Tutti i battiti del mio cuore - Film (2005)

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Tutti i battiti del mio cuore
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Titolo originale: De battre mon coeur s'est arrêté
Anno: 2005
Genere: drammatico (colore)
Note: Remake di "Rapsodia per un killer", di James Toback.
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 17/12/09 DAL BENEMERITO STEFANIA
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Stefania 17/12/09 15:45 - 1599 commenti

I gusti di Stefania

La Bellezza salverà Thomas? Thomas, semi-malavitoso che, in segreto, ha ripreso a studiare pianoforte. Non sono mai ferme, le mani di Thomas, mai libere. Le usi per i pestaggi, o per suonare Bach, le stringa a pugno nelle tasche del suo blouson noir. Bruciano di un'energia che lui vorrebbe creativa, ma che è distruttiva. Ambiguo finale: Thomas non è più un malavitoso, ma chi è, adesso? Forse anche lui se lo chiede, seduto in platea, nell'ultima inquadratura. E le sue mani riposano composte, stranamente ferme, stranamente libere.
MEMORABILE: Thomas e l'insegnante di piano, che parla solo cinese. La sua voce, per lui, è una musica incomprensibile.

Rebis 18/03/12 16:21 - 2336 commenti

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Thomas suona i tasti del pianoforte come quelli della sua vita, imbrattandoli di rabbia, violenza, troppo amore. Su quella tastiera la prepotenza del padre si fonde all'utopia della madre: sublimano in un doloroso amplesso la perfezione dell'arte che emancipa dal reale e la violenza che cerca compromessi esistenziali. Siamo il precipitato inquieto e insolubile del lascito genitoriale, sembra dirci Audiard, mentre scopre le contraddizioni dell'anima, esplora le antinomie che increspano gli slanci motivazionali di Thomas, con uno stile nervoso, ellittico, ipnotizzante. Intenso Romain Duris.

Mickes2 1/05/12 00:15 - 1670 commenti

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Audiard è autore finissimo e lo dimostra con questo splendido noir esistenziale costruito sui sentimenti e sull’istinto. Thomas protagonista di un percorso, schiacciato da due poli diametralmente opposti, in balia di contraddizioni e pensieri inquieti, diviso tra la voglia di una vita rivolta all’Arte e una da vivere forzatamente ai limiti della delinquenza organizzata. Psicologie costruite e frantumate dentro un intimismo incalzante ricco di piccole ellissi, dallo stile cupo e finemente disilluso. Calamitico Romain Duris.
MEMORABILE: L'insegnante di piano che sgrida in cinese Thomas.

Buiomega71 28/05/12 00:27 - 2910 commenti

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Ipnotico, denso, febbrile (come il suo straordinario protagonista), gelido ma al contempo sanguigno. Audiard si dimostra autore sopraffino e talentuoso, riprende gli scorci notturni parigini come fosse New York, regala schegge scorsesiane, avvolge con sonorità melodiche e penetra nei sentimenti contrastanti dei protagonisti. Duris ama il padre, la donna cornificata del suo socio, la sua insegnante di pianoforte; il tutto esploderà nel sottofinale da puro "revenge movie". A volte inverosimile, ma pervaso da'un energia narrativa che lascia il segno.
MEMORABILE: Duris che si dichiara alla moglie tradita del suo amico; Il secondo incontro con l'amante (oca) del padre; Il violento pestaggio finale con il boss russo.

Cotola 28/08/12 21:45 - 9039 commenti

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Dei tre lavori usciti in Italia del regista francese è, forse, quello un po' meno riuscito, quello un po' meno coinvolgente. Intentdiamoci: è pur sempre un bel film in cui Audiard ancora una volta costruisce bene i personaggi (anche quelli secondari o presunti tali) ed intreccia in modo sapiente i loro percorsi, giungendo a risultati per nulla scontati come parte dell'epilogo. Ci sono stile, talento e diversi bei momenti. In definitiva: un bel film.

Galbo 11/02/15 21:35 - 12390 commenti

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Jacques Audiard dirige un film furioso come il suo personaggio principale, eternamente mediano tra opposte pulsioni apparentemente inconciliabili, tra la furia distruttiva di delinquenti di mezza tacca e vette sublimi della musica colta. Una fragile armonia verso cui è teso il protagonista di un film per lo più notturno, benissimo diretto e fotografato, che trova un bravo interprete (è una bella faccia) in Roman Duris e un validissimo coprotagonista in Niels Arestrup.

