Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

La nuova fiamma di Pieraccioni questa volta non è una bella ragazza come le tante che lo hanno preceduto perché è qualcosa di più: è la quintessenza della bellezza, la donna idealizzata, l’immagine stessa della femminilità al cinema. Va però anche detto che diversamente dalle giovani attrici che di regola caratterizzavano con la loro presenza i diversi film pieraccioniani, Marilyn è una presenza solo fantasmatica e quindi “comica”, legata a gag estemporanee e impossibilitata, per la sua stessa natura, ad offrire il proprio “corpo” al protagonista. Per cui tocca guardare altrove, per cercare la vera presenza femminile...Leggi tutto da agognare, e per una volta non nel presente imprevisto ma nel passato, di Gualtiero Marchesi (“come il cuoco ma non sono il cuoco”), divorziato con figlia ma ancora convinto di poter riconquistare la ex moglie promessa sposa a un temerario lanciatore di coltelli in un circo (Biagio Izzo). Forse per questo è uno dei film più maturi e meno prevedibili, di Pieraccioni. Il quale certo non si fa mancare le battute e i duetti con gli amici di sempre, ma cerca nel contempo di dare più spessore al suo personaggio, malinconico, disilluso, più calato nella vita di ogni giorno. Poi certo, c’è Marilyn che compare lì per trasformagliela, la vita, invocata in una seduta spiritica e presentatasi lì in casa sua invisibile a tutti tranne che a lui. Soliti equivoci con la polizia (spassoso lo sketch con Paci e il collega chiamati lì per cacciare di casa la “presenza”) che si prolungano fin dentro al commissariato, prevedibili “effetti speciali”, ma il fantasma ha più la funzione di consigliere esterno, per Gualtiero, di simpatica compagnia, mentre la storia “vera” si consuma altrove. Del cast secondario si può citare con merito tuttavia il solo Rocco Papaleo (esagitato come sempre, visionario mezzo psicopatico pure lui), perché la coppia gay composta da Laurenti e Ceccherini fa proprio rabbrividire. Proprietari della “boutique del cannolo gioioso” animano tre o quattro sketch non solo ripetitivi e squallidi ma terribilmente poveri di spunti comici come dovrebbero. Tanto che Biagio Izzo, pur nel suo personaggio non troppo dissimile dal suo abituale napoletano esuberante, riesce almeno a dimostrare di essere attore “vero”. Il film, ad ogni modo, dà proprio l’impressione di poter essere considerato tra i minori, del regista toscano: non morde, manca di ritmo e la simpatia innata di Pieraccioni non basta da sola a tenerlo in piedi. La sosia di Marilyn non ha colpe specifiche, visto che la somiglianza c’è e anche atteggiamenti e ammiccamenti sono quelli tipici dell’indimenticata diva. E’ semplicemente la sceneggiatura a denotare una povertà di spunti imbarazzante. Forse era meglio aspettare un anno in più e uscire con qualcosa di più incisivo.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 18/11/09 DAL BENEMERITO MTINE POI DAVINOTTATO IL GIORNO 23/12/09
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Mtine 28/12/09 12:54 - 224 commenti

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Film stanco, ripetitivo, con un Pieraccioni non più in forma come ai tempi de Il ciclone. Si ride poco e male, le battute sono di pessimo gusto e la storia è banale e scontata. Si salva solo il fantasma di Marylin, che in un certo senso regge tutto il film (si vede!); gli altri personaggi, infatti, sono praticamente inesistenti. I cinepanettoni sono ormai arrivati al capolinea: anche infarcendoli di volgarità, infatti, non fanno più ridere.

Inseminoid 2/01/10 00:20 - 32 commenti

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Il film di Pieraccioni, se visto come risposta italiana all'ultimo film di Ken Loach (Il Mio Amico Eric) può essere considerato quasi godibile. Il parallelo può essere che se Loach è il paladino del precariato al cinema, Pieraccioni è il paladino del precariato dei sentimenti degli ultra trentacinquenni. Se e solo se pensiamo a questo parallelo, il film può essere salvato. Pieraccioni ha meno pudore di Loach, il protagonista è schizofrenico e vede la Monroe non solo quando fuma ma sempre appena arriva un po' di crisi. Farsa natalizia.
MEMORABILE: La gag dell'elio, che respirato, fa parlare con la vocina da cartone animato c'era anche in Natale a Beverly Hills.. ci sarà anche nel film di Verdone?

