Io confesso - Film (1953)

Io confesso
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: I confess
Anno: 1953
Genere: drammatico (bianco e nero)
Note: Soggetto dal dramma teatrale "Nos Deux Consciences" dello scrittore francese Paul Anthelme, pubblicato nel 1902.
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Uno tra i più sottostimati lavori di Hitchcock (anche dal pubblico, che ne decretò l’immeritato flop), I CONFESS è invece una bella riflessione sul valore della confessione. Il soggetto usa come chiave di lettura principale le reazioni del prete protagonista (uno statuario Montgomery Clift) al proseguire delle indagini sull'omicidio di un avvocato. Egli conosce la verità, tuttavia il segreto confessionale gli impedisce di rivelarla, anche quando i sospetti cominceranno a prendere una direzione sbagliata. L'integrità morale di padre Logan è rispettata e non verrà intaccata nemmeno dal passato che torna sotto la forma di un’amante (Anne Baxter) conosciuta prima di ricevere i voti. La storia...Leggi tutto di lei, narrata attraverso un lungo flashback, fa deviare pericolosamente il film verso i territori del melodramma, con sguardi languidi e lacrime che distraggono l'attenzione da quella che resta l'ossatura portante e cioè la difficile indagine condotta dal commissario Karl Malden, ostracizzata dai troppi silenzi di chi dovrebbe invece avere interesse a parlare. Il tocco di Hitchcock è ravvisabile nello splendido disegno dei personaggi, nella tensione palpabile che si respira non solo nell'aula giudiziaria ove si ambienta tutta l'ultima parte ma anche negli sguardi e nelle espressioni degli indiziati. Una chiusa esemplare, senza fronzoli, che suggella un ottimo lavoro d'insieme, marcato sì da un'eccessiva ingerenza melodrammatica e da qualche incongruenza nello sviluppo dell'inchiesta, ma pure da una stilizzazione formale ineccepibile.

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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B. Legnani 8/10/07 21:46 - 5523 commenti

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Molto curioso, anche perché riesce ad essere apprezzabile nonostante le grossolani approssimazioni nel rappresentare l'essenza della Confessione nella religione cattolica, il che, per un latino, assume risvolti quasi grotteschi, specialmente nel Ventunesimo Secolo. Nonostante queste approssimazioni (e la rievocazione amorosa un po' lunghetta) il Maestro fa sentire il suo polso, fa "venir fuori" i personaggi, sa carezzarci con le inquadrature. Non è un capolavoro, ma certamente è un bel film.

Galbo 27/12/07 06:07 - 12380 commenti

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Il tema della morale e il significato della confessione sono centrali in questa convincente opera del regista inglese che risente evidentemente della rigida educazione cattolica da lui stesso ricevuta (presso i gesuiti). Intorno al segreto della confessione il regista "monta" abilmente tutta la sceneggiatura che si rivela un crescendo di tensione efficacemente resa dalla sofferta e "trattenuta" intepretazione di Montgomery Clift in una delle sue prove più convincenti. Meno credibile il personaggio della Baxter.

Ciavazzaro 11/05/08 12:24 - 4768 commenti

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Da un "incipit" molto interessante (un assassino che rivela a un prete la sua colpa: il parrocco non può denunciarlo, ma rischiando di essere arrestato egli stesso per l'omicidio), Hitchcock dirige un film ricco di tensione, con un cast perfetto. Convincente Montgomery Clift, regale Anne Baxter, ottimo il sempreverde Karl Malden. Bellissima anche la confezione.

Pigro 12/12/08 09:25 - 9635 commenti

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Un prete riceve la confessione di un omicida e al contempo viene incriminato per quell'omicidio senza poter rivelare la verità per non rompere il sacramento. Un caso di coscienza sul filo del rasoio che Hitchcock fa esplodere in tutta la sua drammaticità, conducendo per mano lo spettatore verso l'insopportabile condizione dell'innocente che non può parlare. Il regista affonda il suo sguardo nelle pieghe del detto e del non detto, della parola e del silenzio, della luce e dell'ombra, costruendo una raffinata composizione di tensione psicologica.

