Bellezze al bagno - Film (1944)

Ama un'insegnante di nuoto, ma per un equivoco lei lo molla e lui la insegue nel suo collegio. La storia stupidina serve da supporto a un bizzarro frullato di sketch comici e canzoni che culminano nello strepitoso finale in cui Esther Williams si consacra regina delle sontuose coreografie acquatiche di cui diventerà simbolo. Il ritmo è buono, alcune trovate sono tuttora molto divertenti (anche se fanno riferimento a una comicità davvero elementare), i due protagonisti reggono bene, e alla fine kitsch e banalità si fanno perdonare.

Storicamente importante perché segnò il debutto della star "acquatica" Esther Willimas, il film ha una trama assolutamente futile e trascurabile (amore e matrimonio tra un autore di canzonette e un'insegnante di nuoto). Al di là della storia però, il film punta tutto sui numeri musicali e sulle coreografie di ambientazione marina che lo rendono decisamente kitsch, ma anche divertente, così da fargli perdonare le numerose ingenuità della sceneggiatura.

Dopo un piccolo assaggio iniziale, con un bel tuffo in piscina, fasciata da un costume (castigatissimo) color fucsia, che diventa blu sott'acqua, la campionessa di nuoto (ora attrice) Esther Williams si riserva per un finale acquatico dalle sontuose scenografie e con una schiera di ragazze specialiste nell'allora nascente nuoto sincronizzato. Nel mezzo ci sta una commedia piuttosto leggera con tanta musica e l'orchestra di Xavier Cugat e i suoi colorati balletti. Il film si scatena alla fine con la gag dei nascondigli per salvare le apparenze.