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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Si conoscono sulla spiaggia, diventano amiche per la pelle e cominciano a girare Roma insieme al grido di “Siamo giovani, belle e incazzate”. Fernando Di Leo, soggettista e sceneggiatore di questa coraggiosa quanto ingenua pellicola “di costume” prova a raccontare le trasgressioni di due ventenni (Lilli Carati e Gloria Guida) nell'Italia dei Settanta. Guidate dalla Carati, più spregiudicata e diretta, arriveranno quasi subito in una strampalata comune gestita dal nazariota Vittorio Caprioli (con benda rossa in fronte e inconfondibile parlata napoletana). Ci vivono ragazzi di ogni tipo: annebbiati dalle droghe (Ray Lovelock, una vera statua di gesso), rapiti dalla mistica...Leggi tutto orientale (Leopoldo Mastelloni, quasi sempre muto e seduto in posizione meditativa) o semplicemente caciaroni (Vincenzo Crocitti, doppiato romanescamente da un Ferruccio Amendola versione “Giraldi”). Sesso di gruppo (anche lesbico in una scena memorabile tra le due protagoniste), epidermidi al vento (la Carati e la Guida, allora ventitreenni, non si risparmiano coi nudi integrali), linguaggio volgare e libertinismo un po' facile, ma le due ragazze, oltre che bellissime e conturbanti, sono di una spontaneità contagiosa e il film, pur tra mille difetti, ha comunque un suo perché. Ottima la partecipazione di Giorgio Bracardi, il capo della mobile che irrompe nella comune gridando e interrogando in romagnolo con una verve (non comica, per una volta) degna di miglior causa. Finale doppio: il primo (cambiato quasi subito in favore di un più conciliante happy ending) è di una ferocia degna di CANNIBAL HOLOCAUST!

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Il Gobbo 8/04/07 18:22 - 3015 commenti

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Sopravvalutata escursione di Di Leo nell'"erotico con disagio giovanile", nonostante le due splendide protagoniste si perde nella maldestra combinazione di toni. Noiosetto e pretenzioso. Il famigerato finale originale, oggetto di curiosità morbose e grande veicolo pubblicitario per il dvd, è anch'esso appiccicato con lo sputo, visto che niente nell'ora e mezza precedente prepara o giustifica narrativamente tale scempio, e pure lo "spiazzamento" dovrebbe avere dei criteri. Colpo a vuoto.

B. Legnani 9/04/07 14:43 - 5519 commenti

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Non funziona, come poi detto dallo stesso Di Leo. Bellissime le protagoniste, su questo non c'è dubbio, ma è la storia che proprio non gira. Più che una trama è una serie di vicende non troppo legate (qualunque versione si guardi), con due finali che stonano: neppure quello originale ha un po' di logica dalla sua. Bracardi parla con cadenza romagnola, come quando faceva "Catenacci", esilarante personaggio, politicamente scorretto per i primi Anni Settanta, di "Alto Gradimento", il quale parlava sempre di "Quando c'era Lui..." (ne trassero pure un film).

G.Godardi 9/04/07 17:19 - 950 commenti

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Solo apparentemente una commedia erotica su sfondo della contestazione giovanile e della libertà sessuale. Al suo interno vi si ritrovano infatti i germi del noir, in una vicenda molto prossima al pulp. Confezione accattivante che non risparmia momenti gradevoli, erotici, siparietti comici, e conta soprattutto su due attrici al top. Il cast di contorno fa il resto. Il finale originale, la mazzata finale, è un prezzo da pagare simile a quello de Il Sorpasso e in un certo senso anticipa Thelma e Loise. Di Leo esplica le sue tesi politiche anche qui.

Deepred89 20/04/07 19:37 - 3701 commenti

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Film non molto riuscito e curiosissimo. La regia di Fernando Di Leo è insolitamente rozza, ma riesce comunque a rendere gradevole un film dalla storia un po' traballante grazie ad alcune battute simpatiche e a qualche buona scena erotica. Le due protagoniste comunque sono una coppia indimenticabile.Il finale poi, violento e totalmente inaspettato, è un discreto pugno nello stomaco. Pieno di difetti ma comunque da vedere.

Homesick 9/06/07 17:26 - 5737 commenti

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Comunitario e vanamente emancipazionista, si riallaccia ai temi sesso-droga-libertà-paura di Easy Rider per poi precorrere Thelma e Louise. Una commedia sexy e divertente che sfocia in un inaspettato epilogo tragico e cruentissimo, dove Di Leo scatena la sua indiscussa abilità di maestro della violenza. Interpeti perfetti e bravissimi, soprattutto Caprioli e Bracardi. La bellezza nordica, delicata e maliziosa della Guida si completa con quella mediterranea, selvaggia ed aggressiva della Carati.
MEMORABILE: La sequenza saffica tra la Guida e la Carati.