Manowar79 4/01/10 00:14 - 309 commenti

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Pieraccioni non sa più che pesci prendere, ricorre invano a squallide bizzarrie (il fantasma di Marilyn) per dimostrare che i suoi film non sono tutti uguali. Sbagliato: i suoi sono film fatti con lo stampino e, come se non bastasse, credo che la sua restante carriera consisterà nel proporre ad libitum brutte copie del Ciclone. Anche perché, diciamocelo francamente, Pieraccioni non sa fare altro. Ceccherini sprecato come non mai, apprezzabile Biagio Izzo il che è tutto dire. E poi non vuole che il suo film venga definito un "cinepanettone"...

TomasMilia 5/01/10 16:53 - 157 commenti

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Noioso, inutile, presuntuoso. Nessuna battuta di spirito e quelle che dovrebbero far ridere son sbagliate nei tempi comici. Per strappare qualche risata è costretto a ricorrere all’elio. Fastidioso il modo in cui Pieraccioni pretende di insegnare tramite l’uso di banali metafore, per di più esplicitate, la condizione delle famiglie allargate. E qui si vede la mano dell’altro presuntuoso del cinema italiano, Veronesi. Attori che recitano alla meno. Inutili Laurenti e Ceccherini. Papaleo sopra le righe. L’unico che si salva è Pannofino.

Ianrufus 5/01/10 23:58 - 139 commenti

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È quasi inutile sparare su questo film... Ci si chiede solo se i nostri "autori" italiani riservino tutto l'impegno alle interviste promozionali, dimenticandosi poi di fare anche il film! Infatti si parla di maturità artistica, di passi in avanti, ecc. per poi trovarsi di fronte ad un unico vero elemento malinconico: la mancanza di idee (quella di Marilyn è davvero imbarazzante, con doppiaggio ignobile). In origine il protagonista doveva morire (trafitto da Izzo) e forse il finale sarebbe risultato meno "raffazzonato" di questo...
MEMORABILE: Vedere come lo stesso Pieraccioni non creda più alle sue stiracchiate gag (gli si legge negli occhi!)

Rambo90 11/01/10 14:44 - 7679 commenti

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Pieraccioni ultimamente ci ha abituato a lavori più malinconici e a personaggi più approfonditi; anche qui segue questa regola e il film, sebbene mostri qualche momento di noia e qualche ingenuità di troppo, funziona. A tratti moto divertente e con un finale atipico per una commedia italiana.

Federico 14/01/10 16:27 - 39 commenti

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Ennesimo passo falso di Pieraccioni, che dopo le prime 3 discrete commedie dirette e sceneggiate, non riesce più a tirar fuori qualcosa di veramente divertente e originale. Il film esce a Natale come alternativa "meno volgare" al consueto cinepanettone Parenti/De Laurentis, quindi gli incassi sono sempre discreti per consentire al regista di realizzare un nuovo "capolavoro" della commedia. Il film è molto noioso e poco divertente; l'unica cosa interessante è la mostruosa somiglianza di Suzie Kennedy con Marilyn Monroe. Ceccherini sfruttato male.

Deepred89 7/02/10 10:54 - 3704 commenti

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A sorpresa una commedia tutt'altro che disprezzabile, decisamente superiore alle ultime dirette da Pieraccioni e ben sopra la sufficienza. Ritmo stabile per tutta la durata, battute e gag riuscite, un Pieraccioni attore più simpatico e spontaneo del solito, un finale meno convenzionale del previsto e una passabile colonna sonora. Altalenante il cast di contorno: mediocre Luca Laurenti, passabile Ceccherini (e di solito non mi fa impazzire), discreto Biagio Izzo, simpatico Rocco Papaleo. Meglio del previsto.

Galbo 25/04/10 09:55 - 12380 commenti

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Nella media delle producioni "pieraccioniane" degli ultimi anni con l'originale introduzione del personaggio di Marilyn (o meglio del suo fantasma). Si conferma il tono garbato e "piano" dei lavori del regista con momenti piacevoli (le gag con Papaleo e con Biagio Izzo) ad altri inutili e buttati lì (i personaggi di Ceccherini e Laurenti, totalmente avulsi dal contesto del film). Non dispiacerà ai fans dell'attore e regista toscano, per gli altri è forse un pò poco.

Stefania 3/07/10 23:04 - 1599 commenti

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Il guaio di questo film è che una certa "morale" vorrebbe comunicarla. Anzi, nel dubbio, abbonda e ne comunica più d'una: chi vive nel ricordo non muore mai, la famiglia allargata è valida quanto quella tradizionale, i sogni aiutano a vivere, da folli si vive meglio che da sani... Molteplici morali, molteplici insulse linee narrative, altrettanti insulsi finali: raramente ho visto una trama più sfilacciata e incerta. E non si ride mai: le battute "fulminanti" sono grevi, le gag più articolate si dilungano troppo. Pasticciato e sbagliato.
MEMORABILE: Unico momento vagamente divertente: la cena tra Pieraccioni e Izzo (merito di Izzo!). Pessimi Laurenti e Ceccherini: stessa gag ripetuta quattro volte

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Piero68 28/12/10 12:59 - 2955 commenti

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Sconclusionato film (pseudo) comico senza né capo né coda. Forse il peggiore di Pieraccioni. Senza una sceneggiatura degna di questo nome si ride poco e anche quelle poche volte il sorriso è quasi strappato. Solo qualche gag di Izzo riesce a dare un po' di ilarità. Anche la solita compagnia di giro di Pieraccioni, questa volta con qualche aggiunta tipo Laurenti o Pannofino, non incide proprio. I vari Ceccherini, Papaleo, Paci, Giustini, girano a vuoto oltre ad essere completamente avulsi dalla trama. Si fa fatica ad arrivare fino alla fine!

Domino86 27/12/10 11:06 - 607 commenti

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Sicuramente Pieraccioni nella sua carriera ha diretto e interpretato film di gran lunga superiori a questa commedia. Molti sono i particolari che risultano piuttosto ambigui, come buttati in mezzo alla scena perché non si riusciva a introdurli decentemente. Nonostante tutto, grazie alla sua simpatia qualche risata scappa.

Cangaceiro 21/02/11 16:54 - 982 commenti

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In un vecchio spot elettorale Pannella gridava "Che nausea e che palle!" riferendosi alla prima Repubblica. Faccio lo stesso rispetto al cinema di Pieraccioni (di fatto diventato più fotocopiatore che regista), sempre uguale a sè stesso con la morale (?) dell'uomo qualunque tutto casa e lavoro, coi soliti compagni di merende che ormai compaiono solo nei suoi film e con lo stomachevole buonismo da cassetta stavolta neanche troppo centrato con quel finale sbilenco. Come d'abitudine qualche battutaccia va a segno e l'uso delle musiche è furbo e funzionale.

Jcvd 3/06/11 19:43 - 258 commenti

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Un notevole passo indietro rispetto a Una moglie bellissima per Leonardo Pieraccioni, che questa volta non conquista (né il pubblico né le donne del film) e che diverte anche poco. Qualche scenetta azzeccata, un cast abusato a dismisura con il solo innesto del solito Izzo in versione napoletano-fastidioso. Gradevole la sola Marilyn, davvero brava, mentre persino Pannofino irrita. Finale incompiuto e film troncato troppo presto, neanche 90 minuti.

B. Legnani 16/07/11 00:01 - 5523 commenti

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Accettabile trovata di Pieraccioni. Alcune parti mediocrissime (tremendo il duo Ceccherini-Laurenti) sono bilanciate da alcuni momenti esilaranti, come gli omaggi della cena romantica. Qua e là si sbuffa, qua e là si ridacchia, grazie alla solita simpatia di Pieraccioni e a qualche trovata di Papaleo e di Molteni. Inutile e tutt'altro che funzionante la presenza di Guccini. Marylin per Pieraccioni equivale al Bogart per Allen. Alla fine dei conti il film vale **

Didda23 15/08/11 00:06 - 2426 commenti

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Imbarazza la totale mancanza di idee nella sceneggiatura e nei dialoghi. Il film non riesce nemmeno a regalare una battuta veramente riuscita e nessun personaggio è indimenticabile. La coppia Laurenti-Ceccherini fa gelare il sangue, nemmeno il bravo Papaleo riesce a compiere il miracolo. Il risultato finale è abbastanza deludente e banale. Tutto sommato innocuo. Mediocre.

