Note: Basato su un testo di Bertolt Brecht, che non fu poi accreditato per diverbi con l'altro sceneggiatore, John Wexley. Esistono versioni di diverse durate.
Nella Praga occupata dai nazisti, la resistenza uccide il Reichsprotektor Reynard Heydrich, pupillo di Hitler e fanatico persecutore di ebrei e nemici del Reich. Per evitare la rappresaglia viene consegnato come colpevole un collaborazionista. Ispirato alla vera storia dell'attentato a Heydrich, il film si inquadra nel cinema di propaganda dell'epoca, ma Lang non si nega la possibilità di esplorare il tema della giustizia e di quanto si possa oltrepassare i suoi limiti pur in nome di una causa giusta. Strepitoso b/n di J. Wong Howe.
Da subito ci si cala in un tesissimo, soffocante clima da incubo, rispecchiante tuttavia la tremenda realtà dell’occupazione nazista: tra inutili attentati, delazioni, repressioni, soprusi e guerra civile, Lang fa emergere il leit-motiv per eccellenza del suo cinema, ovvero il sottile confine tra colpevolezza ed innocenza. Fotografia chiaroscurale, lasciti espressionisti e pregevoli caratterizzazioni come Brennan, professore colto, umano e sostenitore della vera democrazia, e Granach, ispettore della Gestapo subdolo e implacabile.
Basterebbe l'inquietante impennata musicale tenebrosa con l'apertura sull'effige di Hitler a riassumere il realismo impressionante di questo film. Il cast recita in modo impeccabile, per non parlare del protagonista. Tutto il film è narrato con una profonda analisi intestina dei metodi di amministrazione nazisti nonchè del personaggio in questione. Tutto condito con lo stile ineguagliabile e capolavoristico di Lang. Il suo merito è di aver ottenuto una resa eccellente in tempi non sospetti (1943!)
Vien da chiedersi come sia stato possibile girare nel 1942 le scene degli esterni della città di Praga (mi vien da pensare che sia stato adottato qualche sotterfugio). Fritz Lang e gli sceneggiatori ridicolizzano i nazisti, la gestapo e i loro capi riducendoli a crudeli macchiette e rendendoli vittime dei loro stessi perversi meccanismi di indagine e repressione. Un invito alle popolazioni occupate a ribellarsi senza temere le terribili conseguenze che i nazisti adottavano. Molto bella la fotografia. Colonna sonora candidata all'Oscar.
Film nient'affatto leggero come potrebbe sembrare. Dietro una storia spettacolare, piena di ritmo e molto romanzata (con qualche buco di sceneggiatura), si nasconde una
pellicola profondamente langhiana che solleva tematiche molto spinose e delicate (i metodi di lotta della Resistenza; se valga la pena la morte di tanti al posto di uno)
pur affrontate in modo un po' "frettoloso" e "leggero". Funziona benissimo anche solo come intrattenimento: i ritmi sono molto alti nonostante le due ore abbondanti. Bella fotografia espressionista di J. Wong Howe. Decisamente un buon film.
L'occupazione nazista a Praga viene aggravata dall'uccisione del governatore per mano di un dissidente. Si sviluppa da qui quest'opera "in diretta" di Fritz Lang, dove la ricostruzione dei fatti è una claustrofobica trama fatta di intrighi, nobili azioni e deplorevoli tradimenti. Al solito primeggia la geniale sceneggiatura del regista (a cui partecipò Bertolt Brecht), zeppa di simbologie e trovate estetiche interessanti.
Cupo ma con una traccia di speranza; Praga 1942, dopo l'attentato a Heydrich la Gestapo e i suoi fiancheggiatori imperversano (vediamo scene di sottile crudeltà) ma c'è chi riesce, per quanto può, a fronteggiarli. Apologia della resistenza e della popolazione praghese durante l'occupazione nazista; il tutto alla Lang (alla sceneggiatura collaborò Brecht, non accreditato): ci sono ritmo, tensione, verosimiglianza e invenzione narrativa per il finale che è un originale complotto con nobili intenti.
Di Praga si vede ben poco - è questo è un vero peccato - ma i personaggi risultano ben delineati, specie quelli nazisti (sarcastici, emanano cattiveria). La direzione degli attori è notevole, la regia mostra una mano sicura, la fotografia è un po' troppo ombrosa ma la storia regge in tutta la sua drammaticità. In un film del genere forse qualche silenzio in più avrebbe giovato alla resa complessiva.
Quando Lang girò il film, ancora non si conoscevano le circostanze esatte dell'attentato a Heydrich a seguito del quale il "boia" era stato assassinato, ma la ricostruzione dei fatti, se non rispecchia la realtà, assolve egregiamente al compito di esaltare lo spirito di resistenza di un popolo oppresso dalla barbarie nazista. Pur con alcuni difetti tra i quali un certo didascalismo, del resto giustificato dai fini propagandistici espliciti, un'opera vigorosa e coinvolgente, soprattutto nella parte in cui mostra il complotto ordito nei confronti del traditore collaborazionista.
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Di questo film esiste un'edizione italiana in DVD, distribuita daDNA Srl: L'OPERA DA TRE SOLDI (1931) + HANGMEN ALSO DIE (Anche i boia muoiono, 1943) - (2 Film su un unico Dvd). Lingue: Tedesco con sottotitoli in italiano (per “L’opera da tre soldi”); Italiano (per “Anche i boia muoiono”) Rapporto schermo: 1.33:1 (Riadattato in formato 16/9 Pillarbox) Extra: Trailers DNA Il film è stato rieditato con il contributo dello studioso di storia del cinema Riccardo Cusin. Questa versione è disponibile anche in streaming su alcune piattaforme.