Tattoo - Film (2002)

A Berlino i tattuaggi eseguiti da Hiremizu, artista giapponese deceduto, vengono asportati dalla pelle dei soggetti che li hanno addosso: costoro spariscono dalla circolazione, quando non vengono trovati cadaveri. Il corpo umano, ancora vittima di amputazioni e violenza, quasi come in Anatomy. Noir di origine tedesca, fortemente ispirato dalla tematica alla Seven, film dal quale tramuta le atmosfere cupe e angosciose. Rispetto alla media delle pellicole "nordiche" Tattoo abbandona il tratto catodico in favore di una gradevole messa in scena, tendente per fortuna alla forma cinematografica.

La morte corre... sul tatuaggio, scarnificato volente o nolente e venduto alla pari di un'opera d'arte, per un mercato ad alta probabilità di rischio. Molto politically correct questo thriller tedesco che si consuma come un piatto freddo, senza particolari guizzi emotivi, un gradino in più del TV-movie e per questo godibile.

Indagando sulla morte di una donna, una coppia di poliziotti si imbatte in un traffico di pelli umane: sono quelle che recano incisi i tatuaggi di un artista giapponese tragicamente scomparso, considerati dagli appassionati del genere vere opere d'arte da collezionare ad ogni costo... Noir tedesco d'impronta seventiana di un certo impatto dal punto di vista visivo, per le atmosfere cupe e certe sequenze suggestive, più convenzionale invece nel disegno dei caratteri e nello sviluppo della trama, anche se il finale pessimista ed ambiguo fa chiudere in positivo il bilancio.