Angelo della vendetta - Film (1981)

Angelo della vendetta
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Ms. 45
Anno: 1981
Genere: drammatico (colore)
Note: Aka "Angel of vengeance", "L'angelo della vendetta".
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

MS. 45 (il titolo originale del film, poi rieditato come ANGEL OF VENGEANCE) è la pistola con cui la giovane Thana (diciassette anni!) si vendica del genere maschile, un paio dei rappresentanti del quale la violentano due volte nel giro di poche ore. Naturale che la povera ragazza (che oltre a subire tutto ciò e pure muta) ne risenta e non abbia più freni: uccide il secondo e lo sega in più pezzi per poterlo infilare in neri sacchetti della spazzatura e portarlo fuori di casa. Non soddisfatta si trasforma in perfetto alter ego del Charles Bronson indimenticabile GIUSTIZIERE DELLA NOTTE, prende la sua MS.45...Leggi tutto e si fa giustizia a suo modo: qualunque maschio le si avvicini fa una pessima fine... Un fotografo finisce crivellato di colpi (nella sequenza più brutale e violenta del film), un giovane che voleva provare ad abbordarla si becca una pallottola in fronte e via dicendo. Abel Ferrara, come in DRILLER KILLER, si ferma a osservare una serial killer e ne racconta le gesta con implacabile freddezza, ma la sceneggiatura latita e il film è lento, non discostandosi troppo da un prodotto di serie B. Anzi, non avendone nemmeno la caratteristica agilità ne accresce i difetti. Se escludiamo il finale surreale, a metà tra sogno e trip allucinatorio, in cui Ferrara gioca bene con le luci azzurre e il ralenti, MS. 45 offre ben pochi spunti d’interesse. Tutto girato quasi sempre tra luci artificiali e un buio spettrale, non soddisfa troppo nemmeno sotto il profilo splatter.

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Il Gobbo 14/09/07 09:08 - 3015 commenti

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Revenge-movie girato da Ferrara come un horror (idea che si realizza compiutamente nel finale), in una New York particolarmente squallida e spettrale. Malgrado una certa pretestuosità dell'assunto e il piattume della fotografia e della musica anni '80 c'è una certa atmosfera malata che lo rende non poi malvagio, e la protagonista ha una sua intensità. Certo il doppiaggio da telenovela dell'edizione italiana non è di grande aiuto. Fra gli antenati di Kill Bill?

Herrkinski 15/06/08 21:12 - 8112 commenti

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Abel Ferrara dice la sua sul filone "Rape & revenge" con quest'ottimo film che prende a esempio L'ultima Casa a Sinistra ma soprattutto Non Violentate Jennifer. Il film di Ferrara non raggiunge i livelli di violenza parossistici di quest'ultimo, tuttavia non ci risparmia parecchi colpi bassi e spesso la brutalità è davvero alta. La Tamerlis ha un indubbio fascino nei panni della spietata "giustiziera" di turno, anche se la sua vendetta va troppo "oltre". Ferrara gira con stile e con un pizzico di humour nero appena percepibile. Notevole!

Undying 11/03/09 17:23 - 3807 commenti

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Muta, ma assai graziosa, Thana è vittima di due feroci aggressioni sessuali, sviluppate a distanza di poche ore. L'evento scatena in lei una reazione destinata a proseguire sul piano della violenza: dopo avere deciso di fare a pezzi il corpo del secondo violentatore (castigato con la morte) chiunque tenti di avvicinarsi con finalità ludico-sessuali è destinato ad incontrare la sua ira. Incisiva pellicola di Ferrara, che scandaglia la psicologia femminile (anch'essa alla deriva) in una città ormai assorta tra l'indifferenza e l'ignoranza. Efficace parabola sulle metropoli che generano mostri.

Tomastich 29/07/09 15:17 - 1255 commenti

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Un mio personale cult: trasporre le atmosfere da rape & revenge (di solito più bucoliche o palustri) in un'ambientazione da Gotham City è un'ottima idea. Qui si spara e non si fanno distinzioni: il colpevole è la città, i colpevoli siamo tutti. Carica e spara, vai Thana.

Xabaras 25/08/10 20:49 - 210 commenti

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Illuminato e maturo esempio di Rape & revenge che si distacca da tutti i precedenti e successivi appartenenti al filone per l'acuta capacità di introspezione e analisi psicologica della seviziata/vendicatrice e per l'indubbio talento registico di Ferrara che, con in mente sempre Taxi Driver (omaggiato nella scena in cui Thana si ammira allo specchio impugnando una pistola) realizza un'opera disperata e cupa, ambientata (proprio come Driller Killer) in una spettrale e nerissima metropoli svuotata da ogni forma di virtù e moralità. Cult assoluto.
MEMORABILE: Il finale al ralenti.

