Sangue blu - Film (1949)

Per poter raggiungere l'ambito titolo di Lord, un giovane povero appartenente al ramo negletto di una nobile famiglia deve far fuori gli otto parenti che lo precedono nell'albero genealogico. Il piano è portato a compimento (come scopriamo all'inizio del film), ma il destino ha in serbo una beffarda sorpresa. Deliziosa commedia nera inglese, invecchiata con classe, illuminata dal travolgente istrionismo di Alec Guinness che, con vari travestimenti, interpreta tutte le otto vittime designate.

Memorabile commedia nera, pacata e irriverente, come solo gli inglesi ne sanno sfornare. Un Alec Guinness da manuale interpreta una marea di personaggi, nella sua costante e disperata ricerca di riscatto sociale (attuale, direi!). Un film poco conosciuto degli Ealing Studios che meriterebbe una riscoperta da parte del pubblico moderno, visto che quasi nulla del film si potrebbe definire come invecchiato o non più divertente.

Piccolo gioiello di perfidia inglese su un ambizioso rampollo disposto a sfrondare l'albero genealogico per una cospicua eredità. Il destino, più beffardo del solito, contribuirà alla riuscita del suo piano per poi riservargli un'amara sorpresa. Brillante satira sociale dalla natura acre, elegantemente rétro nello stile quanto attuale nei contenuti, è il classico esempio di film che solo gli inglesi possono realizzare. Uno straordinario Alec Guinness intrepreta tutte le otto vittime.

Commedia nera in cui un mezzosangue blu e rosso, inglese e spagnolo (italiano, a quanto pare, nel doppiaggio originale), per avere il titolo di Duca che gli spetta dalla nascita dà inizio a una catena di delitti. Riuscito e divertente, con Alec Guinness che interpreta tutti i personaggi della nobile famiglia (espediente che sarà usato anche nella commedia italiana) per un risultato grottesco e cinico. Non manca l'atmosfera gotica, dovuta anche all'ambientazione nobiliare britannica.

Perfetta commedia nera che si snoda con cinico garbo per tutta la durata. Le aspirazioni del protagonista che si infrangono, alla fine, per un piccolo lapsus, divengono atto d'accusa verso un ceto aristocratico che cela sotto un manto di autorevolezza la lotta feroce per il potere. Eccezionale il cast, dal multiforme Guinness a un grande Price, la cui tetragona e amabile imperturbabilità di fronte al delitto ha il sapore della rivincita di classe e di razza (nell'originale, infatti, egli è mezzo italiano).

Deliziosa commedia nera che sulle orme del recente Verdoux ritrae un killer seriale non per cause psichiche ma nobiliari: il protagonista negletto (italiano nell’originale, spagnolo nella versione censurata nostrana) fa fuori otto parenti (grandioso Guinness multiforme) per ascendere al vertice del casato. Caustico e graffiante all’inglese, cioè con sottigliezza e umorismo di fioretto, affondando la lama nel groviglio delle convenienze sociali e delle caste antiche e moderne, svelando perfidie e ipocrisie nelle relazioni d’amore e d’interesse. Gustoso.

Cinica e deliziosamente spietata, questa  commedia inglese non risente minimamente degli anni ma anzi sorprende per la sua freschezza. Guinness è formidabile, in tutti i ruoli che ricopre, ma il punto forte del film è senz'altro la sceneggiatura, un meccanismo perfetto che scaraventa il protagonista in situazioni tanto assurde quanto plausibili. Si ride spesso, e lo si fa per gesti politicamente assai scorretti. Ottimo esempio di black comedy.

Gustosa e divertente commedia nera di stampo britannico che sa farsi beffe, con garbo ed intelligenza, delle convenzioni sociali, in questo caso soprattutto quelle nobiliari, e delle ipocrisie ad esse legate. Il film scorre via veloce, senza intoppi e pause, verso il delizioso finale beffardo. Spassosissimo ed ineffabile Alec Guinness che interpreta ben otto personaggi. Notevole anche la prova di Joan Greenwood che si rivela perfetta nel suo ruolo. Poco conosciuto, merita una rivalutazione e di essere vista.

Di alto lignaggio comico, irrorato da una nobile vena narrativa incolumemente in bilico tra sfrenata parodia grottesca e puntualissima misura ironica. In effetti l'emblema del film sta nella capacità cristallina di Hamer (e dell'intera Ealing) di tenere sempre tesa l'unica corda che la commedia tenacemente (ma anche un po' monocordemente) suona, trovando nel crudele aplomb di Price, nello stemma a 8 palle di Guinness, nella divergente femminilità di Hobson e Greenwood il giusto diapason. Ovviamente segnato dall'obsolescenza ma dalla inossidabile araldica.

Come nelle più classiche commedie noir "ad eliminazione", anche qui assistiamo a otto assassinii familiari, tutti per mano di un giovane parente a cui è stato usurpato il titolo di duca. Il tutto irraggiato da uno spassoso Alec Guinness, divertente e divertito dalle sue molteplici "trasformazioni" sceniche. A spalleggiarlo un altrettanto ottimo Dennis Price, a cui il fato regalerà un'ultima carta, davvero inaspettata, proprio in chiusura. Risate e illogicità si mescolano per un risultato finale più che gradevole.

Sociopatia, meschinità e ipocrisia in questa cattivissima commedia nera che vede un ottimo Dennis Price votato alla sistematica eliminazione dei suoi rivali nella scalata al titolo di duca. Satira sociale nella sua forma più fine e cinica (l'imperturbabilità con cui il rancoroso protagonista commenta la morte di due giovanissimi eredi e della loro madre), caratterizzata da tocchi grotteschi irresistibili (l'applaudita prova di Alec Guinness in nove ruoli diversi, che sarà citata anche da Totò) e un gusto per il paradosso per nulla datato. Finale "a sorpresa" prevedibile ma corretto.

Grande esempio di commedia che coniuga perfettamente raffinato humor nero e brillantezza di scrittura, senza perdere di vista un'appuntita satira sociale legata alle convenzioni e alla doppiezza tipiche di una certa classe aristocratica. Un impeccabile Price nei panni di un rampollo di un ramo secondario di una nobile casata che con spregiudicata astuzia riesce a recuperare il titolo di duca, facendo piazza pulita dei più diretti eredi. Una narrazione continua e senza vuoti tenuta insieme da uno script superlativo e da un cast eccellente (Guinness-mattatore). Ancora freschissimo.