Coproduzione Filippino-Statunitense, con un gruppetto di ragazze che viene rapito e trasferito in luogo isolato a far da "carburante" a folli dediti al culto dell'immortalità. Tematica inflazionata dalle gesta della Contessa Bathory in avanti, per un filmetto che si apprezza più che altro per l'invisibilità (sinora), perlomeno nel nostro Paese. Attori alquanto cagnacci, resta consigliato unicamente a collezionisti o amanti del weirdo.
Ambientazione esotica per un malriuscito film incentrato su una setta che si dedica a prolungare la propria vita a danno di malcapitate belle ragazze rapite. Una delle ragazze fa innamorare un sacerdote della setta: crisi esistenziale e fuga. Sceneggiatura, regia, recitazione sono all'insegna del dilettantismo spinto, la fotografia slavata assomiglia a quella di prodotti televisi coevi. Soporifero esempio di cattivo cinema di genere; uno dei pochi punti a favore è una diffusa leggerezza "fumettistica" sicuramente non voluta.
Da un regista ed attore specializzato in prodotti per la TV, un filmetto dal taglio a sua volta televisivo (seppur negli USA sia uscito nei cinema). Di horror c'è poco o nulla; si tratta più che altro di una storia d'avventura nella giungla, con una setta fissata con l'immortalità e giovani donne in pericolo. Il ritmo è pressochè inesistente, la fotografia piatta e sciupata, le musiche sembrano prese di repertorio da qualche film degli anni '50, gli attori son cani... Datatissimo, specialmente considerando che lo stesso anno usciva TCM...
Come disturbare una trentina di persone, vestirle alla Flintstones e farle scorrazzare all'interno di cunicoli rocciosi. Per il regista tutto questo sarebbe stato sufficiente a dare un senso alla pellicola. Degne di nota sono le tinte pastello sbiadite della fotografia e il maldestro effetto ottico dell'invecchiamento del sacerdote (John Considine), che ricorda la trasformazione della bambina indemoniata nella caricatura di Madre Guiterre nel film L'eretica (1975) di Amando De Ossorio.
Ormai bisogna pur perdonare la facilità al trash, spero spesso involontaria, di determinati periodi. Non fa eccezione l'ennesimo cestinabile film pieno di tempi morti, scene scialbe e attori di quart'ordine. Pellicola noiosa, senza alcun mordente o suspense, con effetti speciali e montaggio grossolani. A parte il bel visino acqua e sapone di alcuni personaggi femminili non si salva decisamente nulla. Ingannevole nel titolo e nelle aspettative. Da utilizzare in casi d'insonnia, potrebbe aiutare.
MEMORABILE: Espressione e battuta finale della protagonista, che racchiude l'essenza del tragicomico nulla attorno cui ruota tutto lo spreco di minuti precedenti.
Filmettino di scarso valore co-prodotto da Usa e Filippine. Nonostante l'ambientazione nella foresta filippina sia discreta, il film è veramente poca cosa: attori svogliati, trama troppo semplice, poco coinvolgimento, finale pessimo; in sintesi meglio evitare: non soddisferà neanche i fan sfegatati del genere come me.
Sette di sciroccati, un pizzico di esotismo (filippino), qualche bionda... A quale tipo di pubblico si volesse rivolgere il regista non è dato sapere: non c'è horror né erotismo né avventura alla E. R. Burroughs; a dir la verità è difficile dire cosa vi sia, a parte la piattezza televisiva dello svolgimento e delle immagini. Resistere dal primo all'ultimo minuto costituisce una bella prova di pazienza.
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