Dopo i toni smorzati del terzo episodio e il clima da guerriglia urbana del quarto, la timeline di una delle più affascinanti saghe del cinema americano trova l'epilogo in questo capitolo che, se da un lato mostra un taglio da film di cassetta, dall'altro garantisce pienamente sostanza e intrattenimento. Si tratta forse del miglior momento dai tempi dell'altra faccia del pianeta delle scimmie (a cui è particolarmente connesso), forte di un incedere epico, tribale e battagliero. Finale pertinente e per niente scontato.
Notevole canto del cigno di una grande saga di fantascienza, un ottimo episodio finale nettamente superiore al quarto capitolo. Lo zio Jack è molto meno rozzo che in 1999. Da antologia l'attacco dei contaminati sul paese delle scimmie, autobus, jeep, automobili che sfilano per l'ultimo attacco (e anticipano il secondo Mad Max) fino alla violenta battaglia tra contaminati e scimmie. Ultimo atto rimane un piccolo gioiello, dal sapore post-atomico.
MEMORABILE: La perlustrazione della città proibita; "La scimmia ha ucciso la scimmia".
L'ultimo sequel della saga "classica" del Pianeta delle scimmie (seguirà il remake di Tim Burton) ripropone la situazione del primo film (gli umani sottomessi alle scimmie) spostata però sulla terra. Benchè sia più incisivo dei sequel precedenti, rimane un film minore, con una buona idea ormai troppo sfruttata e un'evidente crisi creativa che coinvolge una regia che non si è più ripetuta ai livelli iniziali. Discreta la prova del cast.
L'ultimo capitolo della saga vede la solita contrapposizione tra bene e male, impeto e ragione, tolleranza ed intolleranza, e via dicendo. Non è fatto male ma la mancanza di novità ed idee originali finisce francamente con lo stancare lo spettatore. La breve durata gli giova. Ha una piccola impennata nel finale. Indicato per i completisti della serie, mentre gli altri si possono tranquillamente astenere.
Ultimo film sulla saga delle scimmie (che va vista in ordine cronologico). Il meno riuscito per me, dove tornano i gorilla bellicosi e ci sono molte scene di battaglia, alcune da fantascienza post atomica che sarà tipica degli anni 80; infatti ritornano anche i mutanti della città distrutta dalle bomba. Come conclusione della serie si poteva osare di più, ma non manca il pessimismo che ha caretterizzato l'intera vicenda dal primo episodio; da notare che tutto si svolge nel nord America, con una continuità linguistica tra umani e acimmie.
Si ripete, un po' più in piccolo rispetto al secondo, l'idea dell'esistenza di una zona proibita, ma qui si tratta di una metropoli distrutta da poco e abitata da esseri ancora a forti connotati umani (nel senso peggiore del termine), assetati di vendetta e ridotti alla follia per via delle radiazioni nucleari. Come ripeto, però, è fatto molto più alla rinfusa. Che poi i gorilla siano i cattivi è come nel western per i pistoleri col cappello nero o col sombrero messicano, ma a parte il tormentone "scimmia non uccide scimmia" c'è ben poco d'altro...
Capitolo conclusivo della celebre saga che niente aggiunge e niente toglie a quanto visto in precedenza. La fantasia latita e la storia si svolge con scarsa inventiva e molte falle logiche, però bisogna dire che la breve durata aiuta e che in alcune situazioni la pellicola riesce anche a suscitare un po' d'interesse (l'assalto dei contaminati anticipa certo cinema postatomico del decennio successivo). Vedibile solo per chi vuol completare il ciclo, gli altri possono astenersi. C'è anche Austin Stoker, poi protagonista di Distretto 13. **
Qui si conclude la saga, ovviamente non nel senso temporale. In sostanza tra la follia umana e quella dei gorilla, umanizzati nella loro rabbia egemone, si frappone solo la mite saggezza degli scimpanzè e dei rari alleati umani. La battaglia è chiaramente post apocalittica, con mezzi scarsi, da inizio dell'età moderna. Sul finale, che infonde un minimo di speranza ai successori dei protagonisti, si potrà pure discutere, ma era già stato scritto. Forse un difetto è che tutta la saga si svolge sulla east coast, senza cenni al resto del globo.
Splendido ultimo capitolo di una saga riuscitissima. Sicuramente imbarcarsi nella visione dell'intera opera ne vale la pena; fantascienza ma con un sostrato di attenzione agli eventi globali non comune né banale. Apprezzabilissima la caratterizzazione delle divrse specie: scimpanzè/operai, oranghi/intellettuali, gorilla/soldati, uniti e divisi fra rivalità, razzismo e sete di potere. Tre sèallini al film, quattro all'intera pentalogia.