Aal 23/08/10 15:35 - 321 commenti

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"Rape and revenge" piuttosto squallido e recitato male. Si salva solo la Tamerlis (ancora non Lund) più per la sua bellezza particolare che per la sua interpretazione. Non male però l'ambientazione da degrado urbano. Molto scene sono francamente ridicole e la regia mi è parsa piuttosto confusa, incapace di dare una visione organica allo svolgimento della pur misera trama, in bilico tra critica sociale e violenza compiaciuta. La sensazione che associo alla vista di questo film è la perplessità.

Buiomega71 17/12/10 21:32 - 2910 commenti

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Ancor oggi resta il capolavoro di Abel Ferrara. Insieme a Taxi Driver e Maniac, il film che più di ogni altro mostra l'alienazione e la discesa agli inferi della grande mela. Tana è muta, Tana è bella, viene stuprata due volte nel giro di poche ore, diventerà un'implacabile giustiziera ammazzauomini di una furia devastante e incrontollata, su tutto l'ossessivo sax di Joe Delia che sottolinea l'abisso di follia in cui precipita Tana. Una versione metropolitana e "dark" della Catherine Deneuve di Repulsion. Da non mancare assolutamente.
MEMORABILE: Il secondo assalitore di Tana, fatto a pezzi nella vasca da bagno; il finale alla festa in maschera dove Tana esplode nella più totale follia.

Stefania 19/12/10 20:01 - 1599 commenti

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Muta in una città urlante e sorda, Thana si ingigantisce progressivamente, fotogramma dopo fotogramma, fino a raggiungere una statura da vertigine. Il sadismo è sempre più compiaciuto, la violenza è sempre più estrema, eppure stilizzata: il finale omaggia un leggendario horror-movie: Carrie! E in quest'ultima scena Thana, suora in giarrettiere, è l'incarnazione della dicotomia maschilista vergine-prostituta, ma sembra smaterializzarsi, compiendo il salto di qualità: non quello banale, da vittima a carnefice, ma quello metafisico, da vendicatrice (umana) a giustiziera (divina). Catarsi pulp!
MEMORABILE: Lo smembramento del cadavere del secondo stupratore. I dialoghi degli invitati al party.

Cotola 16/08/11 22:41 - 9044 commenti

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Mettendo da parte certe inverosimiglianze della trama, il film colpisce per la messa in scena e per la descrizione molto scorsesiana di una città malata e sporca. Lo stile di Ferrara è già buono nel confezionare una pellicola livida e violenta eppure non prima di humor nero (merito del fidato Nicolas S.John). Indimenticabile la figura di Tana (interpretata dalla diciassettenne Tamerlis) così come le sue mise, specie quella finale da suora. Non il solito rape & revenge.

Giùan 11/09/11 11:30 - 4559 commenti

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È un rape e revenge molto sui generis e "definitivo" quello di Ms. 45, film con cui Ferrara comincia a dar voce al suo rapporto con una New York livida, fredda e brulicante. Non è un caso che per farlo, ricorra alla metafora di una vendicatrice muta, la quale per reagire alla violenza metropolitana sceglie la strada drastica di una furia cieca e alla fine addirittura iconoclasta. Supportato allo script dal fido St. John, Abel propone già, pur con le contingenze del budget e un ritmo troppo catatonico, alcuni dei suoi stilemi. Si fa ricordare Zoe Tamerlis.

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Deepred89 3/11/11 01:52 - 3706 commenti

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Stupro & vendetta di ambientazione metropolitana, complessivamente di medio livello. Colpisce positivamente la regia pulita ed essenziale, oltre che la quasi totale assenza di compiacimento nell'esibizione della violenza (si veda come sono risolte le scene di stupro), ma la vicenda una volta attivato il meccanismo classico del genere non riesce a progredire ulteriormente, chiudendosi con un finalino alla Carrie (in tono minore), piacevolmente psichedelico ma non troppo soddisfacente. Insopportabile il personaggio della vicina di casa. Discreto.

