Anamorph - I capolavori del serial killer - Film (2007)

Anamorph - I capolavori del serial killer
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Titolo originale: Anamorph
Anno: 2007
Genere: thriller (colore)
Note: Uscito in dvd come "Anamorph - I ritratti del serial killer".

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 29/06/09 DAL BENEMERITO BRAINIAC
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Undying 7/08/09 12:27 - 3807 commenti

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Le idee non mancano e sono pure suggestive: in particolare la sceneggiatura imbastita sulla pittura anamorfica, in grado di sovvertire la "realtà" a seconda del punto di visione e certe implicazioni filosofiche ad essa connesse (indotte dai limiti delle percezioni sensoriali umane). Però il resto proprio non fila e i delitti artificiosi ( per usare un eufemismo) sono talmente incredibili che nemmeno un'intera squadra di artisti killer potrebbe mettere in scena. Per il resto siamo dalle parti del film ben recitato e fotografato, in linea con i vari Seven o Il silenzio degli innocenti.
MEMORABILE: La composizione umana realizzati con "pezzi" di corpo di due vittime.

Brainiac 29/06/09 21:43 - 1083 commenti

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L'anamorfosi è una tecnica pittorica che consente di mascherare dei segreti all'interno delle proprie creazioni per mezzo della deformazione della figura, cosicchè il quadro assume un diverso significato a seconda della prospettiva da cui lo si osserva. Anomorph è invece un thriller alla Seven che rimane tale da qualsiasi punto lo si guardi. I titoli di testa sono il solito videoclip alla gruppo gothic, il serial killer è l'ennesimo artista del macabro e le musiche sono gli abituali accordi di piano ripetuti. Si salva solo il finale, ambiguo e possente.

Mascherato 8/07/09 12:09 - 583 commenti

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I guasti di Se7en: gli sceneggiatori inventano motivazioni sempre più astruse ai serial killer di turno che, come John Doe (ma più gratuitamente di lui) paiono non accontentarsi più di moventi a sfondo sessuale, razzista, cannibalico e le sane perversioni di un tempo. Ecco allora spuntare assassini che ricostruiscono il corpo di Cristo uccidendo omonimi dei discepoli (Resurrection), i quattro cavalieri dell'Apocalisse (The Horsemen) e l'artista alle prese con trompe l'oeil alla Arcimboldo. Di quelli citati Anamorph è il migliore visivamente, il che non serve a dissipare noia e dejà vu.

Capannelle 26/07/09 15:02 - 4412 commenti

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Già il taglio di capelli di Defoe diceva tutto: questo film é assai moscio e di poca personalità. Si vaga dalle parti di Seven ma senza incisività e con motivazioni killeristiche sempre più astruse. Il nostro Daniel rimane così spaesato, fa il poliziotto con un minimo di cultura prigioniero dei soliti fantasmi del passato. Attorno a lui onesti mestieranti che nulla possono per ravvivare questo esercizio di stile grafico-visuale che offre poco coinvolgimento allo spettatore.

Lucius 20/03/10 18:47 - 3015 commenti

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Trattasi di un thriller in piena regola - che ha tra i suoi punti di forza l'aspetto investigativo e la messa in scena dei delitti - vagamente ispirato a Seven, specialmente nelle atmosfere. Lo spunto della pittura anamorfica è la chiave di tutto, il sangue è colore, il corpo materia. Un sottile filo lega l'ispettore che segue le indagini al killer; il passato ritorna, il presente è incubo. Sulle orme di Argento il regista inscena i delitti come vere e proprie opere d'arte. Un'illusione ottica, che uccide.

Magnetti 4/08/10 06:19 - 1103 commenti

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Film che si fa notare per la tecnica con cui è stato girato, la fotografia, le invenzioni visive: il delitto con la ricostruzione del simil uccello preistorico è degno di nota e molto truce (sempre pezzi umani sono). Solo i flashback sembrano forzati ma non rovinano il giudizio positivo. L'atmosfera in cui ci si trova è adeguata al genere e suggestiva. W. Dafoe recita in modo compassato e alla fine il suo personaggio risulta un po' inconsistente. Film a tratti noioso e pretenzioso ma che regala soddisfazioni.

Jofielias 20/11/11 08:50 - 170 commenti

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La cura delle immagini e le suggestioni cariche di mistero disseminate in questo Anamorph avrebbero potuto renderlo un valido erede di Se7en. Ma a un tratto la fissità del quiet-man Willem Dafoe inizia a diventare catatonia e la sceneggiatura prende ad avvolgersi su se stessa, senza trovare una direzione. C'è molto compiacimento per la trovata dell'anamorfosi, ma la storia costruita attorno a quell'idea non regge una pellicola di tale lunghezza. Il finale lascerà sicuramente insoddisfatti per l'assenza di spiegazioni.

