Follie dell'anno - Film (1954)

Vicende di artisti musicali dagli anni 20 ai 40, con genitori, due figli cantanti, un terzo che diventa prete, e una soubrette (Marilyn) che entra nel giro. La stupidità del titolo italiano non rende conto del senso, e cioè mostrare come la vita particolare dello "show business". Detto questo, il film è una melassa di numeri musicali e briosi, anche piuttosto complessi e spettacolari, che procede stancamente nonostante la bravura degli attori coinvolti (c'è pure Johnny Ray, precursore del r'n'r), a cominciare da Merman.

Sfarzoso musical all'interno del quale si compone una commedia brillante, allegra e serena - ma anche con una sua vena di sottile malinconia - che celebra la saldissima unità affettiva di una famiglia di professionisti del varietà. Il messaggio positivo centra il bersaglio, sebbene l'attrattiva maggiore provenga dai simpatici sketches e dai preponderanti numeri di canto e ballo eseguiti dallo scatenato quintetto (i genitori Merman e Dailey e i figli o'Connor, Ray e Gaynor) cui si accoda la Monroe, che si produce nei non meno memorabili "Heat Wave" e "Lazy". Applausi.

Mitzi Gaynor ha un sederotto se possibile ancor più abbondante di quello, già "esuberante" (ehm...) della Monroe! Scherzi a parte, la Gaynor era davvero un peperino (andatevela a rivedere in Les Girls o in "Quadriglia d'amore"). In questo malinconico, ma anche brioso omaggio agli anni d'oro del Varietà, lei e Marilyn sono le due principali attrazioni "sexy", per così dire. Un film discreto, nulla di più, oltretutto con diversi momenti noiosi. Piacevoli, comunque, quasi tutti i numeri musicali.

La vita di una famiglia di artisti nell'arco di un trentennio. Commedia musicale dove la parte musicale è assolutamente preponderante su quella narrativa, grazie ai bei numeri musicali (l'autore è Irving Berlin) che prevalgono su una trama assai esile. Ovviamente di pregio scenografie e coreografie. Buona la prova dei cantanti/attori.

Un non-film. Praticamente senza trama, è più che altro una collana di numeri di varietà con una carrellata di brani di Irving Berlin, una sorta di best of di uno dei più prolifici compositori per il cinema. Sfarzoso e scintillante, fu probabilmente cucito su misura per Ethel Merman (improponibile a fianco delle lady ma dalla voce squillante e potente come poche altre) e, tra i tanti hit, c'è spazio anche per la Monroe, qui interprete di un paio di brani tra cui l'esotica e trascinante "Heat wave".