Il voodoo dei morti viventi - Film (1964)

Un film di zombi ambientato su un'isola chiamata difatti Vudù Island dove un giornalista, il suo datore di lavoro e la sua amante, indagano sui segreti dell'isola dove abitano due ricercatori che stanno cercando una cura per il cancro. Il film ha i suoi momenti pur essendo molto semplice e pur non avendo grandi interpretazioni, più che discreto il make-up dei morti viventi.

Il film è una classica storia d'avventura su uno scrittore in un'imprecisata isola caraibica che se la deve vedere con un medico che erroneamente ha tramutato dei residenti in zombi, condita da personaggi bellocci e "cool" e curiose musiche jazz che sembrano prese da un altro film. Il make-up degli zombi (che non mangiano carne umana) sembra più una maschera di fango con palline da ping pong per gli occhi, ma il tutto ha comunque il suo fascino, anche se non sorprende sia rimasto inedito per sette anni, fino al double-feature con La rabbia dei morti viventi.

Diverte più che terrorizzare, questo zombie-movie che ha il pregio di mostrare i morti viventi nella loro accezione più tradizionale. Ricostruzioni lussureggianti messe su alla meno peggio fanno da sfondo alla storia di un folle scienziato e i suoi esperimenti sui serpenti velenosi e la popolazione locale allo scopo di spargere la superstizione in un'isola caraibica, tale "Voodoo Island". William Joyce si muove atletico, orgoglioso del suo fisico perfetto.

Indefinibile prodotto che, inavvertitamente, è anche un film sugli zombi (ce ne sono, infatti, nella particolare declinazione pre-Romero). Un pizzichino di mondo movie, qualche intreccio sentimentale, musichette incongrue, una storiella facile (casomai non dovessimo capire) e il pranzo è servito. Il classico zombesco di mezzo, informe quanto indeciso sulla strada da prendere: immemore dei fasti di Halperin e Tourneur e non ancora maturo per la fatidica Notte dei morti viventi. Per curiosoni.

Noto per essere stato distribuito nei drive-in (ben sei anni dopo le riprese) come film-spalla del cult La rabbia dei morti viventi, questo povero e mal invecchiato voodoo-movie di Tenney offre poco di appetibile all'horror-addict medio, sia sul versante exploitativo (pochissima violenza ed erotismo pressoché bandito) sia su quello dell'inventiva delirante (il connubio di mad-doctor e riti esotici a base di sacrifici umani ristagna nella piattezza generale). Unica nota di (de)merito resta il make-up degli zombi, che coi loro occhioni sporgenti suscitano una certa simpatia. Mediocre.