The tournament - Film (2009)

Robert Carlyle probabilmente ha lo stesso agente di John Cena e nel suo ufficio ci deve essere stato uno scambio di ingaggi. Ecco perchè il poveraccio si ritrova (spaesato come lo è il suo personaggio) in simile cazzatona che ricicla, per l’ennesima volta, il plot del torneo all’ultimo sangue tra assassini, messo su per sollazzare ricchi annoiati (ultimi in ordine di apparizione: Death Race e Gamer). Un momento! Se Carlyle è qui, ci dobbiamo aspettare John Cena nel prossimo Loach o Leigh?

Fermo restando indovinato il calembour debordiano del titolo, si poteva evitare di scomodare La società dello spettacolo per mostrare l'homo homini lupus ridotto a spettacolo della società. Come un Contenders senza pretese e senza le ormai trite sparate a zero contro i media e con uno smodato quid di coloranti e conservanti, si adotta come corsia preferenziale assurdità sgangheratezza esagerazioni e demenza da cartoon di uno Shoot'em up e si prende talmente poco sul serio che è quasi impossibile non volergli bene. Preso per quella caciaronata ultratamarra che è - e che sa di essere - lo spasso è assicurato.

Ogni sette anni bla bla bla: a raccontarne la trama, verrebbero in mente almeno una dozzina di titoli. Non è certo l'originalità il pregio ed è ridotto al minimo sindacale anche il contesto con i ricchi crapuloni che scommettono sui poveri cristi killers, tanto quel che conta è far vedere botte da orbi e teste che esplodono. E qui il film il suo sporco lavoro lo fa, senza nulla a pretendere il che ben dispone. Tocco gustoso aver affidato a Carlyle il ruolo del tizio che si trova incastrato nel torneo per caso, così che lo spaesamento dell'attore sembra coincidere con quello del personaggio.

Action fracassone che più non si può, con personaggi caratterizzati al minimo storico ma che fa il suo dovere per quanto riguarda combattimenti e sparatorie. Sono infatti le scene d'azione a valere la visione, ben realizzate e splatter in numerose occasioni. Carlyle è spaesatissimo, ma anche il suo prete lo è quindi non stona, Rhames distrugge semplicemente tutto e tutti. Guardabile, soprattutto per divertirsi.

Palleggiando il plot tra "The Contenders" e "The Condemned" ecco un altro bel torneo all'ultimo sangue a uso e abuso di ricconi annoiati. Tirando in mezzo i trenta assassini più pericolosi del pianeta è palese che ne succedano di tutti i colori tra corse, agguati, gente che esplode, corpi crivellati e duri che più duri non si può. Il tutto rientrerebbe nel novero dell'action casinista da degnare appena di un'occhiata, ma l'estetica anarchica e il gore a profusione che fa il dito medio al politically correct, fan gradevolmente spegnere il cervello.

Trenta tra i più spietati killer del mondo si danno battaglia nella città di Middlesbrough. Debitore di altri film che fanno del tutti contro tutti la loro trama, The tournament si distingue dagli altri per le adrenaliniche scene d'azione e per la prestazione di un Carlyle d'eccezione in veste di prete ubriacone. Il film sa intrattenere il pubblico dall'inizio alla fine.