Senti chi parla adesso! - Film (1993)

Ultimo capitolo di una trilogia che non sarà di certo ricordata nella storia del cinema come la più riuscita in assoluto. Stavolta a parlare sono quasi solo i cani (non voglio fare giochi di parole troppo facili), ed a prestarsi al doppiaggio nel nostro idioma sono stati Renato Pozzetto e Monica Vitti, al posto di Danny DeVito e Diane Keaton. Un bambino sotto i 9 anni potrebbe anche trovarlo divertente, ma non ci giurerei.

Tristissimo epilogo di una serie che fin dall'inizio, fatta eccezione per la trovata di partenza, non aveva mai brillato. Non bastavano i pupi: adesso a parlare e dire cavolate ci sono pure i cani. Stavolta spunta anche non poca volgarità. Il punto più basso della serie. Desolante.

Ultimo capitolo della serie interpretata da Travolta e la Alley; francamente non se ne sentiva la mancanza. Dopo il primo film, garbato e spiritoso, già il secondo mostrava la corda. In questo si mettono a parlare gli animali e l'effetto è decisamente fastidioso anche perchè si inserisce in una storia scontata in cui il cast opera ai minimi sindacali.

Pessima chiusura della infame saga. Il cast non offre molto (leggermente discreta la Alley e ci tengo a dire leggermente). Il film non fa mai ridere, non è mai interessante. Assolutamente bocciato, la visione è decisamente sconsigliata!

Commediola tutto sommato gradevole, se non altro non volgare e adattissima ai bambini. I cani parlanti sono abbastanza simpatici e ben doppiati, mentre paiono sotto tono i due genitori, Travolta e la Alley. Consigliabile per bambini e bambinoni, certamente non per un pubblico adulto.

Agghiacciante ultimo capitolo di una serie i cui primi capitoli già facevano pietà. Battute che non fanno ridere, attori odiosi (su tutti i due bambini) e un doppiaggio italiano che definire obbrobrioso è un eufenismo (grazie alle inflessioni dialettali di Pozzetto e della Vitti). Triste vedere John Travolta coinvolto in una simile spazzatura. Da evitare su tutti i fronti.

Secondo sequel di Senti chi parla. Gli sceneggiatori, per trovare qualcosa di nuovo, ci hanno messo tre anni dal numero 2 per scrivere la storia. Passare dai neonati che pensano come uomini ai cani che fanno altrettanto, però, non è una gran trovata, visto che i due quadrupedi protagonisti sono doppiati in Italia da Renato Pozzetto e Monica Vitti (doppio sigh). La cornice natalizia, l'ennesima crisi coniugale fra Travolta e la Alley e l'ex-Tony Manero tentato da una bella sottana non aiutano. Non aiuta nemmeno il cambio di regia. Out.

Serie che già appariva stanca nel sequel e che qui continua a deludere. Dopo i divenuti odiosi marmocchi arrivano i cani, ma l'effetto simpatia non basta, così come i bravi doppiatori italiani; seppur consapevoli della pochezza del film si resta comunqua delusi, anche se qualcosa di meglio rispetto al secondo capitolo si può trovare. Tutto va come deve andare e anche le gag sono piuttosto telefonate. Perdibile.

Evitabile terzo episodio, che raschia il fondo del barile; i bambini crescono troppo in fretta e avendo ormai imparato a parlare ad alta voce vengono sostituiti dai cani: da noi stavolta sono Pozzetto e la Vitti, voci riconoscibilissime ma mal amalgamate, mentre le vicende coniugali fra John Travolta e Kirstie Alley sono sempre più becere; l'adattamento in italiano denuncia vistose falle, ma francamente non crediamo di aver perso comunque granché. Vietato ai maggiori di dieci anni.

Questa volta a parlare non sono solo i bambini, ma anche una coppia di cani che ricordano molto da vicino Lilli e il Vagabondo. Senza togliere nulla ai quadrupedi, quando sono loro a calcare la scena l’interesse scema drasticamente. Non che il resto faccia gridare al miracolo in quanto tutto gira attorno a un banale pretesto per il solito tira e molla amoroso. Prevalgono i buoni sentimenti e un pizzico di comicità che ne fanno la tipica commedia per famiglie. Si può guardare per completezza della serie o per passare del tempo in spensieratezza.

Al terzo capitolo a parlare sono i cani ma a parte questa differenza il film non presenta idee molto brillanti. Le gelosie tra marito e moglie, i litigi tra fratelli (e tra cani) sono ampiamente prevedibili, ma se non altro messi in scena con competenza e ritmo. Pozzetto e la Vitti sono i doppiatori italiani scelti per l'occasione e grazie a loro qualche sorriso ci scappa. Travolta e la Alley invece rimettono mano ai loro personaggi in modo ancora convincente. Soprattutto per famiglie.

Non è poi così male, anzi. Si sorride (ben doppiati i due cani!) e a tratti ci si immalinconisce (ma che bella "Please go home for Christmas"!); c'è pure un po' di tensione nel pre-finale, anche se smorzata dalle battute di Pozzetto, almeno nel doppiaggio italiano. Le vicende coniugali sono piuttosto tirate per le lunghe e non coinvolgono granché. Alla sufficienza ci arriva.