Renato 12/08/07 15:48 - 1648 commenti

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Classico film malriuscito di un grande regista, merita comunque di essere visto per l'interessante lavoro sulla sceneggiatura (il finale, soprattutto...parlo di quello originario, ovviamente) ma anche più prosaicamente parlando per la presenza di due belle figliuole quali erano Gloria Guida e Lilli Carati. Di Leo appare in un breve cameo: è l'uomo a cui le due protagoniste chiedono informazioni.

Undying 30/10/07 13:58 - 3807 commenti

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Il film è circolato in due versioni (reperibili in un bellissimo doppio disco della Raro Video): quella che poi sarebbe passata nelle sale è stata ammorbidita delle sequenze finali e privata delle violenze cui vanno incontro le sfortunate interpreti (la Carati e Gloria Guida). Resta impresso per via dell'improvviso cambio d'atmosfera che pervade il film: iniziato come una commedia, si trasforma in dramma e sconfina nell'assurdo (ma ancorato al verosimile) violentissimo finale. Grandi interpretazioni per un'opera matura e tristemente cinica.

Capannelle 19/12/07 16:35 - 4394 commenti

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Filmetto che, con la scusa della contestazione sociale, mette a nudo la Carati (rivoluzionaria con il problema di fare poco sesso) e la Guida (orfanella con una sua morale). Tra "profonde" analisi sociologiche e piatta satira sociale si arriva lentamente al cruento finale dove entra in gioco la suscettibilità del mafioso impotente (ma pure lui ha una sua morale). Divertente il Mastelloni contemplativo nell'interrogatorio, deludente il Bracardi commissario. È comunque girato male, lontano da altri film di Di Leo.
MEMORABILE: Ma sto Bader-Meinhof chi cazzo è?

Cotola 3/01/08 23:18 - 8998 commenti

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Il tempo non è passato invano per questo film che risulta, infatti, molto invecchiato ed i cui pruriti e discorsi “pseudo-ideologici” lasciano il tempo che trovano e non scandalizzano più nessuno. Dicasi lo stesso per il tanto famigerato finale che, dinanzi alle violenza cui siamo abituati oggi, lascia piuttosto indifferenti, per quanto giunga abbastanza inaspettato e, a mio parere, senza una vera logica o giustificazione narrativa. Si lascia guardare anche se a tratti, forse, può anche un po’ annoiare, considerata una certa ripetitività.

Redeyes 29/03/08 09:57 - 2442 commenti

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Mi scuso ma apprendo solo adesso di una doppia versione! Effettivamente la soft core version che passa in tv non ha niente assolutamente da dire. È assurdamente divisa in modo netto in due atmosfere che vanno accavallandosi senza senso alcuno e che quindi portano lo spettatore da mero osservatore di tanto "pelo" - notevoli la Carati e la Guida - a improvvise virate di pseudo denuncia. Nella mia versione effettivamente le scene di presunta drammaticità appaiono decisamente acontestuali. TV version bocciata!
MEMORABILE: - Mi darebbe un pacchetto di Marlboro... le faccio un pompino - Ultima battuta della tv version, è un po' la summa!

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Hackett 19/06/08 17:03 - 1865 commenti

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Apprezzabile esperimento di Di Leo che, messe da parte pistole e rapine, continua ad analizzare lo strato suburbano della società italiana anni '70-80. La storia delle due giovani e discinte protagoniste, della loro ingenua e spensierata ricerca di libertà, stroncata dalla bigotteria di una società che si erge a giuduce, ricorda un po' un Easy rider al femminile; Gloria Guida incantevole... Da vedere la versione originale, altrimenti non ha senso.

Matalo! 17/07/08 09:40 - 1378 commenti

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Visto dal sottoscritto per la passione morbosa per Lilli Carati, è un film di rara imbecillità, che spreca una bellissima idea (conoscere la realtà degli Anni Settanta accompagnati da due Virgilie sempre nude). Ma Di Leo non ci azzecca mai, a parte una cosa e grande: il finale originale, disturbante e tremendo, una vera e propria messa in scena della fine dei sogni. Cosa ci faccia un finale così intenso in un film così lascia pensare che forse Di Leo avesse in mente altro. Lasciar perdere le versioni massacrate trasmesse dalle private.
MEMORABILE: Il tragico finale; i corpi meravigliosi delle sempre nude protagoniste.

Redvertigo 6/10/08 20:43 - 78 commenti

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Film che sarebbe potuto essere a suo modo il manifesto di un'epoca (e forse questo era il pensiero del grande Di Leo quando ne scrisse il soggetto). Purtroppo la pellicola, per quanto abbia un'aura di fascino, non è ben riuscita. L'idea di fondo è buona ma mal sviluppata e anche il crossover di generi stona. Occasione sprecata perché il buon Fernando è stato un regista colto che da quell'idea di partenza avrebbe potuto ricavare decisamente molto di più. Del film ci vorrebbe un remake in grado di modernizzare e aggiustare le cose che non funzionano.
MEMORABILE: Il cruento finale, gli hot pants della Guida-Carati e la scena lesbo.

