Il gioco di Geri - Corto (1997)

Bellissimo cortometraggio narra la semplice storia di un vecchietto che ingaggia una partita solitaria a scacchi contro un se stesso giovane e spavaldo, all'inizio vediamo ogni singolo spostamento dell'anziano, ma poi - magia del montaggio - diventano due persone distinte e proprio quando la partita si fa bella. Musiche grandiose, emozioni a mille e un'animazione che rende vera ogni ruga, premio Oscar come miglior corto animato del 1997.

Il simpaticissimo (e commovente) protagonista è Geri, il vecchio riparatore di giocattoli in Toy Story 2. Solo in un parco decide di farsi un "solitario" a scacchi, ma la partita contro se stesso diventa più difficile di quanto previsto... Dopo animali, oggetti, giocattoli e vari la Pixar decise di sfruttare lo sviluppo della CGI anche per l'uomo; il risultato è sorprendente, 4 minuti soli ma un prodotto all'avanguardia dal ritmo serratissimo. Lo stesso protagonista ha un volto così reale da essere stato associato più volte all'attore David Kelly.

In un parco autunnale, un vecchietto gioca una solitaria partita a scacchi contro se stesso, riuscendo a vincere con un trucchetto ingegnoso. Nato per sperimentare l'animazione in 3d con il corpo umano, un cortometraggio poetico e commovente, che nello spazio di pochi minuti riesce a far affezionare al vecchio Geri, personaggio in Toy Story 2 (è il riparatore di giocattoli). A parte la tecnica già eccellente, quel che conta è l'espressività del volto, la cui accentuazione in chiave caricaturale non toglie un briciolo di umanità.

Grande corto Pixar. Un'idea semplice ma efficace: un vecchietto che gioca a scacchi contro se stesso, mettendosi in notevole difficoltà e, a un certo punto, sdoppiandosi letteralmente come personalità (l'insicuro e tentennante da una parte e il risoluto e sbruffone dall'altra). Un piccolo gioiello dell'animazione, apprezzabile, sia dal punto di vista dell'animazione, che da quello del protagonista, decisamente simpatico e azzeccato, tanto che il vecchietto di Up un po' lo ricorda, anche se questo ha naso e mento appuntiti, mentre il protagonista del lungometraggio ha il volto più quadrato.

Ottimo corto Pixar che condensa in una manciata di minuti alcuni spunti interessantissimi, quali il gioco degli scacchi, lo slapstick (che in 3-D risulta essere ancor più efficace), la doppia personalità. Il tutto con la usuale cura certosina nel rendering, un intelligentissimo uso del montaggio e musiche perfette. Finale efficacissimo. Da vedere.

Un vecchietto gioca da solo a scacchi nel parco: la storia è tutta qui, ma la resa è straordinaria sotto tutti ma proprio tutti i punti di vista, dalla grafica alla musica, dalla caratterizzazione del personaggio alla sceneggiatura... La dilaniante lotta del protagonista contro l'altro sé stesso raggiunge alte vette di pathos e divertimento insieme, e alla fine attraverso quei pochi poetici minuti si avverte un mondo intero dentro il cuore del vecchietto. Decisamente impareggiabile.

Il corto Pixar che preferisco in assoluto: di una semplicità rinfrescante, una tecnica sopraffina e un commento musicale spettacolare. Riesce anche quasi a spiazzare in alcuni momenti perché, pur mantenendosi quasi sempre su uno stile comico ben preciso, il gioco di Geri è permeato da sottili vene malinconiche che non scapperanno allo spettatore più smaliziato. Stupendo.

Bellissimo corto girato dalla Pixar. Questa volta il protagonista è un vecchietto che si sfida ad una partita a scacchi. Questo il semplicissimo spunto iniziale, che però vede una realizzazione veramente notevole, con la partita che diventa sempre più difficile per una delle due parti, fino alla svolta finale. Divertentissimo scoprire qual era la posta in palio. Consigliato: ***!

Ironico e disteso solo in apparenza, il primo, notevole affondo della Pixar nel tema della vecchiaia, avvolto da un senso di solitudine e caducità che tinge di malinconia tutto ciò che in casi normali porterebbe al sorriso. L'autunno attorno e dentro il protagonista sostiene un soggetto essenziale ma sceneggiato con tocchi sapienti, mentre l'animazione raggiunge livelli di un'eccellenza raramente vista in precedenza. Un primo piccolo ma deciso passo verso quel capolavoro sulla terza età intitolato Up.

Cortometraggio con protagonista un vecchietto che gioca a scacchi in un parco. L’ambientazione è autunnale come il periodo della vita del protagonista, ma è resa calda nonostante sia solitario a un tavolino. La partita con l’inevitabile vincitore ha tempi perfetti di esecuzione con conclusione d’effetto di struggente empatìa. Le musiche si adattano bene al susseguirsi delle azioni. Anticipatore di Up e vincitore meritato dell’Oscar per l’animazione 1998.

Pur nella sua brevità, un cortometraggio animato di grande livello qualitativo. Impagabili le espressioni dei protagonista, un anziano signora che gioca a scacchi con sè stesso in un parco pubblico, che vanno dallo stupore, alla rabbia al dispetto ma alla fine descrivono un personaggio poetico e malinconico. Ottime grafica e tecnica di animazione. Da vedere.

Un simpatico vecchietto imbastisce un'articolata partita di scacchi con se stesso. Dapprima sfoggio di una CGI particolarmente riuscita - meraviglioso il parco autunnale e l'espressività del personaggio -, il corto riesce a costruire una narrazione sull'interazione serrata tra le parti sino all'espediente che risolve il match e decreta anche la posta in palio. Difficile dire se vadano postulate ulteriori riflessioni che esulino dalla materia narrativa (solitudine in vecchiaia); resta comunque l'incisività del narrato e la grande padronanza dei tempi comici.