Belfagor 17/09/13 17:56 - 2690 commenti

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Non il solito rape & revenge: c'è un desiderio di catarsi, l'alienazione di una città inumana e violenta (chiara l'influenza di Taxi driver), la discesa agli inferi di una vittima che diventa carnefice. Siamo dalle parti della tragedia metropolitana, seppure non manchino tocchi di humour grottesco. Buona parte del film poggia sull'interpretazione di Zoe Lund (qui ancora Tamerlis), perfetta nel ruolo della delicata e gelida vendicatrice. Una delle opere migliori di Ferrara, decisamente più realistica e meno forzata de Il cattivo tenente.
MEMORABILE: Il cadavere smembrato; Thana vestita da suora per la strage finale.

Darkknight 6/10/15 21:05 - 353 commenti

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Il giustiziere della notte incontra Maniac e Taxi driver nella cornice del filone rape & revenge. Non raggiunge le profondità a cui Abel Ferrara e lo sceneggiatore Nicholas St. John ci hanno abituato, ma l'exploitation da B-movie viene presto superata: non c'è infatti nessun eccesso gratuito, il ritmo è lento ma senza alcuna scena superflua, i tocchi d'ironia non sono indigesti, la location è ben sfruttata e gli attori hanno tutti la faccia giusta e non sbagliano nulla. Un gioiellino.
MEMORABILE: Il marito cornuto; Thana a spasso col cane Phil; Thana in abito da suora che si esercita con la pistola davanti allo specchio come De Niro.

Rebis 16/11/15 20:34 - 2337 commenti

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Il capolavoro di Abel Ferrara, soprattutto alla luce del maledettismo d'accatto e delle pretese intellettualistiche dell'ultim'ora. Pervaso da un'ironia sulfurea e ghignante, narrativamente scabro ed elementare, sempre a un passo dal cinema horror, gioca interamente a favore della pura exploitation: dal montaggio serrato e violento, dal virtuosismo delle inquadrature e dal livore fotografico di James Lemmo, Ferrara ricava il massimo della brutalità mostrando il minimo della truculenza. Iconica e perturbante Zoë Tamerlis. Score malato di Joe Delia. Un vero cult movie.

Kinodrop 30/06/16 18:16 - 2950 commenti

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In una New York colta nella sua parte più degradata, Thana, da sartina acqua e sapone si trasforma in una spietata dark lady. Avendo subìto "ben" due stupri nello stesso pomeriggio, scatta in lei la furia omicida verso il sesso maschile. Tanto bella quanto inespressiva, Zoe si barcamena in una trama pretenziosa e pretestuosa, spesso al limite del ridicolo, circondata da altre figure senza valore, giusto per mandare avanti una narrazione zoppicante, inutilmente ripetitiva. Anche nella catastrofe finale il risultato appare prevedibile e affrettato.
MEMORABILE: L'escalation della furia vendicativa; Il look di Thana via via sempre più aggressivo; La festa in cui la tromba è inspiegabilmente doppiata dal sax. (?)

Minitina80 16/09/16 15:08 - 2984 commenti

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New York nelle mani di Ferrara si scopre asettica, sudicia e tutta la sua lordura, mal celata nel caos metropolitano, balza agli occhi con inaudita ferocia. Sembra un labirinto di inestricabile violenza in cui paradossalmente si è invisibili agli occhi e si rischia di essere risucchiati in un vortice letale. Un piccolo cult in cui il volto efebico di una giovane Zoë Lund metamorfosa in qualcosa di temibile e terribile allo stesso tempo. L’epilogo celebra la tragedia come fosse un unico grande incubo da cui è impossibile fuggire.
MEMORABILE: La “carne macinata” data al cagnolino della padrona di casa.

Almanot 4/01/17 14:09 - 39 commenti

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Ferrara segue la falsariga di Winner nella degradata ambientazione newyorkese, nel doppio trauma iniziale e nella scena del girotondo, unica concessione al tema dell'autogiustizia. In parallelo alla radicalizzazione del look, la protagonista guadagna in sicurezza mentre perde via via il controllo. Il modo in cui Thana fredda l'ignobile fotografo è di grande impatto, come lo è, a suo modo, il gesto con cui estrae la pistola, mostrato per due volte: più ancora che felpato, meravigliosamente aggraziato. Ritmo controllato, grande finale.

Jena 24/04/17 12:47 - 1555 commenti

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Primo colpo grosso di Ferrara e uno dei suoi migliori. Pochissimi sono riusciti a filmare così efficacemente una New York livida e sporca. Bellissime le immagini notturne. Quanto al rape and revenge Abel dà lezioni a tutti i precedessori e successori con la bellissima Tana sordomuta violentata due volte in un giorno e diventata terribile, stupendo angelo vendicatore. Strepitosa la performance di Zoe Lund, allora appena diciottenne, che si cala nella parte in maniera assoluta (e peccato morirà giovanissima per overdose). Ottima colonna sonora.
MEMORABILE: Il tizio fatto a pezzi nel bagno; quello colpito in testa; Il fricchettone crivellato nel suo studio; Il massacro finale con Tana vestita da suora.

