande campione scaraventa lontano la sua bicicletta e batte i pugni fino a reagire come un ragazzo viziato e deluso, si capisce subito che il personaggio dello schermo è l’opposto del Coppi autentico. Chi l’ha conosciuto da vicino sa che il campione era un tipo composto e signorile per natura. Era gioviale, di compagnia, sempre padrone di se stesso [...] Il telefilm continua presentando alcune delle grandi vittorie di Fausto relegandole in luoghi sconosciuti, scialbi e ripetitivi. Mai lo scorcio di una città, di una piazza, di un villaggio, di una folla. In questa desolazione un Coppi solo, spesso mancano i concorrenti da battere, i tifosi da evitare, le macchine che sfrecciano. Il suo volto è fisso e inebetito, senza uno spasimo di fatica che gli torca la bocca, senza un alito di vittoria che gli illumini gli occhi. È il volto di un condannato mentre esegue la condanna che gli è stata inflitta. Per confermare e completare la distruzione del Coppi vero i registi hanno fatto ricorso ad uno stratagemma: mentre il campione continua a pedalare in silenzio, da fuori campo irrompe la sua voce. Coppi confessa la propria nausea di dover camminare tanto in bicicletta, ma infine si arrende concludendo: “Pedalare è l’unica cosa che so fare nella vita”. Con queste espressioni dette e ripetute anche l’anima di Fausto, spogliata della sua passione sportiva, viene neutralizzata».
    A questo si aggiungono alcuni clamorosi errori biografici, come la morte di Coppi nell’ospedale di Alessandria anziché in quello di Tortona e l’invenzione di una visita del massaggiatore Biagio Cavanna al suo capezzale.
  • Discussione Zender • 9/01/10 09:44
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Homesick ebbe a dire nelle curiosità:
    Questa fiction ha presentato una biografia romanzata che, non rendendo giustizia alla figura e al carattere di Fausto Coppi, ha suscitato polemiche da parte di coloro che ebbero modo di conoscerlo di persona. A tal proposito Mons. Lorenzo Ferrarazzo, amico di lunga data di Coppi, scrisse un indignato articolo intitolato Coppi:umiliato e offeso dalla TV, apparso nel'95 sulle pagine de “Il Popolo Detonino”, un settimanale del Basso Piemonte (Il Campionissimo era infatti originario di Castellania, in provincia di Alessandria):

    «Fin dalle prime battute, quando per essere arrivato secondo in una insignificante corsa di paese, il grande campione scaraventa lontano la sua bicicletta e batte i pugni fino a reagire come un ragazzo viziato e deluso, si capisce subito che il personaggio dello schermo è l’opposto del Coppi autentico. Chi l’ha conosciuto da vicino sa che il campione era un tipo composto e signorile per natura. Era gioviale, di compagnia, sempre padrone di se stesso [...] Il telefilm continua presentando alcune delle grandi vittorie di Fausto relegandole in luoghi sconosciuti, scialbi e ripetitivi. Mai lo scorcio di una città, di una piazza, di un villaggio, di una folla. In questa desolazione un Coppi solo, spesso mancano i concorrenti da battere, i tifosi da evitare, le macchine che sfrecciano. Il suo volto è fisso e inebetito, senza uno spasimo di fatica che gli torca la bocca, senza un alito di vittoria che gli illumini gli occhi. È il volto di un condannato mentre esegue la condanna che gli è stata inflitta. Per confermare e completare la distruzione del Coppi vero i registi hanno fatto ricorso ad uno stratagemma: mentre il campione continua a pedalare in silenzio, da fuori campo irrompe la sua voce. Coppi confessa la propria nausea di dover camminare tanto in bicicletta, ma infine si arrende concludendo: “Pedalare è l’unica cosa che so fare nella vita”. Con queste espressioni dette e ripetute anche l’anima di Fausto, spogliata della sua passione sportiva, viene neutralizzata».
    A questo si aggiungono alcuni clamorosi errori biografici, come la morte di Coppi nell’ospedale di Alessandria anziché in quello di Tortona e l’invenzione di una visita del massaggiatore Biagio Cavanna al suo capezzale.

    Molto interessante, meritava le curiosità Homesick. L'ho spostato lì.
    Ultima modifica: 9/01/10 09:45 da Zender
  • Homevideo Homesick • 25/07/10 09:28
    Scrivano - 1364 interventi
    Dal 29 settembre in dvd per Raitrade.
  • Homevideo Andreass • 6/04/16 23:16
    Galoppino - 5 interventi
    Homesick ebbe a dire:
    Dal 29 settembre in dvd per Raitrade.

    dove posso trovare il dvd?
    Grazie