Con un lungo piano sequenza in soggettiva (interrotto solo da una breve dissolvenza durante il tragitto in carrozza) si apre forse il più celebre adattamento del romanzo di Stevenson. Jekyll, seduto al piano dove sta suonando la toccata e fuga di Bach, si alza, si veste e arriva fino all'aula dove tiene lezioni di anatomia. Fin da questo ardito esperimento visivo in apertura si possono intuire le ambizioni del regista Rouben Mamoulian, che stravolge il testo originario per concentrarsi sulle implicazioni sessuali della trasformazione stevensoniana. Gli omicidi, il dramma tremendo di Jekyll che non riesce a controllare la sua controparte malvagia, la Londra cupa e desolata del romanzo, vengono sostituite...Leggi tutto da un melodramma non del tutto riuscito (seppure di gran successo) che lascia troppi spazi ai duetti con la fidanzata Rose Habart e a quelli con la prostituta (Miriam Hopkins) oppressa dalle avances minacciose di Hyde. E se è vero che il protagonista Fredric March (premiato con l’Oscar) è molto bravo a dividersi nel doppio ruolo, altrettanto non si può dire degli sceneggiatori Samuel Hoffstein e Percy Heath, che condiscono la vicenda di troppe banalità sentimentali. Dialoghi a volte centrati, ma quello che farà il successo del film sono le ricche scenografie e la splendida fotografia di Karl Struss, al quale si devono gli allora strepitosi effetti speciali, che tentavano per la prima volta di mostrare una trasformazione “a vista”: in tre occasioni infatti (sempre in interni) Jekyll diventa Hyde - o viceversa - con sovrapposizione di immagini che hanno fatto epoca (in pratica si sfumano i vari passaggi). Altri tempi... Notevoli le transizioni con lo schermo che si divide in diagonale.
Un efficace March incarna Jekyll e Hyde nella storia del dottore che cercando di scindere il bene dal male si ritrova scisso fra due personalità. Un bel film che Mamoulian conduce con grande sapienza cinematografica e con una sensibilità visiva raffinata, cercando di sedurre e stupire lo sguardo dello spettatore. Strepitosa la lunga soggettiva iniziale (che ritorna, quasi a voler invitare a penetrare nello sguardo stesso e nella mente di Jekyll), stupefacente la metamorfosi scimmiesca di Hyde con effetti speciali ottimi per l'epoca.
Uno dei (pochi) capolavori del cinema horror anni '30, che ha saputo resistere alla prova del tempo rimanendo ancora oggi esemplare sia sotto il profilo di regia, sia soprattutto per una serie di componenti (contenute nel bel testo di partenza) che hanno valenza universale, al pari di certi archètipi immortali e mai datati. Oltre a godere di un regista al top della forma artistica (pochi anni dopo sigla Becky Sharp), la pellicola viene avvalorata da una interpretazione da Oscar (caso unico nella storia del cinema horror) meritatamente attribuito al credibile schizofrenico Fredric March. *****
Una delle migliori trasposizioni cinematografiche del romanzo di Stevenson si deve all'esperto e raffinato regista Rouben Mamoulian. Benchè realizzato negli anni '30, il film ha conservato intatto il suo fascino nel tempo, sia per l'accurata ed efficace messa in scena e caratterizzazione ambientale, sia sopratutto per la credibile interpretazione del protagonista March, giustamente premiato con l'Oscar. Ottimi anche trucchi ed effetti speciali.
Splendido horror Anni Trenta con la coppia March-Hopkins, già vista in Partita a quattro; la Miriam, però, è penalizzata da diversi tagli operati dopo l'introduzione del codice Hays. La regia di Mamoulian è brillante, piena di tocchi geniali che lasciano ancora sbalorditi, così come la fotografia e gli effetti speciali han retto bene il passare del tempo. Bravissimo March, perfetto eroe disgraziato e un Hyde sessualmente frustrato e irascibile. Sceneggiatura penalizzata da qualche sentimentalismo di troppo, ma perdonabile.
MEMORABILE: La sequenza in prima persona; gli innamorati si giurano reciproco amore con primi piani ravvicinatissimi.
Ottime le trasformazioni che, in alcuni momenti, riescono a stupire ancora oggi. L'aspetto del signor Hyde rimane il più classico e meglio riuscito, tra il disgustoso e il divertente. Notevoli la fotografia e le scenografie: espressioniste nel laboratorio e nei vicoli notturni di Londra, mentre negli ambienti più eleganti sono di gusto neoclassico. La sceneggiatura è ben strutturata (Fleming nel 1941 si ispirerà più a questo film che al romanzo di Stevenson).
MEMORABILE: La trasformazione in soggettiva; Hyde che si stiracchia ed esclama: "Libero... finalmente!".
Al di là del messaggio psicanalitico sotteso (la repressione sessuale come generatrice di patologie spirituali), ormai frusto, il film strabilia per la modernità delle soluzioni formali. Esse non innovano semplicemente, ma si mettono al servizio di ciò che vogliono rappresentare e si fanno, perciò, sostanza della storia. Così come gli effetti speciali che, infatti, a tanti decenni di distanza continuano a funzionare proprio per la loro essenzialità priva d'ogni clamore sensazionalistico. Grande prova di March.
Rouben Mamoulian HA DIRETTO ANCHE...
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C'è quello con Spencer Tracy e il muto della Ermitage, quest'ultimo ce l'ho da molto tempo e ricordo che era pessimo, me lo fecero per regalo.
Questo di Mamoulian dovrei avere ancora la registrazione televisiva
Di questo film esiste un'edizione italiana in DVD, distribuita daDNA Srl: IL DOTTOR JEKYLL E MR. HYDE (1941) - New Widescreen Edition - Collector’s Edition 4 Film (che contiene anche: “Dr. Jekyll and Mr. Hyde”, 1912 + “Dr. Jekyll & Mr. Hyde”, 1920 + “Il Dottor Jekyll", 1931)(4 Film su doppio Dvd). Lingue: Italiano, Inglese Sottotitoli: Italiano (Forced), Italiano (per le scene inedite non doppiate) Rapporto schermo: QUESTO DVD CONTIENE IL FILM “IL DOTTOR JEKYLL E MR. HYDE (1941)”, SIA IN UNA NUOVA EDIZIONE ANAMORFICA 1.78:1 (APPOSITAMENTE ADATTATA PER TELEVISORI 16:9), CHE NELLA VERSIONE CLASSICA IN 1.33:1 (PILLARBOX) Extra: Film “Dr. Jekyll and Mr. Hyde” (1912), cortometraggio muto + “Dr. Jekyll & Mr. Hyde” (1920), film muto con sottotitoli in italiano + “Il Dottor Jekyll" (1931), in versione originale con sottotitoli in italiano. I film sono stati rieditati con il contributo dello studioso di storia del cinema Riccardo Cusin. Questa versione è disponibile anche in streaming su alcune piattaforme.