Daniela 7/05/15 14:42 - 12654 commenti

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Figlio di una concertista e dotato di grande talento lui stesso, Thomas da 10 anni ha abbandonato il pianoforte per seguire le orme del padre, impegnandosi in loschi affari immobiliari, fino a quando si presenta l'occasione di cambiar vita.... L'incomunicabilità, tema forte del regista, si presenta anche qui sotto varie forme: affettiva fra padre e figlio, linguistica con l'insegnante di piano e l'uomo d'affari russo, sociale con i poveracci buttati fuori a calci dagli stabili occupati. Non tutto convince nello sviluppo della trama, ma i personaggi sono ben delineati, il cast in parte.

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  • Discussione Stefania • 4/01/10 14:10
    Addetto riparazione hardware - 603 interventi
    Scusate, per caso qualcuno ha visto "Sinfonia per un killer", che ho saputo essere assai migliore di questo remake, e può dirmi qualcosa, oppure qualcuno sa come procurarselo? Grazie.
  • Discussione Undying • 6/01/10 06:10
    Risorse umane - 7574 interventi
    Stefania ebbe a dire:
    Scusate, per caso qualcuno ha visto "Sinfonia per un killer", che ho saputo essere assai migliore di questo remake, e può dirmi qualcosa, oppure qualcuno sa come procurarselo? Grazie.

    Temo che Rapsodia per un killer (Fingers, James Toback, 1978) sia purtroppo inedito in home video.
    Almeno non è stato distribuito in edizioni recenti, tanto più in DVD.

    C'è solo da sperare in qualche passaggio televisivo o in qualcuno che lo abbia registrato.
  • Discussione Stefania • 6/01/10 15:51
    Addetto riparazione hardware - 603 interventi
    Undying ebbe a dire:
    Stefania ebbe a dire:
    Scusate, per caso qualcuno ha visto "Sinfonia per un killer", che ho saputo essere assai migliore di questo remake, e può dirmi qualcosa, oppure qualcuno sa come procurarselo? Grazie.

    Temo che Rapsodia per un killer (Fingers, James Toback, 1978) sia purtroppo inedito in home video.
    Almeno non è stato distribuito in edizioni recenti, tanto più in DVD.

    C'è solo da sperare in qualche passaggio televisivo o in qualcuno che lo abbia registrato.


    Sì, sapevo che non ne esistevano edizioni recenti. Pensavo che magari qualcuno l'avesse mai registrato, o l'avesse per caso visto di recente. Molte grazie, comunque
  • Discussione Rebis • 18/03/12 16:30
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Bellissima recensione Stefania! Complimenti :) Film notevole, anche se ho trovato la pellicola successiva di Audiard - Il Profeta - molto più complessa e matura: questa però rimane un'opera densa di implicazioni e significati, specie nella dialettica tra lascito materno (la musica) e paterno (la delinquenza) che determinerà le scelte di Thomas e la musica che (non) riuscirà a suonare, aldilà della sua volontà cosciente... Finale inatteso, ma decisamente chiarificatore. Audiard è un regista promettente :)
    Ultima modifica: 18/03/12 16:33 da Rebis
  • Discussione Stefania • 18/03/12 18:02
    Addetto riparazione hardware - 603 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Bellissima recensione Stefania! Complimenti :) Film notevole, anche se ho trovato la pellicola successiva di Audiard - Il Profeta - molto più complessa e matura: questa però rimane un'opera densa di implicazioni e significati, specie nella dialettica tra lascito materno (la musica) e paterno (la delinquenza) che determinerà le scelte di Thomas e la musica che (non) riuscirà a suonare, aldilà della sua volontà cosciente... Finale inatteso, ma decisamente chiarificatore. Audiard è un regista promettente :)
    Sì, Tutti i battiti del mio cuore è costruito su quella dialettica, che però in effetti è ancora un po' elementare, un po' rigida.
    Il finale è bello, veramente aperto, è l'inizio di un percorso, sembra che di quelle mani, ora che le ha lavate dal sangue, il protagonista non sappia più (o ancora) cosa farne.
  • Curiosità Buiomega71 • 28/05/12 10:19
    Consigliere - 25983 interventi
    * Festival di Berlino: Orso d'argento per la colonna sonora

