Bach: Fantasia in G minor - Corto (1965)

Bach: Fantasia in G minor
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Titolo originale: Bach: Fantasia G-moll
Anno: 1965
Genere: corto/mediometraggio (bianco e nero)

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 26/07/09 DAL BENEMERITO FORD
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Ford 26/07/09 01:06 - 582 commenti

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Incredibile genialata. Un videoclip di musica classica... e a quel genio di Svankmajer bastano poche pareti e qualche finestra per rendere l'idea del ritmo di questo pezzo per organo solo di Bach. Inquadrature quasi sempre fisse, montaggio veloce (con qualche effetto e qualche piccolo difetto) e momenti di stop motion tra le crepe, in una sorta di staticità instabile che rende astratte immagine concretissime.

Pigro 29/01/10 09:35 - 9635 commenti

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Corto astratto scandito dalla musica di Bach del titolo. Anzi, più che astratta la sensibilità visiva si avvale di una suggestiva pasta materica (esaltata dal b/n) che unisce muri scrostati e vecchie porte e catenacci. Bello l'inizio con il musicista che entra nel buio ambiente da cui uscirà poi la musica fino a espandersi per le antiche strade. Belle la fotografia e la cura visiva, ma nel complesso sembra più un esercizio di stile che altro.

Ciavazzaro 7/06/10 21:54 - 4768 commenti

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Inquietante capolavoro. Le musiche di Bach e le immagini decadenti di Svankmajer lo rendono unico. Uno dei primi grandi prodotti del maestro, girato in un azzeccato bianco e nero, da conservare in tutte le cineteche! Promosso a pieni voti!

Cotola 31/08/12 17:40 - 9009 commenti

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L’aspetto che più salta agli occhi del corto è la reiterazione (nello specifico) circolare che lo caratterizza che è poi uno degli stilemi che è possibile trovare in tanto cinema del ceco. Eppure guardando i corti di questo regista, pur nella loro diversità di risultati, non ci si annoia mai. Non fa eccezione nemmeno questo lavoro che si rivela al solito gradevole e ben più complesso di quando sembrerebbe ad una prima ed immediata analisi.

Pinhead80 7/05/17 13:18 - 4719 commenti

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Su questa fantasia in sol minore di Bach, Svankmajer costruisce un'opera dal forte contenuto ideologico. La musica diventa protagonista assoluta assieme alle immagini e testimone dell'oppressione di un regime e di un modo di vivere che non lascia spazio alla libertà. Ecco che i muri e le finestre schiacciano e chiudono i pensieri ermeticamente in un sottovuoto spazio-temporale che elimina l'ossigeno a ogni nuovo ideale.

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