Miniciclo: 9 THRILLER DALLA PELLE DI DONNA
Dopo la visione resta comunque nella pelle, non fosse altro che per Susie Porter che è di una pregnanza attoriale che lascia il segno (così mascolina, eppure così femminile) e per certe atmosfere morbose e cariche di perversione
La Lang (che è pure gnocca, oltre che ben poco convenzionale) pare non avere peli sullo stomaco, e riempie questo suo thriller sospeso e grondante sesso di amore lesbico che travalica l'iperrealismo (pare che la McGillis-finalmente ritrovata-e la Porter ci diano dentro sul serio), di un linguaggio nudo e crudo (lo sperma viene definito nel modo più volgare possibile, come ho sentito in pochi altri film-
I Ragazzi Della Porta Accanto e
Oltre Ogni Limite-), tra poesie sconce dedicate al C**** e alla F***, a peni in erezione in bella vista e masturbati.
Il sesso, vorace e insaziabile, si impregna sulla pellicola (e accosta la Lang a quelle scrittrici di certi romanzi erotici) tra giochi lesbici "strangolatori" alla
Impero Dei Sensi , ragazzine ninfomani , e detective private che vanno dove le porta la F***
La traccia thriller e invero solo un mero pretesto, contano le atmosfere, i volti , i corpi, le perversioni sessuali
Quello che alla Lang riesce meno (e penalizza il film) e un certo snobismo d'autore , tra brani poetici letti e ripetuti che vogliono fare tanto "maledettismo" e la voce narrante della detective della Porter che , a volte, sfiorano il pretenzioso e il ridicolo
Ma tra la suggestiva fotografia di Gary Phillips e lo score martellante dei Single Gun Theory, la pellicola si fà comunque seguire, e la Lang non disdegna nemmeno puntate nel macabro (le foto con il corpo massacrato di Mickey) e nell'onirico (la Porter che vede il "fantasma" di Mickey sul ciglio della strada o nello specchietto retrovisore dell'auto), con minacce telefoniche poco velate alla
Profondo Rosso
Statuaria e infima la McGillis, sofferta e intensa la Porter (tutte e due regalano nudi mozzafiato, la seconda spesso nuda-e pelo fuori-dalla vita in giù, mentre la prima non pare invecchiata benissimo, a dire il vero)
Pur con qualche cedimento nella noia e nel gettare via (in parte) un potenziale che si avvertiva per tutto il film (la linea thriller poteva essere sfruttata meglio, invece di condensare il tutto nel sesso troppo insistito-esempio, la scena in cui la McGillis e la Porter vanno a vedersi, in un night, uno spettacolo lesbo, per poi limonare e con la McGillis che sussurra alla Porter:"
Sei una gran scopata!", pare francamente forzata-) e comunque un opera piuttosto coraggiosa e inusuale
Ora, della Lang, non mi resta che recuperare
Il Pozzo