Undying 12/04/09 03:34 - 3807 commenti

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Curioso thriller psicologico, circonvicino a delitti compiuti da uomini in abiti talari. Anzi: l'omicidio dell'avvocato Villette (Ovila Légaré) viene addossato all'innocente Padre Logan (Montgomery Clift). In confessione l'uomo di chiesa riceve descrizione dell'omicidio da parte del reale assassino, ma il segreto professionale gli impedisce di farne rivelazione. Tensione montante dall'impossibilità di rendere nota la realtà. Coscienza contro giustizia. Al solito il maestro gioca sottilmente con la strategia della tensione implicita.

Enricottta 21/08/09 19:13 - 506 commenti

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Figlio di un dio minore. È un film che non convince, soprattutto nella trama. Più indovinate le interpretazioni di Clift e di un bel "cattivo" come Malden. Hitchcock come al solito ci incanta con la sua maestria. Dolly, piani sequenza, primissimi piani super illuminati, dissolvenze... tutto per un pubblico che forse non apprezzò. Da ricordare la sequenza finale della chiesa, davvero bella.

Saintgifts 4/05/10 22:47 - 4098 commenti

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Un plot veramente interessante che si basa sul segreto confessionale, che un prete è tenuto a rispettare, ma che si arricchisce di tanti altri risvolti sentimentali e privati che come tali dovrebbero rimanere nell'ambito di chi li ha vissuti, ma che invece diventano di dominio pubblico. C'è la solita maestria del regista nel dirigere un ottimo cast e nel sapere creare un clima di tensione e sofferenza che ha finalmente sfogo solo nel finale. Al posto dello humor, qui completamente assente, ci sono personaggi che sanno farsi odiare. Ottimo.
MEMORABILE: Durante il processo si arriva a un punto dove risulta evidente che l'assassino può essere solo il prete o Otto. Ma nessuno sembra volerlo considerare.

Enzus79 3/02/11 10:25 - 2873 commenti

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Bel thriller firmato da un Alfred Hitchcock che non si smentisce mai e sa come "colpire" lo spettatore. La storia, nonostante i lunghi flashback, si evolve sempre di più man mano che passano i minuti. Tutti bravi gli interpreti ma un plauso speciale lo rivolgo alla Baxter.

.luke. 8/05/12 23:15 - 89 commenti

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Film minore di Hitchcock, che parte da un ottimo soggetto di base quale il segreto della confessione nel caso di peccati gravi come l'omicidio. Rispetto agli standard del regista si avvertono diversi cali di tensione e per quanto il film proceda discretamente, risulta inferiore a quelle che potevano essere le premesse. Molto bravi (ma c'è sempre da aspettarselo) Montgomery Clift e Karl Malden.

Graf 25/09/13 02:46 - 708 commenti

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Un melodramma morale in forma di poliziesco firmato da Hitchcock. Un tema arduo: un sacerdote incolpato di omicidio non può rivelare il vero colpevole perché tenuto al segreto inviolabile della confessione. Un film dalle atmosfere cupe, dallo stile espressionista, sospeso tra teologia e indagine poliziesca, tra analisi del proscioglimento della colpa del peccato di fronte a Dio e giudizio di condanna da parte della giustizia umana. Un thriller dell'anima che solo il genio di un Hitchcock educato dai gesuiti poteva concepire e felicemente realizzare.
MEMORABILE: La faccia onesta ma tormentata di Montgomery Clift è perfetta per i primi piani di un prete che deve parlare con gli sguardi ma tacere con la bocca.

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Il Dandi 16/09/14 05:47 - 1917 commenti

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Film minore del Maestro, tutto basato su un'unica (benché ottima) intuizione iniziale, quella del prete vincolato dal segreto della confessione che non può accusare l'assassino nemmeno quando i sospetti ricadono su sé stesso. Se fosse stato un episodio televisivo di Hitchcock presenta sarebbe un piccolo capolavoro, invece si allunga un brodo saporito (regìa spigliata e bravissimi attori) per fare minutaggio, fino ad un finale frettoloso, troppo inverosimile per convincere oggi (e forse già allora).
MEMORABILE: Clift esce dall'aula del tribunale.

Disorder 5/11/14 16:47 - 1416 commenti

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Se non è l'Hitchcock più famoso o riuscito è forse quello più attuale: la "gogna mediatica", il pubblico dileggio, le inutili speculazioni sulla vita privata dell'imputato ricordano molto certi casi di cronaca odierna. Per il resto gli ingredienti sono più meno quelli classici del maestro inglese: innocente alla sbarra, amore contrastato... Peccato solo che dopo l'ottimo incipit il film dimostri meno sostanza del solito. Comunque non annoia e si può vedere senza problemi.

Deepred89 23/03/16 10:02 - 3704 commenti

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Violare il segreto confessionale o salvarsi la pelle: l'idea iniziale è potente, ma regge per tutto il film? A ben vedere sì, grazie a un buon ritmo, una confezione elegante, dialoghi ben scritti e un bel personaggio principale (con un Clift un po' troppo belloccio per la parte) tormentato e - inizialmente - pure piuttosto ambiguo. A non convincere il poco credibile finale e il personaggio femminile principale, dapprima odioso e in seguito appiattito da un discutibile flashback proprio quando sembrava poter celare risvolti inaspettati.

Nicola81 8/07/16 19:50 - 2840 commenti

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Parzialmente rinnegato dallo stesso Hitchcock e generalmente considerato un suo film minore, è comunque un buon giallo psicologico, che può contare su una bella idea di partenza (il prete che, per non violare il segreto confessionale, rischia di farsi accusare di omicidio) sviluppata senza strabiliare, ma correttamente. Clift più bravo a trasmettere l'ambiguità che il tormento interiore del protagonista; ottimi Hasse omicida pentito solo in apparenza, Malden poliziotto e Aherne procuratore; più convenzionali i personaggi femminili.
MEMORABILE: Clift interrogato da Malden; Il processo.

Myvincent 10/12/16 22:37 - 3726 commenti

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Un omicidio viene consumato ai danni di un ricco uomo senza scrupoli e la confessione legherà inesorabilmente il prete a cui capiterà di riceverla. Hitchcock gioca con pochi elementi (i provincialismi, lo stigma) "strangolando" l'attenzione dello spettatore fino al momento decisivo di una nuova contro-confessione e trattenendo debitamente la tensione in un crescendo di climax. Grande Montgomery Clift, seppure così poco amato dal regista.

Rigoletto 30/01/17 10:38 - 1785 commenti

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Giovane sacerdote si trova a raccogliere una confessione scottante, ma il penitente non sembra essere d'accordo con la soluzione proposta. Il maestro del giallo, come sempre, fa dell'attesa spasmodica l'arma che solo lui sa dominare alla perfezione; per quanto il risultato globale non possa accostarsi ai migliori capolavori hitchcockiani, non si può certo dire che sfiguri. Il cast trova nel protagonista Clift la sua punta di diamante, ma anche il rognosissimo Malden e il perfido Hasse non sono da meno. Stranamente sottotono la Baxter, ma sempre con classe.
MEMORABILE: Il racconto della Baxter al commissariato.

Luras 6/07/17 22:31 - 146 commenti

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Incentrato sul tema religioso, "Io confesso" vuole essere più uno spunto di riflessione sui condizionamenti spirituali legati alla fede che un giallo o qualsiasi altro genere su cui Hitchcock abbia mai lavorato. Tutto sommato si lascia ben vedere; il finale poi è decisamente movimentato, carico di passione e riscatta così il resto che appare un po' piatto, sebbene anche da un punto di vista prettamente tecnico non offra nulla di speciale, a differenza di altre sue pellicole, comprese alcune più vecchie e quasi dimenticate. Meritevole.

Ultimo 4/05/18 17:51 - 1653 commenti

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Un buon film del maestro del brivido, questa volta incentrato sul tema della confessione religiosa. Il successo della pellicola è dovuto sopratutto all'ottima prova di Montgomery Clift/sacerdote e di una seconda parte molto riuscita. Paga il ritmo un po' lento, ma è un film molto profondo che deve il suo successo alla potenza dei dialoghi. Molto bello il finale. Notevole.

Daniela 26/08/19 10:48 - 12625 commenti

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Dopo aver ricevuto la confessione di un assassino, un prete cattolico ne conserva rigidamente il segreto anche quando si trova lui stesso sospettato del delitto... Senza essere un capolavoro, un film interessante sia a livello di trama che per le prestazioni del cast: la trepidante Baxter, il solido Malden, l'infido Hasse e soprattutto il tormentato Clift, perfetto nel ruolo di Padre Logan, la cui scelta di indossare la tonaca è stata determinata più dalla delusione sentimentale che da vera vocazione ma che comunque sa mantenere fede al suo mandato nonostante sospetti ed umiliazioni.

Didda23 24/04/23 18:30 - 2426 commenti

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Il soggetto è semplice ma allo stesso tempo strepitoso e sfrutta il segreto della confessione religiosa. La sceneggiatura è migliore nella rotondità dei personaggi rispetto ai risvolti più prettamente da thriller, ma l'insieme funziona per la padronanza e disinvoltura del maestro nel passare da un genere all'altro. Clift è ammirevole nella sua perfomance, nella quale fa emergere le sfumature (e i tormenti interiori) del personaggio. Il resto del cast è scelto con dovizia, con un Malden di indubbio valore. Finale forse un filo troppo sbrigativo. Un buon film, forse sottovalutato.
MEMORABILE: Il chiosco che ripara la Baxter e Clift dalla pioggia; Il periodo della guerra; Il giudizio della gente, finito il processo.

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Noodles 26/07/23 16:56 - 2204 commenti

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Non fa sicuramente parte dei capolavori di Alfred Hitchcock, ma è sicuramente un ottimo esempio di come il maestro inglese sapesse dosare perfettamente la suspense, senza abbandonare una certa vena ironica e senza utilizzo di sangue. La tensione qui dura sino alla fine ed è bravo Hitchcock a liberarla quando lo spettatore meno se l'aspetta. Montgomery Clift cambia di rado espressione, anche se da questo il suo personaggio ne trae vantaggio. Si fa preferire il buon Karl Malden. Peccato per qualche rallenti qua e là nella trama, giocata praticamente tutta sull'attesa. Buono.

Giùan 28/12/23 10:11 - 4539 commenti

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Come sempre aveva ragione Hitch quando, a proposito del film, confessava sornione (e forse appena ipocritamente) a Truffaut che non bisognava girarlo. In effetti è uno di quei casi in cui l'implausibilità (o almeno l'apriorismo) del soggetto ne condiziona se non lo sviluppo (il Maestro è puntuale nel dipanare la tensione e caricare di senso personaggi e situazioni) certo la fruizione, che per uno spettatore medio diventa sterile e priva di "movente". Cliff, ipercineticamente immobile nelle sue posizioni, è perfetto per il ruolo ma la sua seriosità, che è quella del film, respinge.
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  • Curiosità Ciavazzaro • 22/06/09 11:50
    Scrivano - 5591 interventi
    Hitch per il ruolo della protagonista voleva l'attrice svedese Anita Bjork,e infatti la assunse.
    Ma quando la donna arrivo' a Los Angeles con il figlio e il compagno,dal momento che i 2 non erano sposati,per evitare scandali la Warner Bros convinse Hitch a scegliere un altra attrice (che in questo caso fu Anne Baxter).
  • Homevideo Xtron • 18/05/15 21:12
    Servizio caffè - 2147 interventi
    C'è il dvd WARNER BROS

    Audio italiano-francese-inglese
    Sottotitoli vari tra cui l'italiano
    Formato video fullscreen 4/3
    Durata 1h30m43s
    Extra Trailer, "Le confessioni di Hitchcock sul film", "Il gala della prima canadese del film"

    Immagine a 17:57

    Ultima modifica: 19/05/15 07:50 da Zender