8; or up with dead people - Film (2008)

Un film polpettone nel qule ritroviamo zombi gay, baci saffici nei cimiteri, sesso necrofilo e splatter a profusione, girato in un digitale sintetico con la chiara intenzione di stupire e scandalizzare addirittura reiventando un genere. Volgare ed offensivo per molti aspetti, ad eccezione di una scena d'amore che non basta a sollevare le sorti della pellicola. Recitazione macchiettistica, B/N, colori e fotografia inesistenti.

Film in cui l'unica cosa ad essere "morta" (altro che le "persone!"), è l'autocensura. Se un minimo d'umiltà fosse parte di questo progetto, infatti, non si sarebbe potuto dirigere con tale sfoggio di pretenziosità stilistiche e concettuali. Nè per gli amanti dell'horror, i quali faticheranno a percepire un pur lievissimo pulsare vitale dello script, né per fautori del cinema alternativo, dunque. Voce narrante in ogni dove, con testi che paiono scritti sul diaro della compagna di classe darkettona con la fissa per le poesie dei decadentisti.

Lombrico che si crede aquila reale, LaBruce non si fa mancare niente: dallo sperimentalismo naif early 80’s alle non meno ingenue trovate di post-produzione trans-testuali, dalle più asfissianti e velleitarie pretestuosità cripto-politico-allegorico-metaforico-sineddotiche con tanto di rovescio del tao zombi-umano fino al discorso meta-metafilmico, il tutto a suon di innesti dell’orgoglio omo caro a Bruce: all’inizio sembra ironia della più caciarona e anarcoide, passato il quarto d’ora l’aria di festa scopre gli altarini della più cervellotica, molesta e megalomane prosopopea undergoreund.

Per quanto incredibile possa sembrare, dato il soggetto irriverente e l'ambizione di riscrivere le regole di un genere, è una delle operazioni cinematografiche più tediose del decennio. Sciatteria nella confezione, inconsistenza nello sviluppo, alcuni giochini metacinematografici (citazionismo abbondante incluso) che non strappano più di un sorriso di circostanza. Rimane perennemente incastrato in un limbo che ne rende impossibile l'identificazione: non è solo porno, non è sicuramente horror, non è un film politico. È "solo" brutto.