Ci sono film adolescenziali che nel bene o nel male piacciono anche ai più grandicelli mentre altri, come in questo caso, sono a dir poco imbarazzanti e dovrebbero inorridire anche i più piccolini. Il momento forse più gradevole è quando il latin lover di turno si trova alla naia. Uno si aspetta un colpo di scena per spezzare lo "zuccherificio" che infesta tutto il film... e invece nulla, solo una punizione da parte del comandanteniente. Niente licenza! Salvo le canzoni di Baglioni e qualche suggestiva fotografia della Roma di quegl'anni.
Unica nota bella di questo musicarello moderno sono taluni scorci di Roma accompagnati dalle migliori canzoni di Baglioni. Indubbiamente molto bella "Con tutto l'amore che posso" ma lì ci fermiamo. Si cerca di costruire attorno ai testi delle hits del passato un abbozzo di trama. Si finisce per confezionare l'ennesimo prodotto pregno di luoghi comuni e banalità. Le aspettative eran più che basse e, ahimè, il dubbio era fondato. Non dico metta di cattivo umore, ma considerarla una pellicola appare quasi sacrilego! Mah...
Allucinante fotoromanzo che dà forma cinematografica (e colori da sogno lisergico pop, molto spesso) al concept album baglioniano per eccellenza: Baglioni stesso ricanta mezzo disco per commentare le scene, in un vortice di citazioni che piacerà a qualche fan d'antico pelo. Il risultato tuttavia è un mezzo delirio, a partire dalla ricostruzione del tutto arbitraria della Roma del '71: la stereotipata liason tra i due giovani (decente lui, monocorde lei coi suoi occhioni) è roba da Moccia. Riccardo Donna è regista da fiction tv e si vede.
MEMORABILE: In negativo, il goffissimo product placement di un preparato per torta.
Non ci siamo. Si cerca di prendere spunto dall'omonima canzone di Claudio Baglioni e come colonna sonora ci sono le sue canzoni, ma la storia è di una banalità non indifferente e gli sbadigli si susseguono senza sosta. Cosa possiamo salvare di tutto questo? Sicuramente le musiche.
Filmetto senza poche pretese più per liceali che altro, o coppie innamorate. Si segue (e vorrei ben vedere!) anche se le parti musicali sono veramente troppo lunghe. Tanto, troppo miele, ma d'altro canto non ci si poteva aspettare altro. Si può anche perdere. Da non confondere con il film di Vanzina del '93.
Sulle splendide note di Claudio Baglioni un lungometraggio caramellato di sentimenti giovanili, che inneggia all'amore duraturo nella piena consapevolezza del suo carattere effimero. Ma gli sguardi degli interpreti, le loro avventure e le vicissitudini non possono che mettere di buzzo buono e far credere ancora che i sentimenti esistano, al di là di un bacio ritrovato e subito dopo perduto...
Buona l'idea di fare un film sulle note di un intero album di Baglioni che, essendo un concept-album, si presta per generare una buona trama cinematografica. Peccato che i due bei protagonisti siano all'ABC della recitazione e pecchino di inesperienza dal primo all'ultimo minuto. Anche la piatta regia non aiuta a far decollare il film, sebbene mostri una Roma affascinante e romantica. Le canzoni del Claudio nazionale sono, ovviamente, capolavori.
Pessimo e quasi incomprensibile esperimento di ritorno ai musicarelli anni '60 portato avanti con attori nient'altro che carini. Un deprecabile tentativo di riproporre (ai giovani d'oggi?) a distanza di quasi quarant'anni l'atmosfera e le situazioni di un disco che fece epoca. Certamente parecchi fans di Baglioni avranno storto il naso. Nessuna nostalgia.
Titolo che c'entra come i cavoli a merenda (vedasi il finale), scelto solo perché è quello di una delle più famose (e sopravvalutate) canzoni di Baglioni, il quale fa da colonna sonora a una storia stucchevole e banale (i due giovani vengono ostacolati causa notevole dislivello sociale). A parte la bellissima soundtrack, vanno comunque segnalate l'incisiva regia e la bravura di Bosi, che spicca su un cast poco convincente.
MEMORABILE: La disperazione di Andrea durante il servizio militare.
Un film fuori dal tempo, che cerca di far coincidere le canzoni di Claudio Baglioni con il clima del Sessantotto dimenticando quanto lo stesso Baglioni fosse poco amato dagli studenti che in quegli anni scendevano in piazza e dicevano la loro. I due ragazzi sono volonterosi, ma niente di più. E l'idea di coniugare i temi sessantottini con una musica (e una storia) zuccherosa abortisce dopo pochi minuti.
Riccardo Donna HA DIRETTO ANCHE...
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visionato per caso.....carina l'idea ma sviluppata in maniera pessima attori semisconosciuti che dire si poteva fare meglio simpatico il capitano cattivo!!!il famoso DI PIETRO DI SKY