"Vittime che denunciano, imputati che confessano, testimoni che parlano: non riconosco più la mia Sicilia!", deplora l'istrionico avvocato Gassman. Parodia delle commedie di denuncia sociale, muove dal grottesco rovesciamento di un luogo comune. Totò e Nicola stuprano Rosaria ma preferiscono la galera al matrimonio riparatore. Tale stupro "gratuito" è, perversamente, un'espressione di modernità, che lascia attonita la piccola comunità siciliana. Gassman e Cervi duettano impareggiabili, in questa intelligente e brillantissima farsa.
Sorprendente. Bella la storia, dialoghi frizzanti, azzeccato il registro grottesco, attori bravissimi (tutti: mai vista così brava la Giordano, strepitosa la Franchetti, Castelnuovo riesce a sembrare siciliano, Gassman e Cervi uno spettacolo! Ma tutti, davvero tutti, sono bravissimi), ed un regista che conferma (agli occhi di chi di lui ha visto in passato solo Un fiocco nero per Deborah) una sensibilità non comune di tocco. Non è Germi, ma colpisce tutti gli obiettivi. Scritto anche da Berto, Bevilacqua e Sciascia.
MEMORABILE: "Per forza puttana o santa deve essere?"
Commedia sui temi del siculo maschilismo, con i "maneggi" di un intero paese per risolvere il caso della ragazza violentata da due giovanotti: prigione o matrimonio riparatore? Giocando con gli stereotipi, in maniera di volta in volta corretta o scorretta, il film mette a segno molte situazioni argute e divertenti (che sbeffeggiano le usanze isolane), ben calzate da un nutrito gruppo di bravi attori. La voce del narratore che definisce il sesso "la cosa più bella del mondo" proprio durante lo stupro è, oggi, un'imbarazzante scivolata.
Atipica pellicola di costume, a bagnomaria tra le vette della commedia all'italiana (alla quale si può ricondurre per certo scabroso, a tratti perfin azzardato, anticonformismo tematico) e le pianure della commedia disimpegnata (di cui recupera tanti cari volti). E se pur gli spunti dello script (alla cui stesura piace rammentare lavorò Sciascia) trovan talora rozza realizzazione, c'è da dir che Andrei è bravo sia a gestire le splendide caratterizzazioni di Trieste, Calò, Spadaro, Calindri e Balsamo che a lasciar spago all'istrionismo del duo Cervi/Gassman.
MEMORABILE: La bellezza "rustica" di Mariangela Giordano; Le battutacce di Gna Santa (Carla Calò) vs Gassman; Nino Castelnuovo versione "Bell'Antonio".
Se per Germi il grottesco era un'urgenza poetica, qui è più che altro utile a buttarla sul surreale per rendere più farsesca e accettabile una sceneggiatura politicamente scorretta (che peraltro resta tale anche a oggi). Andrei osa molto (soprattutto con l'incipit assalitorio) ma il film ingrana veramente a due terzi, quando entrano in scena avvocati Gassman e Cervi; ai due affabulatori si devono le parti più divertenti: sospetto che il loro duetto finale abbia ispirato quello analogo tra Franco & Ciccio in Le sette vipere di Polselli.
MEMORABILE: "Se l'ago si muove, il filo non entra!"; "La devi pagare, o col matrimonio o con la galera: che poi è la stessa cosa".
Satira della Sicilia retrograda, sulla falsariga dei film diretti da Germi nel periodo, ma con molta meno verve e una sceneggiatura modesta, con battute e situazioni un po' blande. Il cast risolleva le cose, con uno stuolo di caratteristi in gran forma e il duo Gassman/Cervi da applausi. Regia mediocre.
Davvero gradevole. Una disamina, costruita su dialoghi interessanti e spesso divertenti, sui costumi di un passato neanche troppo antichi della Sicilia. Buona ambientazione anche se sembra una Sicilia molto anteriore agli anni 60. Ottimo il cast con Gassman e Cervi convincenti e Leopoldo Trieste che interpreta benissimo il mafioso locale. Assolutamente consigliato.
MEMORABILE: Le arringhe difensive di Gassman e Cervi.
Gustosa commedia che ha il merito di essere una delle prime a prendersi gioco del gallismo siciliano proponendo una storia che sarà in seguito più volte ripresa dal nostro cinema. Il cast, che presenta nomi di assoluto rilievo, si avvale dei due camei di Gassman e Cervi che finiscono per fare naturalmente la differenza. Buona anche la sceneggiatura che senza mai essere volgare riesce a mettere alla berlina le contraddizioni di una società in forte movimento. Un gran bel film, che all'epoca avrà suscitato parecchio scalpore, ma in grado di far sorridere e riflettere ancore oggi.
MEMORABILE: Le arringhe finali di Gassman e Cervi.
Marcello Andrei HA DIRETTO ANCHE...
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A me è dispiaciuto l'impietoso "pollice verso" e il giudizio mediocre dato da Film Tv... Non che sia il vangelo, certo, ma se non l'aveste segnalato anche voi, magari avrei trascurato di guardarlo, e avrei perso molto. Mi pare davvero riuscito, con quell'incipit formidabile del ragazzo appeso alla corda che sta per impiccarsi, quell'appropriatissima voce narrante... E poi la genialità di utilizzare una tematica come quella dello stupro per parlare dei mutamenti culturali della Sicilia, della repressione sessuale, con un'ironia magnifica. Era difficilissimo, è stata una scelta coraggiosa, portata avanti con eleganza. E quel finale con quel fintissimo trionfo della tradizione! Veramente riuscitissimo, altro che "occasione sprecata", come commenta Film tv!
Stefania ebbe a dire: A me è dispiaciuto l'impietoso "pollice verso" e il giudizio mediocre dato da Film Tv... Non che sia il vangelo, certo, ma se non l'aveste segnalato anche voi, magari avrei trascurato di guardarlo, e avrei perso molto. Mi pare davvero riuscito, con quell'incipit formidabile del ragazzo appeso alla corda che sta per impiccarsi, quell'appropriatissima voce narrante... E poi la genialità di utilizzare una tematica come quella dello stupro per parlare dei mutamenti culturali della Sicilia, della repressione sessuale, con un'ironia magnifica. Era difficilissimo, è stata una scelta coraggiosa, portata avanti con eleganza. E quel finale con quel fintissimo trionfo della tradizione! Veramente riuscitissimo, altro che "occasione sprecata", come commenta Film tv!
Anch'io, spesso, mi trovo in disaccordo con i giudizi di Film TV, giornale che è diventato giustamente, data la serietà e la coerenza, punto di riferimento per ogni cineamatore.
Devo dire, però, che se un film mi ispira non mi lascio convincere da nessuna recensione (per quanto, magari negativa) e preferisco vederlo con i miei occhi.
DiscussioneZender • 6/01/10 09:44 Capo scrivano - 47776 interventi
Undying ebbe a dire: Devo dire, però, che se un film mi ispira non mi lascio convincere da nessuna recensione (per quanto, magari negativa) e preferisco vederlo con i miei occhi. Sante parole, Undying!