Nella guerra tra italiani e cinesi per il controllo del territorio si inserisce l'amore tra un italiano e la sorella di un capetto cinese. Prima inseguimenti e feroci scazzottate, poi l'epilogo drammatico. Se la base del film è così così, ci sono spunti interessanti nelle scene di violenza e nelle insubordinazioni dei giovani insofferenti verso i padrini che vogliono proteggere il business e le loro prerogative. Un Ferrara ancora grezzo ma non banale.
Stranieri in terra straniera si scontrano per la difesa dei propri, più o meno leciti, interessi. Al centro di questa guerriglia urbana, zeppa di inseguimenti, pestaggi, sparatorie ee assassinii, la storia d'amore di due novelli Romeo e Giulietta che con il loro amore tentano di superare ogni ostacolo. Ferrara gioca con le luci e con i colori dei quartieri, preme sull'accelleratore della violenza piazzandola anche a sorpresa, ed alla fine vince la scommessa.
Film modello della prima maniera Ferrariana, China girl propone una rilettura della tragedia di Romeo e Juliet, parodizzandone al contempo l'aggiornamento dato in West Side Story. L'atout sarebbe costituito dai conflitti interraziali della moderna metropoli, ma in tal senso lo script dell'altrimenti ben più profondo St. John non sostiene granchè una regia che appare invece molto accorta, capace di rendere un universo chiuso di vicoli claustrofobici, abitato da personaggi che van incontro a un destino cieco. Belle musiche, grande fotografia, poca sostanza.
Ferrara ama ricordare quanto la violenza sia un elemento inscindibile di una società perennemente in bilico sull’orlo dell’autodistruzione. Le strade della città sono come fiumi in piena in cui scorre l’odio razziale che neppure il più nobile dei sentimenti riesce ad arginare. Un dramma ricorrente riproposto con linearità e senza scadere nella noia o scivolare nel banale. New York è descritta come la Babilonia del nuovo mondo, un dedalo inestricabile di vicoli che cova il seme dell’odio e pronta a esplodere dietro ogni angolo.
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DiscussioneRaremirko • 4/10/19 23:01 Call center Davinotti - 3862 interventi
Un Ferrara dei semiesordi, che scomoda addirittura Shakespeare; ben narrato, molto lineare (ed il film ne guadagna) può contare su bravi attori (spiccano Russo e Caruso) e si lascia vedere senza problemi, complice la breve durata.
A quanto pare Luhrmann non fu l'unico ad aver voluto modernizzare la vicenda, qui addirittura orientaleggiante.
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (mercoledì 4 settembre 1991) di China girl: