Amore senza fine - Film (1981)

Imbarazzante trasposizione ai giorni nostri di Giulietta e Romeo, fra incendi, lirico patetismo e ordinanze restrittive. Un abisso nella discontinua carriera di Zeffirelli, che riesce a soffocare anche la bravura di Shirley Knight. Scampa al dimenticatoio in quanto esordio di Tom Cruise, Ian Ziering e James Spader. Da rifuggire come la peste bubbonica.

Questo film è decisamente il punto più basso della lunga carriera di Franco Zeffirelli dal punto di vista artistico. Prodotto negli USA come Il campione, che al confronto è un capolavoro. Questo è l’ennesima riproposizione della storia di Giulietta e Romeo con la parte melodrammatica elevata all’ennesima potenza e colmo di stucchevolezze. Se questa è la concezione di amore romantico secondo Zeffirelli…

Sentimentale che strizza l’occhio al giovanilistico, ma anche al boom del francese Il tempo delle mele; insomma, il periodo giusto per un film di questo genere che Zeffirelli (regista apprezzato dal pubblico americano, meno da quello italiano) ha confezionato attingendo al nome di richiamo Brook Shields (ancora calda dal successo di Laguna blu). Vicenda stucchevole, zuccherosa, forse destinata al pubblico giovanile di quel periodo; tuttavia l’arroganza degli anni ‘80 americani mal si concilia con le struggenti nostalgie italiche.

Indigesto polpettone sentimentale diretto da Zeffirelli con la mano sinistra. La storia è drammatica, ma il pathos è pari a zero e i personaggi non hanno alcuno spessore: difficile appassionarsi alle loro vicende. C'è da dire che il film offre un paio di svolte inaspettate, e la bellezza della sedicenne Brooke Shields basta e avanza per arrivare alla parola “fine”; ma l'erotismo patinato del regista toscano è davvero troppo kitsch, e tutta la parte finale ambientata a New York è terribile.