Film che lanciò come coppia Doris Day e Rock Hudson, che giocano a fare l'acida zitella e il playboy impenitente. Sfavillante nel suo Technicolor, ritmato, moderno, molto "pop", ma sopratutto ben costruito e molto divertente. Il terzetto protagonista (compreso Randall) sarebbe tornato insieme per altri due fortunati film.
Esordio cinematografico della fortunata (artisticamente) coppia Doris Day-Rock Hudson in una divertente commedia di Michael Gordon basata sugli equivoci sentimentali. Benchè lo svolgimento della storia sia ampiamente prevedibile, il film intrattiene grazie ai dialoghi spiritosi e alla situazioni divertenti ben supportate sia dai due protagonisti che dal cast dei caratteristi tra i quali si segnala Tony Randall.
Bella commedia (d'esordio) per la coppia Hudson-Day, entrambi molto bravi (a mio avviso erano davvero affiatatissimi). Il film è gradevole, presenta buoni caratteristi e presenta una discreta regia. Meritevole della visione, senza dubbio..
Squadra che vince non si... cambierà! Hudson, Day e Randall qui per la prima -ma, fortunatamente, non ultima- volta insieme. Si fa in due, in tre, in quattro, il cantautore Brad (Rock Hudson), per far esplodere la potenziale bomba sexy Jan (Doris Day): la voce (contraffatta) di Brad corre sul filo del telefono e diventa musica anche per le nostre orecchie. Commedia maliziosa fin dal titolo ("Pillow talk" è il chiacchiericcio degli amanti, "dopo"...), danza di seduzione colorata come la coda di un pavone, un giro in pista in una New York scintillante e spensierata di night club e di penthouse!
MEMORABILE: La donna di servizio quasi perennemente ubriaca.
Folgorante esordio sul grande schermo per il terzetto Hudson-Day-Randall, che sin da subito dimostra un affiatamento notevole. Bravissima Doris Day (le cui naturali doti di comunicatività sono accentuate dallo splendido doppiaggio di Rosetta Calavetta) e sempre affascinante Rock Hudson. La sicura regia di Gordon (attenta a psicologizzare anche i personaggi minori come quello, divertentissimo, di Thelma Ritter) è il giusto completamento di un film perfetto, che raramente la Day eguaglierà nella sua carriera (forse solo con Amore, ritorna!).
MEMORABILE: Thelma Ritter che fa ubriacare Rock Hudson.
Notevole esordio dell'affiatato terzetto Hudson-Day-Randall in una commedia sentimentale allegra e dalla storia scorrevole e non troppo banale. Il più simpatico è come sempre Randall, la Day è deliziosa e Hudson a suo agio nel ruolo (che in parte gli rimarrà incollato) di playboy. Azzeccata la colonna sonora. Un film per passare una serata spensierata.
Raffinata commedia rosa degli equivoci, con belle canzoni, spirito, sceneggiatura di classe, regia solida e interpretazioni affiatate e di valore. Tutto fila sotto l'egida di un tipo di classicità dello stile sentimentale, mai stucchevole e dove il lieto fine è un canone di forma, prevedibile ma necessario come, nel genere giallo, la scoperta del colpevole.
Costretti a condividere la stessa linea telefonica, una arredatrice ed un compositore di canzoni si detestano senza conoscersi personalmente, fino a quando... Esordio di una coppia cinematografica di grande successo, con il bel Hudson nel ruolo dello sciupafemmine che resta affascinato da Day, donna in carriera dalla ferrea moralità. Equivoci sentimentali prevedibilissimi ed ingenue pruderie dal gusto bacchettone, ma lo charme degli interpreti e la presenza di solidi caratteristi quali Randall e Ritter rendono la visione gradevole.
Deliziosa commedia leggera anni Cinquanta, con bellissime inquadrature degli interni dei palazzi di New York e consuete, ma sempre belle inquadrature degli esterni... Capolavori del lusso e dell'arredamento, con esempi insuperabili sia in positivo, sia in negativo (nel finale). Pruriginoso e autocensurato: perfino la scena del piede nei due differenti bagni era percepita come al limite della sconvenienza... Ma come scriveva Eco, la censura spesso ispira soluzioni geniali per aggirarla (Oscar alla sceneggiatura). Smaglianti i due protagonisti, geniale Thelma Ritter.
MEMORABILE: Hudson dal ginecologo (vero!); Hudson che non entra nell'abitacolo dell'auto; Randall con Day nell'autogrill (e l'equivoco).
Un playboy e un'arredatrice (con spasimanti che regalano come nulla dei Mercedes 300 SL Roadster) vivono a NY in un moderno edificio... ma con la linea telefonica in duplex come nelle case popolari. Coloratissima commedia sentimentale anni '50, ma già di sapore sixites, con una Doris Day al solito irresistibile e un Hudson rigido: un Sylvester Stallone in abito blu. Ad avere una macchina del tempo per sostituirlo con Charlie Sheen avremmo forse ottenuto un altro swing per questo intreccio con lunghe fasi di stanca dovute all'equivoco iniziale tirato davvero troppo per le lunghe.
MEMORABILE: Lui che canta la stessa canzone a tutte; Le continue allusioni alla “gaiezza” di Hudson; Il corteggiamento idiota, ma che funziona se lui è bello.
Brad (Hudson) e Jan (Doris Day) dividono la medesima linea telefonica con disappunto di quest'ultima. Accade che si conoscono ma che lei ignori la sua reale identità, ben celata dall'uomo. Classica commedia americana degli equivoci, adatta per una serata senza impegno. Si ride con parsimonia, ma un'ora e mezza spensierata è garantita. Di classe l'interpretazione di Doris Day e Rock Hudson. Ottimo il doppiaggio di Carlo Romano (Pierot, datore di lavoro di Miss Morrow) e Gianfranco Bellini (Jonathan, amico di Brad).
MEMORABILE: Le scene con l'ostetrico, all'inizio e alla fine.
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HomevideoGestarsh99 • 18/03/12 13:17 Vice capo scrivano - 21546 interventi
Disponibile in edizione Blu-Ray Disc dal 23/05/2012 per Universal:
DATI TECNICI
* Formato audio 2.0 DTS HD: Inglese
2.0 Mono Dolby Digital: Francese Italiano Tedesco Spagnolo Portoghese Spagnolo Latino Americano
* Sottotitoli Inglese per non udenti Francese Italiano Tedesco Spagnolo Giapponese Brasiliano Cantonese Danese Olandese Finlandese Greco Coreano Spagnolo Latino Americano Norvegese Svedese Cinese
* Extra DIGIBOOK IN LINGUA ORIGINALE DI 40 PAGINE
Forse è una "Curiosità": il cognome inventato all'improvviso da Rock Hudson per la sua nuova identità come "texano", è Stetson, ossia la più famosa marca di cappelli da cowboy dal 1865 a... oggi, fornitore ufficiale di tante divise dell'esercito e della polizia (e pertanto, apparsa in numerosissimi film). La particolare forma servirebbe, fra l'altro, ad abbeverare i cavalli direttamente dal cappello.