L'illogicità delirante che affossa un buon prodotto
Ma cosa si bevono (o fumano) gli sceneggiatori americani per partorire simili script?
Perché buttare alle ortiche un'idea vincente e, a suo modo, originale come quella della pittura anamorfica?
Le influenze di
Saw si notano parecchio, in particolare per come vengono orchestrati i delitti, vero punto debole di una pellicola che vorrebbe essere realistica, generando nell'inverosimile messa in scena del crimine solo tanta ironia involontaria.
Ma davvero è pensabile che un essere umano possa concepire "omicidi" espressi come una delle "belle arti" facendo sfoggio di cultura, capacità prospettica e mezzi, tempi e modi per creare siffatte prodezze?
Sotto:
scena del crimine di uno dei più incredibili delitti concepibili da mente (dis)umana
Se in
Saw la sospensione dell'incredulità, la sospensione del dubbio è data da una storia che non vuole affatto essere realistica, e pur ponendo sul piatto della bilancia questioni etiche e morali (queste sì all'ordine del giorno!), in
Anamorph lo spettatore prova la sgradevole sensazione d'essere stato preso per i fondelli.
Perché arrivare a mettere in scena certe "visioni" comporta un background culturale tale, uno studio, uno spreco di tempo e di risorse che nemmeno un intero plotone di artisti riuscirebbe (probabilmente negli anni) a mettere assieme.
Allora ci poteva stare che l'omicida non fosse umano, che fosse la proiezione di una qualche entità demoniaca, malvagia quanto geniale.
Si sarebbe potuto sopportare così lo sperpero di incredibili e per niente plausibili scenografie di morte: che paiono essere state partorite dalla mente di un Picasso o di un Dalì in vena di macabra ironia...
Ultima modifica: 7/08/09 12:53 da
Undying