Viaggio d'amore - Film (1990)

Viaggio d'amore

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/12/09 DAL BENEMERITO SKINNER POI DAVINOTTATO IL GIORNO 6/11/14
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Skinner 7/12/09 09:06 - 592 commenti

I gusti di Skinner

Tonino Guerra movie all'ennesima potenza, un film dove la poetica del celebre sceneggiatore si esplica a briglia (volutamente) sciolta. Può non piacere a molti, ma nel suo genere (sentimental-poetico-esistenziale) ha un certo, sicuro fascino. Unica regia per Fabbri, uno che nel cinema ha fatto di tutto. Curioso ruolo per Ciccio Ingrassia (bravo) in abito talare.

Panza 27/02/17 20:04 - 1834 commenti

I gusti di Panza

Traspare in molte sequenze un'atmosfera delicata, dovuta alla sceneggiatura di Tonino Guerra e alle musiche del figlio, nel cammino verso il mare compiuto da una coppia di anziani. Avrebbe necessitato di una maggior cura la storia della Guérin, che stona con la vicenda principale e rompe la narrazione. Peccato per una certa disomogeneità dei vari discorsi e battibecchi (intensa la confessione della Massari) dei due protagonisti durante il percorso. Ingrassia dimostra la sua versatilità in un ruolo drammatico: da applausi.
MEMORABILE: "Anche i sassi vogliono stare assieme"; Il finale.

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  • Discussione Panza • 25/02/17 16:30
    Contratto a progetto - 5203 interventi
    Sicuramente particolare, e lontano dalla retorica di molte opere con ambizioni poetica, questo film di Ottavio Fabbri – che in precedenza aveva girato pellicole completamente diverse – che poggia sulla sceneggiatura di Tonino Guerra, a sua volta tratta da un suo poema in dialetto romagnolo.

    La coppia di protagonisti, vissuti praticamente sempre nel microcosmo del loro paesino tranne un viaggio a a Parigi fatto dal marito, decidono di andare alla volta del mare che non hanno mai visto. Il loro viaggio oltre ad essere un occasione confrontarsi sulla loro esistenza concentrandosi su di un tradimento compiuto della moglie nei confronti del marito, è anche l'occasione per incontrare vari personaggi sul tragitto. Visivamente ha grandi momenti (le piume che volano in chiesa, la chiesetta in costruzione del prete, la farina che scende dal mulino, la festa nel paesino, il bagno della Guerin nel fiume, il finale), ma sconta una certa frammentarietà nei vari discorsi di marito e moglie, anche se gli attriti e i momenti d’affetto tra i due vengono resi non banalmente dalla sceneggiatura, si veda il toccante momento della confessioni. Fabbri utilizza un ritmo lento, concentrandosi sui bei paesaggi immersi nella natura.

    Il cast conta pochi attori (c'è anche la Cucinotta in un piccolo ruolo) ma tutti di grande spessore. La Massari ha un personaggio dal carattere più tranquillo e mansueto tra i due, mentre Sharif è quello più scherzoso e arzillo. E' stata criticata la poca credibilità dei due attori nei panni di due vecchietti (ai tempi i due avevano all'incirca sessant'anni) ma sinceramente non è trasparita questa impressione durante la visione. Meno riuscite invece le parti affidate all'altra coppia più giovane con la Guérin innamorata di un uomo che è destinato a sposarsi con un'altra persona: dovrebbero essere la controparte dei protagonisti, ma i loro interventi spezzano soltanto il ritmo e non trasmettono molto. Ad Ingrassia (senza baffi), impegnato in ruoli drammatici e più impegnati rispetto a quelli comici con Franchi, spetta invece il ruolo di un prete di campagna che sta restaurando la sua chiesa, un personaggio affascinante e con un risvolto malinconico a cui Ingrassia dona un indubbia forza.

    Non un capolavoro, ma sicuramente un film particolare e con un'atmosfera delicata, che in molti frangenti emoziona, anche grazie alla sentita interpretazione della Massari e di Sharif. Musiche struggenti e toccanti di Andrea Guerra, figlio di Tonino, davvero emozionanti, spesso però un po' invadenti.
    Ultima modifica: 25/02/17 16:30 da Panza