    *8 Premi César 2006 (su 10 nomination): miglior film, miglior regista, miglior sceneggiatura, migliore attore non protagonista (Niels Arestrup), migliore promessa femminile (Linh Dan Pham) migliore fotografia, miglior montaggio e miglior colonna sonora

    * 2 Premi Lumière 2006: miglior film e miglior attore (Romain Duris)
    BAFTA: miglior film

    Fonte: Wikipedia


    *Il titolo originale del film (De battre mon coeur s'est arrêté) è ripreso da una strofa della canzone La fille du père Noël di Jacques Dutronc.
    Fonte: Wikipedia

    *Remake del thriller scritto e diretto da James Toback, “Rapsodia per un killer” con protagonista un giovane Harvey Keitel. Jacques Audiard si è dichiarato fiero di riprendere le tematiche di Toback, quello che lui considera "la coda della cometa di certo cinema indipendente americano degli anni Settanta"
    Fonte: Cinemadelsilenzio.it


    *Errore nella recensione di Alberto Pezzotta sul numero 40 di Nocturno (novembre 2005, pg 19), dove scrive: "Thomas ha un amante che è la vedova di un amico morto"
    In realtà l'amico/socio è vivo e vegeto, e cornifica la moglie con la copertura di Thomas. Quest'ultimo ha una relazione sentimental/sessuale con la donna.
  • Discussione Buiomega71 • 28/05/12 10:28
    Consigliere - 25983 interventi
    Seducente e ipnotico, pervaso da una luce noir oscura e tagliente.

    Gran cinema quello di Audiard, che filma le vie notturne parigine come fossero la New York di un nero metropolitano settantiano americano.

    Ottime caratterizzazioni, molti gli omaggi scorsesiani (le bagarre nei bar e nei locali dei "bravi ragazzi", il tradire le proprie mogli con le puttanelle occasionali, l'amicizia virile e la redenzione che mi hanno fatto venire alla mente Mean Streets).

    Finale violento e sospeso di cui il regista ammicca al più spietato "revenge movie", dove Audiard sottolinea la ferinità dell'uomo, incapace di cambiar vita (anche di fronte all'arte e alle propie passioni).

    A questo punto sarebbe doveroso il ripescaggio di Rapsodia per un killer, film che tra l'altro cerco da mezzo secolo (mai uscito , da noi, su nessun supporto home video).
    Non solo perchè amo Toback, ma anche per fare un distinguo tra i due film.

    A quanto sembra molto più violento e feroce l'originale americano (tanto da essere elencato nell'appendice nel volume Guida al cinema splatter).

    Di cui Audiard, sembra avere preso solo lo spunto, ma andando radicalmente in un altra direzione.
    Ultima modifica: 28/05/12 11:20 da Buiomega71
  • Discussione Rebis • 28/05/12 12:42
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Allora ti è piaciuto Audiard! Bene, aspetto anche la recensione de Il profeta :) E non vedo l'ora di vedere il suo ultimo film in questi giorni a Cannes.
  • Discussione Buiomega71 • 28/05/12 12:51
    Consigliere - 25983 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Allora ti è piaciuto Audiard! Bene, aspetto anche la recensione de Il profeta :) E non vedo l'ora di vedere il suo ultimo film in questi giorni a Cannes.

    Sì, Rebis, e molto anche. Molto suadente e avvolgente, con punte scorsesiane davvero notevoli, nonchè conditi da dialoghi taglienti e realistici. Da antologia Thomas che vuole prendere lezioni da un maestro di piano, e quest'ultimo lo assilla di domande. Allorchè Thomas sbotta: "Mi hai rotto il cazzo, vaffanculo stronzo!" Da standing ovation!

    Più che Il profeta, mi ispira Sulle mie labbra, ma li ho tutti e due in dvd.

    Ruggine e ossa credo sia imperdibile, anche solo per la Cottilard che fà sesso con le gambe amputate. Ma a Cannes hanno premiato altro, ahimè...
    Ultima modifica: 28/05/12 16:07 da Buiomega71