Ultimo atto delle vacchia saga anni '70. Dopo un inizio effettivamente noioso, la trama guadagna in intensità e la flebile storia inizia a farsi più interessante ed emotiva. Si snodano le peculiarità che caratterizzano le differenze fra uomini, scimpanzè, gorilla eccetera. Finale convulso ma avvincente. Chiusura nel complesso riuscita.
Finale dela saga che quasi conclude il cerchio temporale all'indietro (siamo nel 2670, mentre il primo capitolo parte dal 3978, dove gli umani sono diventati simil-bestie e i contaminati adorano la bomba); è comunque il momento dove inizia il grande cambiamento e dove Cesare deve far valere tutta la sua autorità, la sua intelligenza e la sua "umanità". Forse il meno interessante perchè ha esaurito veramente tutte le energie derivate dalle scoperte a effetto. Prevedibile e ormai didascalico.
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John Huston è il legislatore che apre e chiude il film; Paul Williams ( l'indimenticato Swann de "Il fantasma del palcoscenico" ) è il saggio Virgilio, Austin Stoker ( l'eroe Carpenteriano di "Distretto 13") è l'umano McDonald, e comparsata di John Landis truccato da gorilla. Assistente del truccatore John Chambers, un giovanissimo Rick Baker.
Disponibile il BR con queste specifiche tecniche (fonte dvd-store.it)
Formato video 2,35:1 Anamorfico 1080p
Formato audio 5.1 DTS: Italiano Tedesco Polacco
5.1 DTS HD: Inglese
Sottotitoli Italiano Inglese NU Tedesco Polacco Danese Finlandese Norvegese Svedese
extra Colonna dei brani musicali
Fine della saga: la battaglia finale
Scene estese
Trailer cinematografico
Promozione del film
Galleria dei dietro le quinte
HomevideoXtron • 29/02/12 17:33 Servizio caffè - 2152 interventi
"John Huston è il legislatore che apre e chiude il film; Paul Williams ( l'indimenticato Swann de "Il fantasma del palcoscenico" ) è il saggio Virgilio, Austin Stoker ( l'eroe Carpenteriano di "Distretto 13") è l'umano McDonald, e comparsata di John Landis truccato da gorilla. Assistente del truccatore John Chambers, un giovanissimo Rick Baker."
Effettivamente la cosa più notevole di questo film è proprio la presenza di attori/registi/effettisti che poi daranno vita a ben più notevoli pellicole (ad eccezione di Huston che già prima aveva dato il suo contributo alla storia del cinema)
Scopro oggi una cosa che mi lascia un po' perplesso. Per me, praticamente da sempre, la J. di Lee Thompson era l'inizale di Jack. Non so da dove venisse questa mia convinzione (anche se mi pare di aver visto questo nome completo in qualche film visto in gioventù), ma l'avevo. A confermarla anche la pagina di trovacinema del sito della repubblica (sotto c'è il link)
Se non fosse che anche altri siti (lafeltrinelli, amazon) riportano Jack, penserei di aver preso una cantonata per un po' di decenni, ma forse così non è.
Però perchè su Imdb non viene mai riportato tale nome, e addirittura Wikipedia dice che è John?
Caesars ebbe a dire: Scopro oggi una cosa che mi lascia un po' perplesso. Per me, praticamente da sempre, la J. di Lee Thompson era l'inizale di Jack. Non so da dove venisse questa mia convinzione (anche se mi pare di aver visto questo nome completo in qualche film visto in gioventù), ma l'avevo. A confermarla anche la pagina di trovacinema del sito della repubblica (sotto c'è il link)
Se non fosse che anche altri siti (lafeltrinelli, amazon) riportano Jack, penserei di aver preso una cantonata per un po' di decenni, ma forse così non è.
Però perchè su Imdb non viene mai riportato tale nome, e addirittura Wikipedia dice che è John?
Si era già discusso in passato su questo "mistero" (forse sul Davibook)
Ma credo che sia Jack il nome , e non ricordi male Caesars, anch'io ho letto sui titoli di testa di alcuni suoi film Regia di Jack Lee Thompson.
Anch'io rimasi basito quando in giro lessi John
Ma per me rimane sempre lo zio Jack!
Facile che magari il suo vero nome sia John, ma in arte Jack...