Un'orfanella viene adottata da una imprenditrice ante litteram agli inizi del secolo; imparerà a stimarla e ad amare il suo lavoro... Dignitosa fiction che vede la Loren nel ruolo prediletto di donna forte accanto ad una Gerini in parte per l'aria scaltra; Giannini interpreta il ruolo del principe consorte frustrato, Bova è più che altro bello (infatti ad un certo punto sparisce). Prodotto piacevole nel complesso, con splendide vedute procidane.
Discreta riduzione televisiva del romanzo omonimo affidata alla bravura e professionalità della Wertmuller che lavora (bene) sulla ricostruzione ambientale curando in particolare "locations", scene e costumi. Il resto lo fanno i molti bravi attori impiegati sia nei ruoli principali che in quelli secondari e persino il tanto bistrattato Raoul Bova trova un ruolo adatto alle sue corde d'attore.
Forse un filo più in alto rispetto a tutti quei film della Fininvest (o Mediaset che dir si voglia) della coppia Wertmüller-Loren che vengono schiaffati come tappabuchi la domenica pomeriggio. Siamo nel Novecento e si racconta di un'orfana che per un voto religioso viene adottata da una ricca signora. Il tono è quello di una revocazione del passato messa in scena dal punto di vista formale in maniera ineccepibile (bello il pastificio) ma sceneggiato con poca verve. Non è proprio da buttare via (bravo Giannini), ma alla fine pare insignificante.
Si salvano solo i costumi e le stupende location, ma è troppo poco. La trama non sarebbe affatto male, il vero problema è il cast, totalmente inadatto. Gli attori, infatti, appaiono poco convinti (scadente qui la prova fornita dalla Gerini e Bova); Loren esclusa, che interpreta un personaggio dispotico e odiosissimo (motivo per il quale appare del tutto fuori luogo la sua confessione finale).
MEMORABILE: Il gesto estremo di Giordano.
Lina Wertmüller HA DIRETTO ANCHE...
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il ruolo di Nunziata bambina è interpretato da Maria Zulima, figlia adottiva della Wertmuller e, se non ricordo male, figlia naturale del marito, lo scenografo Enrico Job recentemente scomparso.
Oggi in un mercatino ho trovato il romanzo da cui è stata tratta la fiction in questione: le differenze sono sensibili, in quanto il romanzo comincia con Francesca bambina che impara l'arte di fare la pasta e termina con la morte di Nunziata anziana...il nucleo centrale è quello della storia che abbiamo visto, ma vi sono molti più personaggi tratteggiati, una sorta di piccola epopea che ruota intorno a queste due donne forti.
Particolare non trascurabile: nel romanzo si adombra una "simpatia" dell'orfanella per tutti i fratelli adottivi, non solo per Federico (il personaggio interpretato da Raoul Bova)e persimo per il fratello del padre adottivo (che quando muore le da in eredità i gioielli di famiglia che sarebbero dovuti andare a Francesca)...di conseguenza, il primo figlio di Nunziata è sicuramente figlio di un Montorsi, ma chissà quale.