Madre e figlio - Film (1997)

Madre e figlio
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Titolo originale: Mat i syn
Anno: 1997
Genere: drammatico (colore)
Note: Aka "Mutter und Sohn".

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 31/05/09 DAL BENEMERITO LUCIUS
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Lucius 31/05/09 16:13 - 3015 commenti

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Capolavoro assoluto. Capita raramente di vedere un film così intenso e toccante, girato interamente con obiettivi con filtri deformanti e specchi inclinati. Superbo e struggente, geniale e profondamente toccante. Una pietra miliare nel cinema di sempre. Inimitabile.

Belfagor 15/06/09 12:11 - 2689 commenti

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Un'opera geniale, intensa, immersa in un alone etereo e deformante che le fa assumere la stessa capacità rappresentativa di una Pietà artistica (capovolta). In poco più di un'ora si dispiegano il dolore, la sofferenza umana più profonda, la sublime potenza della natura. Splendido esempio di messaggio universale che nasce dal particolare. Degna conclusione del primo secolo di storia della settima arte.

Brainiac 17/06/09 22:20 - 1083 commenti

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Film con il quale non sono riuscito assolutamente ad entrare in sintonia. Lo stile di Sokurov è sontuoso, le inquadrature sono dei veri e propri dipinti rinascimentali, ricchi di perfezione formale. Eppure i dialoghi rarefatti e spesso artistoidi ("Vuoi dire che vediamo gli stessi sogni?"), le troppe parole sussurrate fra i due mi hanno allontanato dal messaggio di fondo repellendo la mia empatia. Ammetto di non essere entrato nel mood giusto, quindi, e il mio pallino e mezzo è dovuto proprio a questo. Cinema non disprezzabile ma per me troppo "pensato".

Gestarsh99 13/08/10 11:00 - 1395 commenti

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Capolavoro in cui Arte e Nostalgia si fondono in un connubio tramortente e inscindibile. Memore della lezione di Tarkovskij, Sokurov impasta e crea il suo Golem di celluloide, utilizzando tutte le sfumature più pastose presenti sulla tavolozza. Una tempera che prende vita e ci risucchia nella sua rappresentazione lenta e ipnoticamente abissale: una Madre morente, l'Amore sconfinato di un Figlio che la assiste, la Natura che li avvolge ed inghiotte. Una inarrestabile osmosi emotiva in cui i sentimenti umani ritrovano la loro ancestrale collocazione.

Cotola 25/11/10 23:40 - 9009 commenti

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Capolavoro di rara bellezza ed intensità girato da un grande regista in stato di grazia. La storia è semplicissima ma tocca temi di straordinaria profondità (il rapporto uomo-morte, quello uomo-natura, l’amore filiale), i dialoghi sono rari e scarni eppure tutto suscita emozioni a profusione. La regia è eccezionale sotto tutti i punti di vista: sublimi uso del sonoro, i piani sequenza (si vedano a proposito le riprese paesaggistiche), e l’uso delle lenti deformanti e dei filtri Uno dei film più belli degli ultimi anni che è stato, purtroppo, a lungo ignorato nel nostro paese.

Capannelle 18/10/11 10:39 - 4398 commenti

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Sokurov è recidivo: compone opere visivamente stupefacenti ma che nell'insieme emozionano quanto l'apertura di un conto corrente. O almeno diciamo che disperde la sua abilità tecnica e il tesoro accumulato all'inizio dei suoi film (qui le prime immagini che sembrano un quadro vivente) ripetendo lo stesso leit-motiv all'infinito: sontuoso, talvolta toccante negli sguardi tra i due protagonisti ma terribilmente monocorde. Abituale fonte di ispirazione per recensioni miracolistiche e rimpianti eterni sulla bruttura degli altri film.

Deepred89 31/07/12 13:47 - 3704 commenti

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Un susseguirsi di splendide immagini-quadro, volutamente irreali, distorte, scarsamente definite, che tracciano un solco tra le pretesa di realtà del cinema classico e l'estetica sokuroviana. Tutte le componenti del film (dal formato, rigorosamente in 4/3, ai tempi delle inquadrature, dalla trama alle movenze degli attori) risultano subordinate alla traslazione della pittura all'interno dell'universo cinematografico e l'inquadratura si trasforma definitivamente in tela. Film unico e fondamentale.

Mickes2 3/08/12 02:45 - 1670 commenti

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Maestosa parabola esistenzial-allegorico-contemplativa sul sentimento e il rapporto inscindibile tra una madre e un figlio. Universale, come un grande capolavoro abbisogna, è un ritratto nostalgico che riflette sul tempo passato, che si interroga in modo struggente sul presente elevando la morte a rifugio catartico dell’anima, prima dei corpi, doloranti, sofferenti, supplicanti, che un giorno o l’altro dovranno lasciare la terra, simbolo di natura rassicurante, per assurgere a un tutt’uno dell’Io di atavica solennità e infinita purezza. Abbagliante.

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  • Musiche Columbo • 17/09/11 11:18
    Pulizia ai piani - 1098 interventi
    Fondamentale l'apporto delle musiche, in particolar modo, Wagner e Scarlatti.
  • Curiosità Columbo • 17/09/11 11:20
    Pulizia ai piani - 1098 interventi
    Sokurov ha indicato nel pittore tedesco Caspar David Friedrich e nel suo "Monaco sulla riva del mare", la propria fonte di ispirazione ma si potrebbero citare anche l'inglese J. Mallord Turner e certi pittori russi dell'Ottocento.
  • Curiosità Lucius • 19/10/11 14:21
    Scrivano - 9063 interventi
    Festival Internazionale del Cinema di Mosca:
    Premio Andrej Tarkovskij;
    Premio dei critici russi;
    Premio speciale della giuria.