Ujd1961 25/08/11 17:19 - 32 commenti

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Con questo film l'estro artistico di Pieraccioni si rivela, purtroppo, irrimediabilmente esaurito. Tralasciando la solita discutibile mania esterofila del regista/attore per melense attrici rigorosamente non italiane, il lungometraggio risulta del tutto povero di originalità e sciapo come un'annacquata minestrina dietetica. Per non parlare poi dell'inguardabile duo Ceccherini-Laurenti nei panni di due omosessuali, pasticcieri e pasticcioni, del tutto avulsi dalla - labile - trama. Acta est fabula.

Cloack 77 24/07/12 17:31 - 547 commenti

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Ci sono Luca Laurenti e Massimo Ceccherini nel ruolo di due pasticcieri gay con qualche problema di gelosia e rapporto con la clientela; c'è un Rocco Papaleo in forma strepitosa nelle vesti di un matto, forse geniale forse alieno; c'è un Pannofino curioso e divertente, maresciallo vessatore e assolutamente "medio"... manca soltanto il film. La storia di questo Io & Marilyn è ancor più insignificante di tutte le altre scritte dal duo Pieraccioni-Veronesi.

Gabrius79 20/10/13 00:10 - 1420 commenti

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Film di modesta fattura e discretamente noioso salvato da alcuni sussulti gustosi di Rocco Papaleo e poco più. La storia è piuttosto banale e di certo accoppiare Ceccherini e Laurenti non è stata una bella idea o quanto meno è stata sfruttata male. Peccato perché gli ultimi due film di Pieraccioni erano discreti, pur se lontani dai fasti dei primissimi film.

Dengus 10/04/14 18:59 - 361 commenti

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Leonardo abbandona la classica bellezza delle terre spagnole; ora il suo sogno è quello di tanti uomini degli anni '50 e '60, ossia Marilyn Monroe, che addirittura si materializza in (buona) forma ectoplasmatica. Suzie Kennedy (che cognome...), la sosia ufficiale della grandissima diva, è perfettamente calata nel ruolo. Al contrario Izzo è in una parte che non è la sua e lo rende antipatico, Papaleo al minimo sindacale e inutile la coppia gay Ceccherini/Laurenti. L'insieme è una favoletta in salsa toscana che non diverte granchè, ma si rende simpatica.

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Il ferrini 16/11/15 00:03 - 2345 commenti

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Non certo a livello dei Laureati o del Ciclone, questa graziosa commediola si lascia tuttavia guardare; merito soprattutto di un Rocco Papaleo in stato di grazia. L'idea che ne sta alla base è semplice ma il ritmo c'è e diverse battute vanno a segno. Malinconicamente evocativa la scena finale girata sul porto di Piombino. Potabile.
MEMORABILE: Mio zio Bettino era convinto di avere in casa Mosè: diceva che gli divideva anche l'acqua della pasta.

Paulaster 15/03/19 09:45 - 4391 commenti

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A una seduta spiritica viene evocata la Monroe. Invece di approfittare della bellezza della bionda attrice per intavolare una commedia degli equivoci, Pieraccioni affronta i risvolti di una separazione. Solito buonismo che accosta differenze vernacolari, col risultato di poche battute valide e solo grazie ai comprimari. Papaleo ha qualcosa in più degli altri (anche se Ceccherini dimostra presenza), ma tutto il comparto circense è da dimenticare. Piccolo cameo di Guccini, che non riesce a incidere.
MEMORABILE: La boutique del cannolo; Testa a fagiolo; Maggesi; Fuori dal tovagliolo.

Redeyes 28/03/20 10:19 - 2443 commenti

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Pieraccioni ha perso la verve degli esordi, e anche le gag si riducono al lumicino, vuoi anche per un cast mal sfruttato. In questo senso poco dice il duo Laurenti-Ceccherini, mentre Papaleo e Izzo, che lascerebbero ben sperare, hanno pochi momenti per risollevare le sorti di questa pellicola fin troppo incentrata (ma d'altra parte, visto il titolo...) sul protagonista e l'odiosa (qui) Monroe. Faticando si arriva alla fine senza un sussulto e senza sorrisi.