Bruce 7/04/09 09:49 - 1007 commenti

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Film curioso ed anomalo di Di Leo che spinge al massacro le due più procaci bellezze della commedia sexy italiana; inevitabile lo straniamento e il conseguente insuccesso di pubblico. Amara, ironica e tragica critica sociale, dove c'è un po' di tutto di quell'epoca, forse troppo, tranne la volgarità fine a se stessa. Strepitosa la Carati venditrice di enciclopedie a casa dell'acculturato saggista. Tratti in comune con La corte notte delle bambole di vetro e nel finale a Cannibal Holocaust.

Enricottta 11/08/09 14:55 - 506 commenti

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Di Leo è uno sprecone, non ci piove. Con un cast così perfetto, una colonna sonora così originale, una sceneggiatura veramente lineare, come ha fatto a toppare? Naturalmente scherzo e l'unico ricordo del film sarà rappresentato dalla bellezza strepitosa delle due ventenni. La scena della violenza, poi, con il suo repentino cambio di registro, è unica nel suo genere; credo che ai più sia risultata assolutamente indigesta, anche se efficace, visto che è l'unico pezzo di film che si ricorda.

Markus 22/09/09 11:32 - 3680 commenti

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Un film a parer mio sopravvalutato, giacché per anni piuttosto raro e maltrattato dalle uscite in vhs tagliate e montate in maniera differente rispetto alla versione cinematografica. A parte l’indubbia bellezza delle due attrici, il film è caotico e senza capo né coda. Personalmente fatico a trovare una collocazione di genere. Tuttavia alcune scene estrapolate dal contesto hanno un sapore vintage lussurioso Anni Settanta che in un periodo insulso quale è l’attuale, appare nostalgico.

Giacomovie 9/10/09 16:02 - 1397 commenti

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Di Leo è lungimirante nell'analizzare la carica ormonale di due ragazze "giovani, belle e incazzate", in quanto ha dipinto una figura di donna emancipata come lo è oggi, mentre allora doveva ancora affermarsi. Seppur inferiore a La seduzione, il film narra risvolti sociali e psicologici. In quest’ottica il duro finale, che può sembrare gratuito, va visto come l’estrema conseguenza a cui può giungere l’ego maschile che vede minacciata la sua virilità dall’intraprendenza femminile. La Carati e la Guida sono un inno alla gioia dei sensi. **1/2

Trivex 19/10/09 16:20 - 1738 commenti

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Visionata la versione estesa del dvd. Film strano, che sconcerta subito lo spettatore sprovveduto per i nudi integrali sulla spiaggia. Poi una parte banalissima, ma le cui ombre si fanno presto vedere. La commediola sexy (spinta) si trasforma in dramma violento ed amaro. Rispetto alla versione TV qui almeno c'è il valore aggiunto della commistione di generi, tentativo solo in parte riuscito di creare un prodotto originale. Apprezzabile l'evoluzione della storia, quasi un parallelo con la (amata) vita accellerata di alcune persone (a volte pagata cara)!

Vstringer 28/10/09 03:15 - 349 commenti

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Rinnegato dallo stesso Di Leo, massacrato per le tv, nella sua versione originale "Avere vent'anni" è un'interessante documento d'epoca, un ambizioso processo in tempo reale e senza troppe indulgenze alle illusioni del mondo giovanile dei Settanta. Le due ragazze si calano bene nella parte, mentre nel resto del cast spiccano Caprioli e Bracardi. Chi non funziona qui è Di Leo, che firma una regia povera e mette troppa carne (e troppi generi) al fuoco. Occasione sprecata.
MEMORABILE: La scena saffica, il finale e la Carati che vende l'enciclopedia all'uomo di "cultura".

Herrkinski 28/01/10 17:10 - 8052 commenti

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Questo film del solitamente bravo Di Leo, decisamente non riuscito, si fa ricordare più come un reperto vintage che cerca di fotografare le agitazioni e i sogni di libertà ed emancipazione dei giovani negli anni '70. E infatti visto oggi risulta tremendamente datato ed ingenuo, dato che le due protagoniste potrebbero essere due ragazze qualunque oggigiorno. Un plauso dunque solo alla lungimiranza del regista, così come all'entusiasmo delle due giovani attrici, ma il film si perde in cose viste e straviste e si ricorda solo per il finale truce.
MEMORABILE: Il tormentone "Siamo belle, giovani e incazzate!".