Anthonyvm 1/05/18 23:13 - 5689 commenti

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Più interessante il soggetto che il film in sé. Parte come un rape and revenge molto rapido (nel senso che lo stupratore viene accoppato subito) per poi tramutarsi in un vigilante-movie al femminile con più di un rimando al Giustiziere della notte. Molto belli gli scorci metropolitani degradati e degradanti e la lenta ma evidente trasformazione della protagonista in femme fatale dal grilletto facile. Il ritmo però non è sempre sostenuto, a lungo andare la trama è ridondante. Comunque il finale è d'effetto, con una palese punizione "fallica".
MEMORABILE: Il suicidio del "cornuto" che segue un suo lungo monologo; Il trattamento del cadavere dato in pasto a un cagnetto, da horror in piena regola.

Bullseye2 19/04/20 02:24 - 396 commenti

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Travis Bickle che diventa Frank Zito: quanto è labile il confine tra giustizia, vendetta e follia omicida? Al suo primo vero film commerciale, Ferrara fa subito centro con un grande ritratto di una New York oscura, putrida e violenta senza alcuna possibilità di redenzione, oltre a scardinare le convenzioni dei generi, cinematografici e non. Exploitation che non sfrutta, vigilante movie che diventa horror, film femminista che mette in guardia dagli eccessi di un pericoloso sessismo alla rovescia. Cinema coraggioso oggi tristemente estinto.

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Daniela 27/12/20 03:54 - 12662 commenti

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Sartina muta violentata due volte nel giro di poche ore stira a morte il secondo stupratore e con la pistola di questi inizia a far fuori i maschi zozzi che pullulano in città... Rape (doppio) & revenge (multi) ambientato in una New York degradata che intriga nella prima parte, cala quando passa in modalità bronsoniana e si risolleva nel finale grazie ad un azzeccato travestimento, mentre l'inverosimiglianza e la rozzezza dell'assunto si fanno perdonare grazie all'ironia sottotraccia che emerge in alcune sequenze come lo smaltimento del cadavere o il suicidio involontario.
MEMORABILE: Il suicidio involontario del tizio che straparla della moglie

Leandrino 14/09/21 09:01 - 513 commenti

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Thana diventa una vendicatrice spietata dopo l'abuso sessuale. Secondo film di Ferrara, meno acerbo del precedente; sebbene anche qui la trama sia solo un pretesto per la descrizione di una parabola discendente priva di tanti sviluppi, è avvalorato dalle giuste scelte registiche che rendono possibile l'empatia col soggetto, sempre alla giusta distanza. La vicenda ha poi in generale un taglio più realistico di The driller killer, che la rende credibile pur presentando tratti inverosimili (il doppio abuso), utili per forzare l'avvio della storia. Bello il finale à la Taxi driver.

Keyser3 3/12/23 00:07 - 444 commenti

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Celebrato, ma fondamentalmente sopravvalutato. Si trovano già i temi cari a Ferrara, che però verranno sviscerati molto meglio altrove: certo, il regista parte forte e ci va giù pesante, con due stupri nel giro dei primi dieci minuti, ma col passare del tempo si ha l'impressione che l'unico scopo sia quello di inanellare ammazzamenti vari, senza un'analisi dei personaggi e con una messa in scena poco curata. Pazzi logorroici, papponi, piacioni, stupratori; il campionario della New York by night è comunque assortito e la noia riesce a non prendere il sopravvento.
MEMORABILE: Il cadavere sezionato e conservato in frigorifero.
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  • Discussione Rebis • 1/05/14 14:03
    Compilatore d’emergenza - 4420 interventi
    The addiction è il punto più basso, dopo di che ho abbandonato la faccenda... ma mi puzzavano di intelletualismo già Il cattivo tenente (tutto sintomi e niente sostanza, con la suora fashion stuprata e Keitel narcolettico...) e Occhi di serpente. Prima o poi recupererò King of NY ma senza troppa curiosità.
  • Discussione Buiomega71 • 1/05/14 14:07
    Consigliere - 25999 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    The addiction è il punto più basso, dopo di che ho abbandonato la faccenda... ma mi puzzavano di intelletualismo già Il cattivo tenente (tutto sintomi e niente sostanza, con la suora fashion stuprata e Keitel narcolettico...) e Occhi di serpente. Prima o poi recupererò King of NY ma senza troppa curiosità.

