Dalle nove alle cinque orario continuato - Film (1980)

Gradevole commedia, un'oretta e mezza di puro intrattenimento senza troppi grilli per la testa. Film di sicura ispirazione per alcuni epigoni successivi incentrati sulle solidarietà femminile (Il club delle prime mogli, She devil...) ma che poggia molto su Dabney Coleman, perfetto come capufficio cialtrone e maschilista. In molti momenti la trama sembra non sapere dove andare e scivola in situazioni da situation comedy, ma alla fine nonostante le divagazioni non ci si annoia. Pessimo doppiaggio per Dolly Parton. La migliore delle 3 è Lily Tomlyn.

Jane Fonda interpreta questa commedia sulle donne che lavorano nell'America dei primi anni '80 che è diventata un cult grazie anche a Lily Tomlin e Dolly Parton. Ottimo Dabney Coleman, il maschilista mister Hart che di cuore ha solo l'assonanza del nome. Insomma, si ride nero, con tre donne che dicono "basta" allo strapotere del loro principale maschio che le sfrutta per farsi bello con i superiori. La bravura della Fonda non si discute, né l'ironia della Tomlin, né la prosperosità della Parton. Esiste una serie tv-sequel.

Commedia sulle vessazioni maschili nei posti di lavoro; la morale è semplice e forse fin troppo facile: le colonne portanti di un ufficio sono le segretarie! A parte ciò, il film è piuttosto gradevole anche se con qualche tempo morto, specie nella prima parte. Brave le protagoniste femminili, ma il vero mattatore è proprio il bieco capo ufficio, il bravissimo Dabney Coleman.

Film decisamente fiacco e privo di mordente (se non per la presenza di alcuni attori dotati d'un certo velo di culto). A mio avviso è una pellicola sopravvalutata che forse andrebbe vista con l'ottica femminile americana di quel periodo per comprendere certi celati messaggi che probabilmente vorrebbero far passare, tuttavia si tratta di cinema d'intrattenimento con una parvenza di sociologico spicciolo. Jane Fonda è resa ridicola da un look anacronistico (anche per 1980).

Sebbene le donne siano le vittime (ma avranno modo di rifarsi) protagoniste del film, Dabney Coleman è un perfetto capo in tutti i sensi e si finisce per empatizzare con lui. Delle tre segretarie, la più defilata Dolly Parton è quella che ho preferito, perfetta anche nelle vesti di cowgirl nel suo immaginarsi. Fa effetto la mancanza di computer negli uffici (ci sono ancora le macchine da scrivere e i dittafoni). La seconda parte è ricca di trovate e non mancano i colpi di scena. Una menzione per la moglie del capo e il monumentale Hayden.

Film costruito sull'ottimo trio di protagoniste, che riescono ad elevarsi al di sopra di una sceneggiatura gradevole ma nulla più. La prima parte è la più convincente e ironicamente realistica, quando si passa al sequestro si scende nella farsa e non sempre il livello rimane alto. Comunque ci sono vari momenti spassosi e vedere il bieco Coleman bistrattato e appeso al soffitto fa indubbiamente ridere. Non male.

Tre segreterie vengono vessate dal capoufficio maschilista. Commedia in ambito lavorativo sulla disparità tra i sessi. La prima parte è più centrata nello spiegare le varie dinamiche, deborda nello slapstick e in situazioni farsesche nel prosieguo. Divertente a tratti (la detenzione, i cambiamenti in ufficio), con la Tomlin più completa e la Parton nei suoi canoni country; inspiegabile la Fonda che sembra uscire da panni degli anni Cinquanta e sulla carta è la femminista del trio.