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Il Dandi 13/02/10 20:17 - 1917 commenti

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A suo modo è una summa della poetica del regista, che vi infila molti suoi temi noti: la polizia e la mafia equiparate nell'autoritarismo violento, l'interesse per il mondo giovanile e per le cause femministe. Il limite principale del film è quello di tutta l'ideologia del regista: pur in buona fede, fallisce il taglio generazionale a cui ambisce (non solo eticamente, ma anche esteticamente). Gli ultimi dieci minuti sono comunque da cinque pallini. Un film "sbagliato", ma proprio per questo interessantissimo.
MEMORABILE: Ma lo sapete che volevano dire tutte quelle moine? che non volevano maschi, che ci disprezzavano! e adesso glielo facciamo vedere noi...

Nando 23/05/10 18:17 - 3806 commenti

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Un film generazionale sulla voglia rivoluzionaria di due giovani pulzelle animate da spirito libertino. Narrazione lievemente di maniera con generosi nudi delle due accattivanti protagoniste che emergono nella loro prosperosa bellezza. Tuttavia il messaggio che il regista invia non è poi così pregnante ed il film si valuta per l'efferata scena finale che, personalmente, lascia il segno.

Stefania 20/06/10 17:43 - 1599 commenti

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Un mondo diverso è possibile? Evidentemente no, sembra essere la morale di questo film, che ha un certo interesse come documento d'epoca. Per il resto... lo definirei confuso, persino frastornante: è commedia, è satira, è dramma... è disorientato come la generazione che pretende di raccontare, sconfitta nella sua utopia, tra contestazione e riflusso. Dialoghi tremendi, il finale violento, in cui le protagoniste vengono "martirizzate", è facile e gratuito, forse maldestramente "allegorico".

John trent 22/06/10 22:15 - 326 commenti

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Gloria Guida e Lilli Carati formano una coppia esplosiva e le loro scene di nudo sono autentica gioia per gli occhi. Ma la storia dov'è? L'apologia del femminismo fatta qui da un Di Leo stranamente sotto tono non viene sorretta da niente che non vada oltre la battuta volgare o il sesso libero e facile e non viene di certo agevolata dalla patina di antipatia che le due bellissime protagoniste si portano appresso. Il finale tragico, feroce e inatteso è l'unico momento in cui si nota il Di Leo's touch. Bizzarro ma deludente.

Casinista 28/10/10 11:03 - 39 commenti

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Ad una storia non narrata, carente nei suoi sviluppi e proposta come improvvisazione, fa seguito il vero pilastro del film che identifico con la colonna sonora. Oltre al tema principale, che pare cantato dalla stessa Gloria Guida, a dare un velo di malinconia è l'intro musicale (che si ripeterà come sottofondo in alcune scene all'interno della comune) in spiaggia durante l'incontro tra le due protagoniste. Dalla spensieratezza totale, pian piano il film vira verso il drammatico, per poi approdare al truce finale. Non Avere Vent'Anni da molti anni....
MEMORABILE: In spiaggia: (Lilli Carati): "Ma quei due?"(Gloria Guida): "Penso che non torneranno più..." Anticipazione del finale!

Luchi78 26/01/11 15:12 - 1521 commenti

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Sembrava di guardare la classica commedia-sexy dove due ragazze emancipate cercano il sesso libero e rimangono addirittura insoddisfatte perché non ne trovano a sufficienza e di loro gradimento. La Carati e la Guida sono uno spettacolo, ma solo quando sono nude. Poi il finale che non ti aspetti, noir e horror allo stesso tempo, di una violenza inaudita (soprattutto perché il film era andato fino ad allora su altri binari). Di Leo si salva in zona Cesarini.

Tarabas 18/05/11 17:06 - 1878 commenti

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Due ragazzotte sbandate a zonzo per la Roma alternativa degli anni settanta. Persino Di Leo diceva che il film è venuto male (cfr. Stracult, ma come al solito dava la colpa al destino e ai produttori), chi sono io per dargli torto? Invecchiato malissimo, pieno di cliché che denotano una visione a metà tra il piccoloborghese di provincia (quale era in fondo il regista) e l'ingenuo entusiasta, oggi è inguardabile e anche le scene di sesso sono pessime. Gode di una fama per me del tutto incomprensibile. Alla larga.

Ghostship 22/06/11 21:22 - 394 commenti

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Ultracult con firma d'eccezione. Una pellicola datata dal punto di vista sociologico e non potrebbe essere altrimenti, con due protagoniste che fanno una figura migliore di quella che ci si potrebbe aspettare da nomi e curriculum. Di Leo costruisce un'opera atipica, anti commerciale, road movie al femminile (ricorda niente?) con un finale assurdo.

Fauno 18/07/11 09:57 - 2206 commenti

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A lunghi tratti divertente e lo stile del regista salta fuori eccome, con gli epiteti, gli improperi e le rivendicazioni sessuali della Carati (attualmente valide più che mai e in modo disarmante!!!), nonchè con l'atteggiamento nazistoide del grande Bracardi. Il finale è la logica conclusione: giocare e provocare è bello, ma il fuoco scotta, una buccia di banana è sempre in agguato e la craniata che ne consegue può essere letale...