    No, qui non sono d'accordo, Il Cattivo Tenente e puro cinema viscerale che ti sconbussola l'animo come pochi (e lo metto subito dopo L'Angelo... tra i capolavori ferrariani)

    D'accordo su Occhi di Serpente e The Addiction (noiosi e pretenziosi, pervasi da un "intelletualismo" da sfiorare la prova di nervi). Da tanto ho amato Abel nei suoi gioielli, qui lo detestato!

    Ho trovato adorabile anche un film puramente di genere come Ultracorpi, mentre Paura Su Manhattan e China Girl piuttosto convenzionali all'interno della sua filmografia

    King Of New York altro tassello importante nel cinema ferrariano, notturno e spietato

    Straordinario, infine, Fratelli, con quel finale violentissimo a la Taxi Driver che ti rimane nell'animo e negli occhi
    Ultima modifica: 1/05/14 14:42 da Buiomega71
  • Discussione Gestarsh99 • 1/05/14 19:20
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    The addiction è il punto più basso, dopo di che ho abbandonato la faccenda... ma mi puzzavano di intelletualismo già Il cattivo tenente (tutto sintomi e niente sostanza, con la suora fashion stuprata e Keitel narcolettico...) e Occhi di serpente. Prima o poi recupererò King of NY ma senza troppa curiosità.


    Su The addiction ho opinioni lievemente differenti ma dando anche per scontato che sia un film brutto e cattivo, c'è sempre un'altra pellicola che lo straccia in negativo:

    QUESTA
  • Discussione Rebis • 2/05/14 00:20
    Compilatore d’emergenza - 4420 interventi
    Non l'ho visto e penso che me ne terrò alla larga :)

    Però mi sono accorto che il mio pallinaggio a The Addiction era sbagliato...
    Ultima modifica: 2/05/14 00:29 da Rebis
  • Discussione Schramm • 25/09/18 22:10
    Scrivano - 7694 interventi
    forse questa domanda era già stata sollevata, ma perché L'angelo della vendetta e non come da locandina sia cinematografica che homevideo (e annessi manifesti murali, flani etc), angelo della vendetta, senza quel posticcio articolo apostrofato? è vero che il referente è imdb, ma qui lo sbaglio da parte del sito mi sembra lampante. è vero che in linea di principio e di massima è un sito molto preciso , ma perché adottarne anche gli sbagli più comprovabili e comprovati?
    Ultima modifica: 25/09/18 22:11 da Schramm
  • Discussione Zender • 26/09/18 07:46
    Capo scrivano - 47787 interventi
    Spiego per l'ennesima volta: Imdb fa testo SOLO per la fgrafia di attori e registi, per gli anni e i credits di film stranieri, NON per i titoli italiani o gli anni dei film italiani. Quindi questo è semplicemente un errore, Imdb non c'entra.
  • Curiosità Fauno • 9/11/19 18:49
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Dalla collezione cartacea Fauno, il flano del film:

  • Curiosità Daniela • 26/12/20 13:51
    Gran Burattinaio - 5927 interventi
    Nei titoli di coda, la protagonista Zoe Lund figura col nome di Zoe Tamerlis, da lei usato in quasi tutte le sue rare apparizioni sullo schermo.
    Zoe Lund ha collaborato in seguito nuovamente con Abel Ferrara in occasione de Il cattivo tenente come co-autrice della sceneggiatura e interpretate del ruolo di Zoe.  

    Jimmy Laine, accreditato come "1st Rapist", è in realtà lo stesso regista Ferrara, reso irriconoscibile da una maschera.  
    Il nome di Jimmy Laine era stato già usato da Ferrara in altre pellicole precedenti da lui dirette in cui aveva ricoperto piccoli ruoli.
  • Discussione Daniela • 26/12/20 23:31
    Gran Burattinaio - 5927 interventi
    x Zender
    Simpatico lapsus nel papiro del maestro: "Un fotogramma finisce crivellato di colpi...", mentre si tratta di un fotografo o sedicente tale.  
  • Discussione Zender • 27/12/20 09:03
    Capo scrivano - 47787 interventi
    Grazie mille Daniela, mi assumo tutte le colpe: dannato dettatore automatico! Se calcolo quante parole riesce a sbagliare quando detto... Di fatto ci metto infinitamente più tempo a correggere quel che ho dettato che a dettare comunque, col risultato che poi, nonostante tutto, escono ste belle scempiaggini qui :)

    Ultima modifica: 27/12/20 09:04 da Zender