Gestarsh99 25/06/12 00:38 - 1395 commenti

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Intrigante, sofisticato, forse anche troppo. Seven e il suo moralistico redentore capitale han fatto da nutrici a una miriade di profeti dell'assassinio ciclico, demonici esecutori di disegni a sfondo mistico, religioso, politico, filosofico. Artistico, diciamolo. In questo poliziesco fincheriano è proprio la concezione estrema di arte a muovere il pennello del carnefice, stillando con lentezza tra anamorfosi prospettica, body-art necroptica e fantarealismo baconiano. Miller però insiste squilibratamente sull'atmosfera torbida senza mai innescare l'azione e i colpi di scena che potabilizzano thriller cerebrali come questo.
MEMORABILE: La malsana scena del delitto col pantografo gigante e il corpo sventrato della vittima usato come calamaio di sangue...

Schramm 28/08/12 12:34 - 3495 commenti

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Non si fa a tempo a salutare in Resurrection la peggio porcheria sevenara, che Miller (uno che sta alla regia come Pinocchio alla verità) gioca bel bello al rialzo con un immondezzaio da denuncia per crimini contro l'umanità: un Dafoe che viola la convenzione di Ginevra, un colabrodo di script che non basterebbe un meccanico a sistemarlo, un finale che non si sa se sconquassarsi dalle risa o provare fantozziana compassione, un ritmo da gara tra lumache sedate che riesce laddove il tavor fallisce. Di una bruttezza che non ci si crede, l'encopressia è la sola cosa che lascia.

Corinne 22/03/13 23:02 - 420 commenti

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Sulla scia di Seven ed epigoni, abbiamo un serial killer dal modus operandi (fin troppo) originale e ricercato e il poliziotto che gli dà la caccia e diviene parte del suo disegno; abbiamo una fotografia tetra e una macrabra "caccia al tesoro" verso la soluzione. L'idea dell'anarmofosi è curiosa e suggestiva, ma non basta a far brillare una pellicola lenta e dal finale pretenzioso che nulla spiega e lascia a bocca asciutta.

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Belfagor 15/12/15 23:53 - 2690 commenti

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In pieno stile Seven, questo thriller si concentra su un assassino che crea opere d'arte con i corpi delle vittime basandosi sulla tecnica dell'anamorfismo. L'interessante concetto di base - ovvero il rapporto fra i molteplici punti di vista nella percezione della realtà - è purtroppo inficiato da una sceneggiatura piena di lacune e dall'incedere mortifero degli eventi, che azzera la suggestione e mette in risalto l'improbabilità dei delitti. Un Dafoe composto e ombroso tenta di dar vita al solito personaggio del detective traumatizzato.
MEMORABILE: Il pantografo.

Rambo90 4/02/16 17:52 - 7702 commenti

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Classico thriller dell'era post Seven, con molte contaminazioni orrorifiche, non tanto nella trama quanto nelle macabre pose in cui vengono ritrovati i cadaveri. Questa è anche la cosa più interessante, il voler rendere opere d'arte le uccisioni da parte del killer, ma a parte questo c'è davvero poco altro. Il ritmo è molto blando e è difficile rimanere coinvolti nella vicenda. Dafoe sempre professionale, Stormare bravo e Speedman di scarsissimo rilievo. Mediocre.

Minitina80 17/11/20 23:08 - 2984 commenti

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Lo guardi e pensi immediatamente a quel lavoro di Fincher con cui condivide qualche analogia e più di una sensazione, malgrado le trame non siano affatto sovrapponibili. Palesa una chiara volontà di puntare in alto, quasi fosse un opera d’autore, focalizzando l’attenzione più alla ricerca di un’estetica espressiva che ai contenuti storiografici. Purtroppo non sempre i mezzi lo sorreggono e i difetti penalizzano la riuscita. L’assassino rimane etereo e nemmeno la sua rivelazione riesce a conferire uno spessore adeguato al ruolo. Discontinuo e con un potenziale inespresso evidente.

Daniela 27/11/20 03:32 - 12671 commenti

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Il film si liquida in fretta: il solito epigono seveniano appena più curato della media dal punto di vista visivo nonché pieno zeppo di riferimenti colti ma talmente forzato da far cascare le braccia. Un solo esempio: ad un certo punto si vede un'installazione criminal/artistica gigantesca che potrebbe occupare un salone del MoMa di New York facendo la sua figura. Può un uomo solo riuscire a progettarla e realizzarla in tutta segretezza senza avere grandi risorse economiche ed una squadra di operai specializzati al suo servizio? Certo, basta che provenga dal pianeta Krypton.