Buiomega71 23/07/11 16:36 - 2899 commenti

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Forse uno dei film più spietati e feroci di mastro Di Leo. Si parte stile Senza buccia, con le due splendide Tina e Lia a cazzeggio, col motto "giovani, belle e incazzate" tra spiaggie, autostrade e comuni, dove le sigarette se le pagano con un "Ti faccio un pompino". Ma già all'arrivo della poliza nella comune (con un immenso Bracardi nel ruolo del commissario incazzoso) si prende una strana piega "nera" dileiana. Poi arriva il finale, insostenibile e davvero duro da guardare fino in fondo (fa il paio con Salò quanto a ferocia). Doloroso.
MEMORABILE: Il piano sequenza dove ci si scatena ballando per le vie di Roma, anticipando Saranno famosi; Mastelloni simil santone; il finale davvero insostenibile.

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Giùan 2/01/12 16:37 - 4528 commenti

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Parte come Zabriskie point, divaga un po' nella parte centrale (con la Comune che identifica troppo debolmente un climax storico/generazionale), ha un'impennata stile Petri di Indagine e termina dalle parti de L'ultimo treno della notte. Si posson dire tante cose di questa opera sfortunata e coraggiosa, resta però un documento straordinario non di un'epoca ma di due ragazze (Lilli commovente, Gloria glaciale) di smaniosa bellezza e irrequieto talento. Non permetterò a nessuno di dire che Avere vent'anni è il capolavoro di Di Leo, certo però è il loro film.
MEMORABILE: "...Come è triste aver vent'anni"; La gran performance di Bracardi, anche lui, come Gloria e Lilli, utilizzato "sovversivamente" in funzione anti clichè.

Raremirko 1/06/12 20:25 - 577 commenti

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La versione rimontata e tagliata (che dura una decina di minuti in meno rispetto all'originale), cambia il finale e fa venire meno tutta quella malinconia e tutti quegli aspetti positivi che rendevano almeno interessante un film già di per sè non perfetto (inclusa la canzone cantata dalla Guida). Buon cast, discreto ridoppiaggio, ma il film, come afferma lo stesso Fernando Di Leo, ha la sua ragione d'essere nel drammatico finale originale, che dona interezza ad un'opera altrimenti classificabile come mera commediola. Interessante ma poco capito.
MEMORABILE: I dialoghi della sexy coppia; Il poliziotto mirabilmente interpretato da Giorgio Bracardi; Il finale (che qui è una semplice fuoriuscita da un negozio.

Jurgen77 9/01/13 09:37 - 629 commenti

I gusti di Jurgen77

Capolavoro di Fernando di Leo con la Carati e la Guida all'apice della loro bellezza. Finale estremo alla Cani arrabbiati di Bava. Pellicola d'avanguardia con velature erotiche e qualche macchietta comica. Bella anche la colonna sonora. Una chicca assoluta!

Saintgifts 15/01/13 00:00 - 4098 commenti

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Parte da lontano Di Leo per arrivare a dire cosa può significare avere vent'anni ed essere ragazze, oltre che giovani, belle e arrabbiate. L'occhio è puntato su una gioventù che percorre strade, diciamo così, non convenzionali, ma sembra che accomuni un po' tutta la gioventù di quell'epoca (pur con buonismo conciliante) facendone un falso stereotipo, come pure per i non più giovani, sia quelli buoni che quelli cattivi, con tanto di accento siciliano. Carati e Guida, bellissime e perfette per i ruoli, se la cavano piuttosto bene.

Escape1 1/04/14 00:24 - 12 commenti

I gusti di Escape1

Capolavoro assoluto! Dovrebbe essere proiettato nelle scuole, in quanto portatore dei valori fondamentali dell'esistenza adolenscenziale: la virtù e l'impeto. Di Leo, raro maestro, è capace di descrivere come dalla forza della nostra giovinezza possa prodursi, a nostra scelta, una vita meravigliosa oppure una vita tragica. Egli ci cede un cerino... a noi accenderlo. Un film in grado di insegnare il senso della vita, per coloro che sono in grado di comprenderlo...

Pessoa 14/10/14 01:40 - 2476 commenti

I gusti di Pessoa

Fernando Di Leo è a mio parere uno dei maggiori registi italiani del Dopoguerra. Ma questo è il suo film più sbagliato. Un canovaccio banale, visto molto spesso, che si trasforma in un'altra cosa alla fine. Ma a parte le concessioni allo splatter si è già visto anche questo (se non altro nelle raccomandazioni delle mamme). Un incubo banale con ammiccamenti al soft. Non so cosa avesse in mente il regista all'inizio, ma era sicuramente un'altra cosa. Si salva solo Bracardi, forse l'unico che ha capito il film. Solo per fan incondizionati.

