Redemption - Film (2004)

Redemption

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Con un titolo che già dice tutto, la vera storia di Stan “Tookie” Williams (Foxx), un condannato a morte che ragiona su come potrebbe usare la sua influenza e l'assoluta leadership che aveva raggiunto all'interno della banda dei Crisps a Los Angeles, cui apparteneva, per cercare di far capire quanto il crimine non paghi. Giudicato colpevole per l'uccisione di quattro persone, acquisisce potere anche all'interno del carcere di San Quintino (California) dov'è detenuto finché l'incontro con una giornalista (Whitfield) che s'interessa al suo caso lo spinge al desiderio di diffondere quanto più possibile il suo esempio. Finirà addirittura candidato più volte per il Nobel della pace prima e della...Leggi tutto letteratura poi (è convinto che il maggiore insegnamento lo possa dare scrivendo racconti per bambini). Il rapporto con la donna diventa gradualmente centrale (anche perché lei stessa ha un figlio che fa parte di quella gioventù perduta che Stan ambirebbe a riscattare) ed è nei racconti che Stan fa alla donna che si delinea sempre più il personaggio, figura indubbiamente interessante e meritevole di approfondimento. Purtroppo il film non riesce al contrario ad appassionare davvero; forse per la regia piatta di Curtis-Hall (da non poter imputare esclusivamente alla matrice televisiva del prodotto), forse per una storia che difficilmente esce dal prevedibile; e se il messaggio di cui il film si fa portatore fin dal titolo ha un valore etico fondamentale, andava probabilmente studiato come comunicarlo non attraverso uno sterile racconto di qualche poco pregnante episodio di vita o puntando tutto sull'intensità espressiva di Jamie Foxx (che comunque resta il maggior punto di forza dell'intera operazione, davvero straordinario e all'epoca ancora poco conosciuto). Nessuno discute la maturità del copione, ma di rado si esce dalla dinamica data dallo scambio d'esperienze tra i due protagonisti. Non esiste vera azione e la staticità dell'insieme finisce col penalizzare il risultato, che colpisce in ogni caso quando Stan spiega come lui da giovane non puntasse affatto ad essere un violento (tanto che nemmeno nei flashback la violenza emerge mai quanto ci si aspetterebbe da un film così); semplicemente doveva sopravvivere e quello, per molti, era l'unico modo.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 24/01/16 DAL DAVINOTTI
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