Nick franc 8/11/21 23:19 - 509 commenti

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Pessimo film nel quale si attende vanamente la risata per un'ora e mezza: dopo la gag del parrucchino si può tranquillamente interrompere la visione. La sceneggiatura si limita a presentare un'accozzaglia di macchiette senz'anima assortite per regione che non risultano mai divertenti. Pieraccioni tocca qui uno dei nadir del suo cinema (col successivo Finalmente la felicità siamo davanti a un dittico da incubo) utilizzando al peggio il cast a disposizione. La cosa più irritante è, comunque, scomodare un mito come Marilyn e inserirlo in un siffatto contesto.
MEMORABILE: Il parrucchino del console; La boutique del cannolo gioioso (sic!); L'irritante Izzo lanciatore di coltelli.

Yari 22/11/21 16:34 - 49 commenti

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Il peggior film di Pieraccioni. Sceneggiatura di basso livello scritta insieme a Giovanni Veronesi, regia squallida come anche le interpretazioni degli attori, i soliti amici dell'attore/regista toscano: Laurenti, Izzo, Ceccherini (immancabile), Papaleo, Pannofino, ma tutti insieme non riescono a strappare neanche un sorriso. Nel cast forse l'unico a salvarsi è Rocco Papaleo, che in un ruolo da psicopatico agitato funziona. Comparsa per il grande Giorgio Ariani.
MEMORABILE: Il pranzo di matrimonio fra Biagio Izzo e Barbara Tabita con il tavolo sospeso per aria.
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  • Discussione Ruber • 18/11/09 15:23
    Formatore stagisti - 9242 interventi
    Nuovo film cine-panettone per Pieraccioni che come l'anno scorso andra contro De Sica; Da quello che leggo nelle recensioni non dovrebbe essere malaccio, ma aspettiamo il 18 dicembre per andarlo a vedere e giudicare, in breve la storia:Nel nuovo cinepanettone, Leonardo Pieraccioni è Gualtiero Marchesi, un uomo che vive riparando piscine, dividendosi tra la sua ex-moglie (Barbara Tabita) che lo ha lasciato per un domatore di circo (Biagio Izzo), e i due amici gay (Massimo Ceccherini e Luca Laurenti) che gestiscono una pasticceria. Durante una seduta spiritica, i due amici vorrebbero chiamare Freddy Mercury, ma Gualtiero invoca Marilyn, che comparirà nella sua cucina, ma sarà solo lui a vederla e sentirla… e qui cominceranno i guai. C'è solo un amico (Rocco Papaleo) che crede all'incredibile visione, e uno psichiatra (Francesco Guccini, ormai presenza fissa negli ultimi film di Pieraccioni) che proveranno ad aiutarlo
    Ultima modifica: 18/11/09 15:26 da Ruber
  • Discussione B. Legnani • 23/12/09 13:17
    Pianificazione e progetti - 14945 interventi
    C'è una spiegazione alla scelta di battezzare GUALTIERO MARCHESI il protagonista? Riferimenti più o meno nascosti? Opportunità per gag?
  • Discussione Zender • 23/12/09 13:20
    Capo scrivano - 47727 interventi
    Come scritto dal Davinotti sul papiro elettronico, è l'occasione per dire un paio di volte "come il cuoco ma non sono il cuoco".
  • Discussione B. Legnani • 23/12/09 13:20
    Pianificazione e progetti - 14945 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Come scritto dal Davinotti sul papiro elettronico, è l'occasione per dire un paio di volte "come il cuoco ma non sono il cuoco".

    Sì, l'avevo visto, ma mi pare un po' poco, come sfruttamento dell'omonimia.
  • Discussione Zender • 23/12/09 13:43
    Capo scrivano - 47727 interventi
    E poco è, infatti... Un po' come poco è tutto il film, quindi c'è una coerenza di fondo...
  • Discussione Zender • 25/12/09 10:37
    Capo scrivano - 47727 interventi
    Per Legnani. Da un'intervista a Pieraccioni a nonsolocinema.com:

    Il tuo personaggio si chiama Gualtiero Marchesi, come il cuoco, ma non è il cuoco. Come mai hai scelto il nome di uno chef?
    Pieraccioni: Per omaggiare la sua arte, quella culinaria. E poi gli ho telefonato per chiedergli il permesso. Gli ho detto che se non me lo avesse concesso, mi sarei chiamato Gianfranco Vissani.
    Ultima modifica: 25/12/09 10:37 da Zender