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TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/12/09 DAL BENEMERITO GALBO
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Galbo 9/12/09 07:17 - 12392 commenti

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Katie una giovane operaia che vive con la figlia, incontra sul lavoro Paco e se ne innamora. I due hanno un figlio Ricky sulla schiena del quale compaiono un giorno strane protuberanze. Incursione nella commedia fantastica per il regista Ozon che mostra una famiglia sconvolta da un evento assolutamente imprevedibile. La bravura degli autori è quella di mostrare l'evento quasi come normale mostrando solo le difficoltà di adattamento del caso. Il limite del film sta forse nella conclusione forzatamente speranzosa. Buona la prova degli attori.

Daniela 20/12/09 23:30 - 12660 commenti

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Di tutto si può accusare Ozon ma certo non di essere ripetitivo, tanto che ogni suo film è una sorpresa, a volte un pò stucchevole, altre felice, come in questo operina gentile e poetica. Dopo una prima parte realistica, di ambientazione operaia, al film spuntano le ali e si trasforma in un apologo sull'assurdo (il cliente che vuol sapere dove comprare il bimbo telecomandato, la misurazione del tacchino), in un inno alla bellezza della diversità, infine in un messaggio di speranza nella forza della famiglia, per quanto anomala e disastrata.
MEMORABILE: Il bimbo - aquilone

Pigro 3/11/10 07:24 - 9666 commenti

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Una fiaba moderna? Un apologo? Sulla diversità? Sulla libertà? Sulla rivelazione di un barlume di "angelica" umanità dietro il grigio delle nostre esistenze tra case tutte uguali e posti di lavoro alienanti? Ozon incardina lo straordinario mistero del neonato con le ali (e i suoi molti significati possibili) in un contesto narrativo di estremo realismo, senza recedere neanche un po' dalla concretezza materiale della vicenda (il fantastico sta dentro il quotidiano?), rendendo così questo film un prezioso gioiellino. Apparentemente minimalista.

Rebis 6/02/13 12:59 - 2337 commenti

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Forse la vera protagonista è la piccola Lisa che osserva (sogna?) il mondo dei grandi con silenziosa circospezione. Forse l'unica libertà possibile è quella che siamo disposti a concedere agli altri. Forse Ricky è il film medesimo: imporgli un significato equivale a ingabbiarlo e reprimerne la forza eversiva. Ozon continua a ibridare stilemi informando un cinema inedito e derivativo: amalgamando Loach, Cronenberg e Capra rischia grosso quanto a sospensione dell'incredulità ma, ancorato ad un sobrio paradossale realismo, fa emergere tutta la meraviglia e lo scandalo della diversità. Da vedere.

Lucius 23/11/13 15:57 - 3015 commenti

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Ozon a corto idee realizza una pellicola quasi priva di senso. Con una tale sceneggiatura l'unica speranza di ottenere un risultato brillante era realizzare un film grottesco o al limite di impronta mitologica. Il suo lavoro si salva esclusivamente per la regia, che affronta con mano delicata e un certo tatto, l'argomento al centro del film (la nascita di un moderno Icaro) e per la prova dei due protagonisti, per il resto è tempo perso cercare di analizzarne i contenuti: non ci sono.

Saintgifts 5/11/14 12:01 - 4098 commenti

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La peculiarità del film non sta in quelle due alette sulla schiena del bellissimo Ricky, ma su quel sottile spago legato alla caviglia del bambino alato tenuto così distrattamente dalla mano della madre, senza nemmeno l'accortezza di legarselo al polso, come si fa con i palloncini dati in mano ai bambini, perché non volino via. Evidentemente Ricky doveva volarsene via, libero e ridente per un suo destino che non era quello terreno. Ozon ci lascia liberi di trarre tutte le conclusioni che vo(g)liamo; lui ne avrà sicuramente avuta una sua: quale?

Il ferrini 17/10/22 22:39 - 2357 commenti

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Film delicato, ambientato con estremo realismo in un contesto urbano di povertà e abbandono, ma che inaspettatamente piazza una svolta fantasy curiosa e ben resa attraverso gli effetti speciali. Se sia un film sulla genitorialità, sulla diversità o perfino sui siblings (la bambina è un personaggio chiave) sarà lo spettatore a deciderlo, Ozon lascia aperte molte porte e fa volare via Ricky, com'è nella sua natura.

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