Due uomini e un armadio - Corto (1958)

Due uomini e un armadio
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Titolo originale: Dwaj ludzie z szafa
Anno: 1958
Genere: corto/mediometraggio (bianco e nero)
Note: cortometraggio di 15 minuti - Terzo premio ex-equo al festival del Film sperimentale di Bruxelles - "Golden Gate" al Festival Internazionale di San Francisco.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 26/11/09 DAL BENEMERITO DANIELA
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Daniela 26/11/09 08:46 - 12621 commenti

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Due uomini escomo dal mare trasportando un pesante armadio a tre ante, vagano per la città respinti (dal tram, dal ristorante, dall'albergo) o picchiati (da 4 teppisti e dal guardiano di un deposito) e poi ritornano sulla spiaggia, scomparendo fra le acque. Piccolo apologo surrealista di stranita tenerezza e piccoli tocchi crudeli, senza dialoghi e con una indovinata colonna sonora. Piccola parte per Polanski nel ruolo di un teppistello che picchia uno dei due uomini, aizzato dai compagni.

Caesars 9/12/09 10:59 - 3777 commenti

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Uno dei più celebrati cortometraggi di Polanski, rappresenta una metafora sulle difficoltà che incontra "il diverso" a confrontarsi con gli altri. In questo caso il duo che trasporta l'ingombrante armadio si vede continuamente respinto quando non è addirittura sottoposto a violenza fisica. Non gli resterà che tornare da dove era venuto allontanandosi così dalla "massa". Anche questo lavoro, come gli altri che lo precedono, ritengo sia interessante per capire meglio la "poetica" polanskiana degli esordi.

Pigro 14/05/10 07:47 - 9634 commenti

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Due uomini escono dal mare con un armadio che portano in giro per la città, ma sono sempre respinti, anche con la violenza. Folgorante la sequenza iniziale (così come quella finale) dell'uscita dall'acqua, di una visionarietà surrealista che si fa subito simbolica, quasi biblica (come è del resto il fondo morale di questo corto) o favolistica. L'armadio in strada rappresenta l'incongruente nella vita quotidiana, causa scatenante dell'intolleranza. E Polanski (qui anche in una piccola parte) riesce a trasformare l'apologo in gustoso cinema.

Undying 18/05/10 18:48 - 3807 commenti

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In arrivo dal mare ci si aspetterrebbe un Gesù in sospensione sulle acque, o - quanto meglio - una Venere di Milo (o di Cirene, o di Cnido, comunque sempre Venere) - e invece no: escono due tizi con un armadio a specchio. E pretendono di caricarlo, inutilmente of course, su un treno. Affrontano poi indifferenti viandanti e giungono in un ristorante dal quale vengono, subitamente, cacciati. Disturbano quattro manigoldi (tra i quali un giovanissimo Polanski) e dopo aver preso una valanga di legnate tornano da dove son giunti. Vai a capire cosa frullasse per la testa di un Polanksi delirante...

Lucius 1/09/11 21:13 - 3015 commenti

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Sarebbe banale e arcaico aspettarsi una Venere o Gesù venire dal mare... Madonna ha preferito in "Cherish" parlare di Sirene e "sireni". I due escono dal mare con questo armadio pesante ma che non scalfisce la loro serenità dovuta alla loro unione. Polanski affronta il tema dell'intolleranza calcando un po' troppo la mano. Ci poteva risparmiare il gattino lapidato ad esempio, ma il suo stile resta comunque tangibile e tutto ciò che viene dal mare tornerà in mare. Simbolico ma omofobico.

Paulaster 20/12/16 10:02 - 4389 commenti

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L’armadio come un fastidioso fardello non accettato dal prossimo oppure un’appendice alla vita di una coppia che curano con normale affetto. E Polanski (che recita da teppista) a corredo disegna una società tutt’altro che ospitale ma violenta. Instilla una vena di curiosità e positivo attaccamento per la breve vicenda provocando una nota malinconica tipica dei corti di inizio Novecento. Riusciti i primi piani a esprimere le emozioni degli attori.
MEMORABILE: Il tentativo di salire sul tram; L’entrata al ristorante.

Deepred89 4/01/24 13:36 - 3704 commenti

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Corto che incuriosisce per la sua insolita idea di partenza, il cui sviluppo funziona più per le riuscite atmosfere, tipiche della nascente nouvelle vague polacca, che per il copione in sé, che quando acquisisce un senso palesa la sua gratuità e inconsistenza. Le analogie col Polanski dei lungometraggi si limitano, al di là di qualche lontana reminiscenza, alle partiture di Komeda.

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  • Curiosità Daniela • 26/11/09 08:54
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    Nel corto si vede Polanski, che appare molto giovane (dimostra meno dei suoi 25 anni), picchiare uno dei due uomini che trasportano l'armadio, colpendolo più volte a pugni sul volto.
    Nella realtà poco tempo prima il regista era stato lui stesso vittima di un'aggressione a scopo di furto, riportando un trauma cranico.