Xabaras 25/02/15 00:05 - 210 commenti

I gusti di Xabaras

Visto in edizione integrale vale soprattutto per il cruento finale che capovolge l'atmosfera solare e gioviale della prima ora. Il resto passa abbastanza in secondo piano, tra discettazioni filosofico-politiche tipiche per l'epoca (interessante sotto questo punto di vista la sequenza di cinema nel cinema) e una visione negativa alquanto di parte e volutamente esagerata delle forze dell'ordine. Delle due bellezze protagoniste è molto più facile apprezzare quella della sfortunata (anche nella vita) Lilli Carati; più gelida e distaccata appare la Guida.

Ramino 26/08/15 21:33 - 127 commenti

I gusti di Ramino

Uno dei punti più bassi della lunga e apprezzabile carriera del regista Fernando Di Leo. Si parla di argomenti di una certa rilevanza in maniera approssimativa e con alcune lacune di messa in scena. Sembra tutto molto vecchio e stantio. Le protagoniste poi lasciano il tempo che trovano: spaesate e poco impegnate.

Faggi 26/03/16 22:57 - 1548 commenti

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Pulp-movie (o sexploitation) all'italiana. Il cui "punctum" (per dirla con Roland Barthes) è nelle due "puttanelle" (così sono apostrofate da uno dei tanti balordi che incrociano) Guida (sbarazzina) e Carati (felina). Se questa pellicola è una goduria o una boiata non è importante. Conta il look dell'insieme, che per il genere è notevole. Da vedere solo nella versione senza tagli e con il finale non edulcorato.
MEMORABILE: Il divoratore di libri: "Si vede che non siete puttane, siete spontanee e sembrate felici".

Rufus68 24/04/16 18:28 - 3819 commenti

I gusti di Rufus68

Pastrocchio hippie-spaghetti. La controcultura dei Sessanta americani si materializza in Di Leo quale commediola noiosa e scollacciata; certa critica ne ingigantì i meriti ma, a parte la procacità delle due protagoniste e la brutalità della (posticcia) scena finale, di meriti se ne vedono molto pochi. Sul discorso dell'emancipazione femminile meglio stendere un pietoso velo. Gloria Guida è graziosa, ma non va d'accordo con la recitazione; meglio la Carati, simpaticamente sboccata.
MEMORABILE: La Guida e l'autostop con la Carati: "Un'ora che ci sbracciamo e non si ferma nessuno" (sì, come no...)

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Il testo della canzone del film alterna spensieratezza e delusioni dei vent'anni del titolo. Questo si amplifica stilisticamente nella sceneggiatura che, seppur scarna e disarmonica, usa il sintagma della commedia all'italiana a episodi, a tratti adombrata dalla violenza, per lanciare un messaggio antimaschilista. L'uomo per Di Leo è debole, abbindolabile, insensibile ed egoista con la donna (anche sessualmente), impotente e brutalmente violento. Infine viene smitizzata la droga, anti-afrodisiaco annichilente e mezzo illecito d'incriminazione del potere.
MEMORABILE: Lilli e Gloria chiedono un pacchetto di Marlboro in cambio di...; Lilli e Gloria vendono le enciclopedie; Il siciliano sinistro e violento.

Victorvega 7/03/17 13:15 - 501 commenti

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A stento un pallino per la versione che passa in TV: finale tagliato, cambiato di senso e riproposto all'inizio; cambiamenti d'ordine (e logica) per alcune scene; doppiaggio rieseguito. Meglio la versione originale, pur non eccellendo. Un po' noioso nello sviluppo, risente dei cambiamenti nella morale e nel costume per cui si perde l'aria trasgressiva dell'epoca. Uno spaccato sulle trasgressioni di quel tempo. I venti minuti finali sono un altro film ed è ammirevole l'originalità nel far convivere i due. Splendide le protagoniste.

Paulaster 14/11/17 10:09 - 4375 commenti

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Due ragazze giovani e ribelli vengono accolte in una comune di sbandati. Provocatorio con la messa in scena di un femminismo sfrontato anche nei dialoghi, si scolla con l’entrata in gioco della polizia e diviene gratuitamente violento al limite del disturbante. Di Leo si apprezza solo negli interni. La Carati ha gli atteggiamenti giusti rispetto a una insicura Guida e regge l’ideologia di una generazione schiacciata poi dalla società.
MEMORABILE: Crocitti che fa la spia al commissariato; La Carati tenuta a testa in giù nel bosco.

Bubobubo 18/11/18 16:24 - 1847 commenti

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Reperto curioso di un cinema che fu e che oggi non è possibile quasi più nemmeno immaginare, figuriamoci girare. Inizia come una commedia di costume che abbonda di trasgressivi, espliciti richiami sessuali (Carati e Guida sono due diavoli in un corpo di angelo); passa attraverso le lunghe e prescindibili sequenze centrali della comune, le più invecchiate; esplode infine in un finale crudissimo, ma più coerente di quanto sembrerebbe di primo impatto (tutti i germi sono piantati nelle sezioni precedenti). L'insieme è comunque abbastanza slegato.

