Sam's Lake - Film (2005)

Sam (Fay Masterson) dopo la morte del padre decide di trascorrere un periodo di riposo, accompagnata da un gruppo di amici, in una tenuta isolata, munita di laghetto, situata lontano dalla città. Giunta sul posto racconta al gruppo la tragica vicenda locale di un bambino ripudiato dai genitori, fuggito da un ospedale di recupero ed in seguito omicida: prima dell'intera famiglia, poi di occasionali passanti. Un film inutile, ovattato, dilungato nei primi 50 minuti, con sermoni infiniti per poi deragliare in un thriller inattendibile, che vorrebbe creare tensione ma incute solo gran tristezza.

Cinque amici in gita su laghetto ameno in un posto dimenticato da Dio e dagli uomini, già teatro di un efferato fatto di sangue. Quando si dice andarsela a cercare... Inizio stagnante, poi un colpo di scena che, per quanto forzato e inattendibile, fa sperare in una svolta, invece niente, la noia continua a regnare sovrana, di sangue ne scorre poco e quasi tutto in fuoricampo, ed anche gli interpreti non aiutano, per non parlare del matto assassino, con barbona e capelli fluenti, che, col suo look da ex sessantottino fumato, ispira tenerezza

Tanto rumore per nulla: il regista ce la mette tutta per costruire le premesse che portano al colpo di teatro centrale, ma se il film era stato fino ad allora un po' noiosetto, da quel momento deraglia in una serie di situazioni ampiamente abusate e sfruttate, sicchè alla fine si rivela per quello che è: un'innocua variazione su un tema mille volte visto e rivisto.

Se bastassero le buone intenzioni a salvare in angolo un film, da queste parti ci si muoverebbe a compassione. Ma, ben sappiamo, le buone intenzioni non sono tutto e le prefiche non abitano più qui. Un preambolo di un'ora per un'improponibile e scriteriata virata salvage all'acqua di colonia (snasabile, neanche da dire, già al quinto minuto). Escursioni marine o campestri, in acqua dolce o salata che siano, abbiamo già visto di meglio. E già dato.