Profezia di un delitto - Film (1976)

Sotto un sottile strato di giallo paranormale, per il quale chiama a consulente e garante di (im)plausibilità il decano della parapsicologia italiana Emilio Servadio, un Chabrol minore mette in scena una vicenda di crisi di coppia e rapporti tra realtà e apparenza. Confuso e vacuo anche a causa di una piatta location balneare da film esotico, si regge a stento sulle curiose figure di Rocheford, sfaccendato ficcanaso e maligno, e sul badiale, tronfio e asmatico Fröbe. Nero arabeggia con un paio di baffoni; della Sandrelli ci si scorda subito.

E' vero che messaggero non porta pena, ma in determinate occasioni, esiste il forte rischio di confondere il "medium" col messaggio! In questo caso, il messaggio è la profezia di un delitto, ma il film non è un giallo parapsicologico (non presenta i connotati del genere, o sotto-genere), bensì un la smorta rappresentazione di un conflitto di coppia e di un conflitto tra l' approccio razionalistico e quello magico rispetto alle problematiche della libertà e del destino. Lunghe schermaglie iniziali, un finale convulso ma didascalico. Opaco.

Dimenticabile escursione nel paranormale per Chabrol. Il film dovrebbe essere una riflessione sul discrimine tra realtà ed immaginazione, tra caso e volontà, ma si risolve essenzialmente in una banale ora e mezza incentrata sulle vicende di una coppia in vacanza a Djerba e sulle loro tresche amorose. Tra l'altro le reazioni di Nero a fine film sembrano appiccicate li giusto per giustificare qualcosa (ma cosa?). Buone inquadrature, Rochefort impersona bene il ruolo del subdolo nullafacente e la Sandrelli è, al solito, graziosa ma non basta. Bocciato.

Chabrol in trasferta tunisina, indeciso fra il portare l'idea fino in fondo o giocare alla sua demistificazione. Un po' lento, e un po' forzato negli snodi decisivi. Rochefort bravissimo nel ruolo del manipolatore/demiurgo (evidente alter ego del regista), Fröbe dà un sapore di vecchio b-movie, le donne sono piuttosto bellocce, opinabile Franco Nero indigeno. Tutto sommato guardabile.

Mi tengo largo e gli do mediocre, ma qui si viaggia verso lo scarso. Tedioso e inutile film di Chabrol, che a dispetto di un ottimo cast ma sfruttato malissimo non riesce che a provocare sbadigli, sopratutto nell'ultima ora. Bei paesaggi tunisini, sole e spiagge: questi i pregi, per il resto solo difetti.

Mia prima esperienza, da neofita del cinema, questa con Chabrol. Film piuttosto lento, che prende per mano lo spettatore con spiegazioni passo passo, accompagnandolo al finale annunciato con piccola sorpresa per giustificare un'ora buona di lentezza. Belle le ambientazioni a Djerba.

Un pastrocchio di film in cui a parte la colonna sonora "ripresa" in Shining c'è ben poco. La Sandrelli doppiata si produce in una performance recitativa trascurabilissima, nessun paesaggio né passaggio memorabile, l'erotismo è contenuto, troppo. Deludente anche dal punto di vista filmico e narrativo. Inconcludente.

Prodotto molto scialbo del buon Chabrol che con questo film toppa piuttosto clamorosamente. Inutile e superficialmente trattato, al limite del ridicolo, l'elemento profetico e magico. Lentissimo. Si salvano il buon cast (anche se tutti hanno già recitato meglio) e le ambientazioni nord-africane.

Uno Chabrol minore, che più il film scorre e più viene conquistato dal personaggio di Rochefort, regista della realizzazione della profezia. La pellicola parte magnificando la parapsicologia ma poi, da uomo di finzione qual è (nel punto migliore del film cita perfino, e certo non a caso, Méliès), Chabrol ci presenta le forzature umane della realizzazione del soprannaturale. Cast di nome, ma non in forma brillantissima. Un po' lento, guardabile e nulla più.

Coppia malassortita in vacanza in Tunisia, paese natale di lui. Nel loro albergo alloggiano anche un anziano prestigiatore in grado di predire confusamente eventi funesti ed un ricco sfaccendato in cerca di distrazioni... Blando thriller con risvolti paranormali penalizzato da un ritmo lasco ed una banale ambientazione esotica, di scarso interesse per quanto riguarda i dissidi matrimoniali fra Nero, improbabile arabo, e Sandrelli, moglie odiosa. Più riusciti i personaggi affidati al malizioso Rocheford e all'asmatico Frobe, ma nel complesso il risultato è mediocre.

Coppia in crisi in vacanza a Djerba, con amante di lui dietro le quinte, cade nelle spire di un veggente che predice un delitto e del suo aiutante che si adopera a che la profezia si avveri. Delitto ci sarà ma la vittima non è quella prevista. Indeciso fra giallo parapsicologico e parodia dello stesso, Chabrol si trascina stancamente per un'ora e mezza con una storia che non avvince neanche per un attimo e che non riesce neppure a sfruttare il fascino delle location tunisine. Nero e Sandrelli al minimo storico, peggio tutti gli altri.