Myvincent 20/11/20 08:08 - 3722 commenti

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Film culto di una intera generazione, fu in realtà un totale insuccesso al botteghino a causa della coraggiosa associazione delle due bellissime di quel momento a tematiche ideologiche forti e inaspettate. Gloria Guida e Lilli Carati, simbolo della bellezza sbandierata senza pudori, si muovono in un palcoscenico di vicende in cui trovano posto anche grandi come Caprioli, Mastelloni, Bracardi. Linguaggio fin troppo sfacciato, finale drammatico che giustifica l'intera operazione. Opera senz'altro originale e desueta. Da collezione.

Leandrino 29/01/21 10:59 - 506 commenti

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Noto film-manifesto degli anni Settanta italici. Va bene il tema della difficoltà dell'emancipazione femminile - tra provincia e città, tra il bigottismo dello spettro borghese che si aggira tra i supermercati e la libertà malandrina della comune - ma poi nei risultati il film poco fa per non privilegiare l'occhio dominante del maschio che condanna, coi primi piani dei sederi delle protagoniste e i nudi integrali forieri di ben altri messaggi.
MEMORABILE: Il fermo-immagine in chiusura della prima - ma anche ultima - sequenza.

Motorship 21/07/21 18:08 - 585 commenti

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Sulla base di una storia di due ragazze giovani belle e arrabbiate, Di Leo imbastisce questo film che appare quasi come una pseudo inchiesta sul mondo delle comuni e sui problemi e i desideri velleitari di rivoluzione dei giovani degli anni 70. Il film si sviluppa in modo piuttosto easy fino all'interrogatorio della polizia per poi avere un capovolgimento (solo nella versione uncut) al momento del violentissimo finale. Splendide le due protagoniste: più convincente Lilli Carati, mentre Gloria Guida appare un po' algida. Bravi anche Caprioli, Crocitti e Bracardi.
MEMORABILE: Tina (Lilli Carati) che chiede al tabaccaio un pacchetto di Marlboro e un...; Il personaggio "infamone" di Crocitti.

Noodles 10/08/22 18:19 - 2196 commenti

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Fernando Di Leo ci mette un po' di tutto, in questo che è uno dei suoi film più di culto. C'è una forte carica erotica, c'è la voglia di libertà, c'è il femminismo, c'è la polizia violenta e c'è un finale che viene tagliato ma, nella sua crudeltà, è un pugno nello stomaco. Film che trasuda pessimismo, pieno di personaggi interessanti, anche se in certi momenti si perde, pur tenendo tutto sommato sempre vivo il suo fascino. La grande volgarità dei dialoghi a volte appare un po' forzata, più che realista. Splendide come sempre le due protagoniste. Un cult da vedere.

Daidae 20/01/23 21:20 - 3163 commenti

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Un film insolito per il grande regista Fernando Di Leo che più si può apprezzare nei vari La mala ordina, Milano Calibro 9 e Il boss. Film che risente moltissimo dell'epoca "contestataria" che nel 78 era ormai agli sgoccioli (la comune, i culti orientali, etc). Nel cast troviamo due splendide attrici che non se la cavano male nella parte, assieme ad altri attori spesso presenti nei film di Di Leo. Molto bella la colonna sonora cantata da Gloria Guida e musicata da Silvano Spadaccino (il mitico professore Birkermaier). Molto crudo il finale.

Diamond 11/03/24 08:10 - 134 commenti

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La pellicola più controversa dell'intera carriera di Fernando Di Leo. A una prima parte un po' fiacca che si fa ricordare giusto per qualche scena di sesso soft e un paio di sorrisi (merito di Caprioli) segue una seconda già più interessante. A partire dal tradimento di Crocitti e dai metodi nazistoidi di Bracardi. Ma è solo il preludio a un finale durissimo, cinico e incredibilmente spietato che non può che lasciare a bocca aperta lo spettatore. Imperfetto, incompiuto ma imperdibile, per gli appassionati.
MEMORABILE: La canzone cantata dalla Guida e scritta di Di Leo; Il rapporto lesbo tra la Guida e la Carati; Il finale.

