Delitti a luce rossa - Film (1996)

Mi aspettavo peggio. La realizzazione è indubbiamente povera, ma una trama decente riesce a tenere in piedi questo thriller con qualche scena spinta presente più per compiacere il pubblico che per esigenze di trama. Il futuro inviato di "Striscia la notizia" si salva facendosi doppiare anche se vederlo nei panni del killer con cappotto nero è abbastanza surreale. La Cosmi è una sgnacchera niente male (non a caso notata da Brass l'anno prima) e capiamo benissimo perché Vassili Karis (quello dei western!) faccia di tutto per lasciare la moglie!

Le "luci rosse" si limitano a qualche scena soft tra l'improbabile Ghione e la Barbuti (doppiata malissimo) nonché a svariati striptease e performance della notevole Cosmi; per il delitto c'è da aspettare un'ora, cioè quando il film abbandona il lato erotico per tentare la via del giallo-noir, con esiti a dir poco pietosi a causa dell'incuria di script e realizzazione. Location marittime invernali abbastanza squallide e fotografia da film anni '80, tanto che - non fosse per alcuni dettagli - avrei pensato il film fosse del decennio precedente.

Dopo pochi minuti dall'inizio quel poco di storia che si stava delineando va letteralmente sciupata in funzione di una serie pretestuosa di atti libidinosi e scenette gratuite (al limite del hard tagliato). La pellicola è poca cosa, se non fosse per la notevole presenza di Gabriella Barbuti e Sara Cosmi, le quali sfoggiano il consueto campionario di sexy lingerie indossata sui loro invitanti corpi burrosi. Ghione qua trova il culmine della sua carriera di attoruncolo prima della chance televisiva che gli darà la celebrità tanta desiderata.