L'isola del dottor Frankenstein - Film (1981)

Quattro persone, al seguito di un cane, precipitano (in maniera esilarante) su di un'isola abitata da Amazzoni. Sul posto, da oltre diciassette anni, vive "prigioniero" anche un marinaio. Inenarrabile porcheria che mette assieme mutanti, mostro di Frankenstein e, cercando di allungare il brodo con idiozie, anche gli alieni. Ultima pellicola di un regista/distributore (soprattutto di pellicole messicane) di una bruttezza rara nonostante nel cast compaiano Cameron Mitchell e John Carradine. Recitazioni penose vanno a braccetto con scenografie trascurate e con una regia menefreghista e anonima.

Delirante accozzaglia di elementi horror-adventure che rendono tale film uno dei più seri aspiranti al peggiore d'ogni tempo. Quattro tizi in mongolfiera precipitano su di un'isola abitata da signorine in bikini leopardato dove la discendente di Frankenstein, Sheila, zombifica un po' di gente che gli capita a tiro... Il devastante résumé valga come recensione. Sceneggiatura inesistente, progressione narrativa a casaccio. Mitchell e Carradine fanno una figura barbina. Micidiali i (finti?) boccoli della parrucca di Sheila. Per chi ama l'infimo.

Noioso e senza senso, il film si trascina per ben 95 minuti che sembrano durare almeno il doppio. Il cast risult qui inespressivo (sprecati Carradine e Mitchell, che però appaiono poco) e musiche praticamente assenti. Non si contano i deliri: alieni, un ridicolo mostro di Frankenstein, amazzoni gentili, esseri senza sangue che possono essere uccisi solo con armi da taglio (ma alla fine del film li affrontano con una mitraglia da guerra!). Appare anche un forcone demoniaco che sembra uscito da un negozio di articoli per il carnevale. Zero assoluto e dintorni.

Una delle più ardue sfide autopunitive per il fruitore della serie Z, difficile da seguire non solo per la sua esemplare sconclusionatezza, ma soprattutto per l'insostenibile ritmo narcotizzante. Ibridi fra umani e alieni, avvenenti indigene che fumano da teschi umani, trasfusioni di sangue sperimentali, servi-zombi che vivono di energia psichica, il faccione di Carradine che farnetica battute a caso e il mostro di Frankenstein che sembra giocare a mosca cieca. I venti minuti finali sono puro delirio aladamsoniano, ma l'ora abbondante che li precede è una mortificazione dei sensi.