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  • Musiche Markus • 9/05/12 21:08
    Scrivano - 4775 interventi
    Ecco le due versioni:

    - Cinematografica con le musiche del M° Franco Campanino:

    http://www.youtube.com/watch?v=wVCPWUx0kMI&list=UU0SFw5YSBWqN4bkTNro9rBQ&index=1&feature=plcp

    - VHS Anni '80 (marca KINEO VIDEO) con la sostituzione del tema originario di Campanino con il brano To be the one your love del M° Stelvio Cipriani (OST del film LA SUPPLENTE VA IN CITTÀ):

    http://www.youtube.com/watch?v=Y4-bE11UWRE&list=UU0SFw5YSBWqN4bkTNro9rBQ&index=2&feature=plcp
  • Musiche Zender • 10/05/12 07:42
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Beh, tutto sommato una grande differenza non si sente, al primo impatto. Han sostituito bene :)
  • Musiche Markus • 10/05/12 08:05
    Scrivano - 4775 interventi
    Sarebbe simpatico capirne la motivazione, ma tant'è. Nella versione originaria di Campanino (a un certo punto, verso la fine) si sentono le sonorità della OST di NAPOLI SI RIBELLA.
  • Homevideo Raremirko • 1/06/12 20:27
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Curiosamente, l'edizione doppio DVD della Nocturno sbaglia a classificare le versioni esistenti: la versione rimontata e tagliata viene indicata come originale, mentre l'originale è sul disco del film rimontato (quello con finale positivo).
  • Curiosità Daidae • 25/06/16 01:08
    Compilatore d’emergenza - 1297 interventi
    Cameo del regista Fernando Di Leo al minuto 12 circa. E' l'uomo che indica Piazza Dante alle due protagoniste:

  • Discussione Ruber • 7/08/17 16:19
    Formatore stagisti - 9241 interventi
    Bella lotta con il suo "omonimo": La Nottata.

    Io gli ho sempre preferito il secondo, anche se la Guida e soprattutto la Carati mi turbano non poco nelle loro scene lesbo, le storie hanno per certi versi una storia che corre dsu due binari simili, la giovnezza inanzitutto di tutt ele protagoniste, (anche se le protagoniste del film di Cervi a naso mi sembrano un pò più grandi), la sfrontatezza e la spregiudicatezza. Ma se nel film di Cervi c'è un parte noir riferita al discorso del furto dell'anello e del tassista (comico a sua volta comico con Albertzzi travestito!), nel film di Di Leo abbondano soprattuto nel crudele finale molta violenza esplicita, e nel resto del film invece un road movie condito di erotismo saffico.
  • Homevideo Ruber • 24/02/19 03:10
    Formatore stagisti - 9241 interventi
    Il doppio dvd della Raro Video presenta le due versioni: quella rimontata cut e quella originale uncut.

    I due dvd hanno le scritte sbagliate e quindi quella rimontata è in realtà la versione originale e viceversa.

    Versione originale uncut:

    Durata: 1h33m40s
    Formato: 16/9 anamofico
    Lingue: italiano, inglese 2.0 mono
    Sottotitoli: italiano,inglese
    extra: galleria fotografica con commento audio del regista.

    Screen a 1h14m10s

    Ultima modifica: 24/02/19 07:57 da Zender
  • Discussione B. Legnani • 20/05/20 12:49
    Pianificazione e progetti - 14939 interventi
    Sto verificando il cast, visto che quello attuale è privo di presenze importanti.
    Trovo che abbiamo la Karlatos, ma siti accreditati non la contemplano, neppure fra gli n.c.
    Qualcuno può confermare la sua presenza, o la leviamo?
  • Musiche Druud • 21/05/20 03:56
    Disoccupato - 1 interventi
    Markus ebbe a dire:
    Ecco le due versioni:

    - Cinematografica con le musiche del M° Franco Campanino:

    http://www.youtube.com/watch?v=wVCPWUx0kMI&list=UU0SFw5YSBWqN4bkTNro9rBQ&index=1&feature=plcp

    - VHS Anni '80 (marca KINEO VIDEO) con la sostituzione del tema originario di Campanino con il brano To be the one your love del M° Stelvio Cipriani (OST del film LA SUPPLENTE VA IN CITTÀ):

    http://www.youtube.com/watch?v=Y4-bE11UWRE&list=UU0SFw5YSBWqN4bkTNro9rBQ&index=2&feature=plcp


    Non esistono più questi link. ma nella versione che ho visto io(non tagliata), direi che é piu un Disco Samba, diverso dai titoli menzionati

    Questa scena
    https://www.youtube.com/watch?v=uBM5IZWK0C4&t=156s
    Ultima modifica: 21/05/20 03:58 da Druud
  • Curiosità Pessoa • 9/06/22 10:10
    Formatore stagisti - 417 interventi
    Fernando Di Leo parla a Stracult delle due protagoniste. Quando gli chiedono chi fra la Guida e la Carati fosse più bella, il regista dopo un attimo di esitazione risponde: "Se devo giudicare con gli occhi di un uomo, la Carati". Alla domanda su chi fra le due fosse più brava come attrice, Di Leo risponde laconico: "Attrice mi sembra una parola impegnativa per loro...".

    Fonte: Stracult (speciale poliziottesco, 2008)