Ira72 1/06/21 15:34 - 1313 commenti

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Pregevoli le atmosfere cupe e sporche, anche un po' retrò; inusuale Dafoe e il mesto taglio dei capelli, forse atto a rafforzare il personaggio (per lui piuttosto insolito) sconfitto e afflosciato dalla vita; originale l'idea della pittura anamorfica che, se ben interpretata, offre diverse prospettive. Se solo le installazioni artistiche dell'assassino fossero state un po' più sobrie e il finale meno prevedibile, il film non sarebbe affatto male. Ma non è così. Per cui, almeno, ci si aspettava ben altro appeal da un serial killer tanto megalomane: Harvey inadatto al ruolo.
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  • Discussione Undying • 7/08/09 12:44
    Risorse umane - 7574 interventi
    L'illogicità delirante che affossa un buon prodotto

    Ma cosa si bevono (o fumano) gli sceneggiatori americani per partorire simili script?

    Perché buttare alle ortiche un'idea vincente e, a suo modo, originale come quella della pittura anamorfica?

    Le influenze di Saw si notano parecchio, in particolare per come vengono orchestrati i delitti, vero punto debole di una pellicola che vorrebbe essere realistica, generando nell'inverosimile messa in scena del crimine solo tanta ironia involontaria.

    Ma davvero è pensabile che un essere umano possa concepire "omicidi" espressi come una delle "belle arti" facendo sfoggio di cultura, capacità prospettica e mezzi, tempi e modi per creare siffatte prodezze?

    Sotto:
    scena del crimine di uno dei più incredibili delitti concepibili da mente (dis)umana



    Se in Saw la sospensione dell'incredulità, la sospensione del dubbio è data da una storia che non vuole affatto essere realistica, e pur ponendo sul piatto della bilancia questioni etiche e morali (queste sì all'ordine del giorno!), in Anamorph lo spettatore prova la sgradevole sensazione d'essere stato preso per i fondelli.

    Perché arrivare a mettere in scena certe "visioni" comporta un background culturale tale, uno studio, uno spreco di tempo e di risorse che nemmeno un intero plotone di artisti riuscirebbe (probabilmente negli anni) a mettere assieme.

    Allora ci poteva stare che l'omicida non fosse umano, che fosse la proiezione di una qualche entità demoniaca, malvagia quanto geniale.

    Si sarebbe potuto sopportare così lo sperpero di incredibili e per niente plausibili scenografie di morte: che paiono essere state partorite dalla mente di un Picasso o di un Dalì in vena di macabra ironia...
    Ultima modifica: 7/08/09 12:53 da Undying
  • Homevideo Undying • 26/11/09 21:01
    Risorse umane - 7574 interventi
    Dal 13 gennaio in vendita in DVD e Blu-Ray Disc per la Eagle Pictures (2.35:1 anamorfico / dolby 5.1).

    Ultima modifica: 26/11/09 21:01 da Undying
  • Discussione Gestarsh99 • 25/06/12 12:15
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Zender, la locandina italiana del film riporta come titolo Anamorph - I capolavori del serial killer.

    In dvd invece il film è uscito come Anamorph - I ritratti del serial killer.
  • Discussione Zender • 25/06/12 12:27
    Capo scrivano - 47802 interventi
    Ottimo, grazie. Segnalati entrambi!
  • Curiosità Schramm • 30/07/12 14:27
    Scrivano - 7694 interventi
    *la death-diapo di tal Gauthier Grisomme che il protagonista mostra agli studenti è paurosamente uguale al freeze-frame finale del suicidio in strada presente in Schramm
  • Discussione Lucius • 30/05/13 09:43
    Scrivano - 9051 interventi
    Undying ebbe a dire:[/b]
    [b]
    Ma davvero è pensabile che un essere umano possa concepire "omicidi" espressi come una delle "belle arti" facendo sfoggio di cultura, capacità prospettica e mezzi, tempi e modi per creare siffatte prodezze?

    Purtroppo come ci insegna la storia, anche quella criminale, l'essere umano (se tale lo vogliamo definire in questi casi)è capace di qualsiasi nefandezza e con il germe della follia e i soldi è in grado di far tutto.
    Ultima modifica: 30/05/13 09:45 da Lucius
  • Discussione Schramm • 30/05/13 14:31
    Scrivano - 7694 interventi
    ma anche senza i soldi....
  • Discussione Capannelle • 30/05/13 19:56
    Scrivano - 3521 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    ma anche senza i soldi....

    Ma non dovevano fare un film sul "Canaro"?
  • Discussione Daniela • 27/11/20 03:16
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Capannelle ebbe a dire:
    Ma non dovevano fare un film sul "Canaro"?
    Oh Capa', ti sono stati a sentire e nel frattempo ne hanno fatti due ;o)

    Ultima modifica: 27/11/20 03:17 da Daniela
  • Discussione Capannelle • 27/11/20 20:32
    Scrivano - 3521 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Capannelle ebbe a dire:
    Ma non dovevano fare un film sul "Canaro"?
    Oh Capa', ti sono stati a sentire e nel frattempo ne hanno fatti due ;o)

    Eh sì hai ragione, posso dirmi soddisfatto.

    Ultima modifica: 27/11/20 21:55 da Capannelle