Keith Ripley (Morgan Freeman) è un ladro veterano che addestra il "giovane" e acrobatico delinquente Gabriel (A. Banderas), per aiutarlo in un maxicolpo col quale vuole saldare un suo debito con la mafia russa. Sceneggiatura classica e con nessuna novità, senza farci mancare il "vecchio" clima di conflitto tra USA/URSS... anche se c'è da dire che la strana coppia Freeman & Banderas funziona. Divertente e piacevole per passare una serata senza troppi "perché".
MEMORABILE: "Sei un cinefilo", dice Freeman a Banderas.
La prima ora è un concentrato di banalità: l'incontro dei due protagonisti, qualche fuga rocambolesca, gli scagnozzi russi dallo sguardo torvo, Banderas che "scalda" la russa. Poi la rapina, dove c'è qualche bella sequenza e dove la storia prende una virata che ravviva lo spettacolo, anche se la regia del povero Leder si conferma priva di particolare mordente. A provarlo anche un cast di attori abbastanza svogliati.
Godibile film che mettendo in piedi la solita super-rapina fatta da due superladri (ovvero l'inedita coppia Banderas-Freeman) con tanto di russi supercattivi e di poliziotti superantipatici riesce a divertire senza prendersi troppo sul serio e senza pretendere troppo. Il ritmo c'è, i dialoghi sono decenti e la seconda parte piena di colpi di scena è piacevole. Un film scacciapensieri.
Sagra del già visto. Aggiungendo che a me Banderas proprio non piace, assegno l'insufficienza. Anche la parte del furto non mi ha convinto: se ne sono già visti così tanti e ben fatti che lo spettatore si aspetterebbe qualcosa di nuovo e originale, mentre invece... Un filmetto proprio striminzito in cui ho fatto fatica arrivare fino alla fine e che riesce persino a far scendere lo standard recitativo di Morgan Freeman.
Film per pubblico di bocca buona. Solita fantarapina che può esistere solo nella sceneggiatura di un film. Pietosa la scena in cui provano i codici della cassaforte numero per numero: qualunque cassaforte inespugnabile si bloccherebbe dopo l'inserimento del codice sbagliato al 3°-4° tentativo. Nel complesso solo Freeman si salva. Banderas sta inspiegabilmente avendo una regressione spaventosa. C'è poi il solito Serbedzija nel ruolo del russo cattivo. Più si va avanti nella visione e più diventa difficile interessarsi alla pellicola.
Due ladri alla conquista di preziosissime uova d'oro tra inseguimenti, omicidi e la bella di turno. L'originalità latita e tutto sembra scontato, a parte l'intricato finale; tuttavia i due protagonisti sono discretamente amalgamati, anche se non brillantissimi.
Nonostante la presenza di un cast prestiogoso (Banderas e Freeman, più il bravo Rade Serbedzija), The code è un film che non riesce a "decollare" oltre la pura routine. La trama è quella del classico "heist movie", senza elementi di novità e senza che la sceneggiatura sfoderi qualche elemento personale. Anche la regia è anonima e il cast non si impegna oltre al minimo garantito dalla professionalità degli attori. Mediocre per chi si accontenta.
La prima sorpresa l'ho avuta vedendo i due protagonisti affiancati: il "vecchio" Freeman svetta di diversi centimetri sopra il "piccolo" Banderas. La differenza tra i due si nota meno nella recitazione, ma solo perché Freeman si sforza il minimo sindacale. Dire qualcosa sul film di non banale risulta difficile; la pellicola si fa guardare, ma non offre granché di nuovo, a parte il bottino ovvero le uova di Fabergè, misteriose quanto una sorpresa di Pasqua. Colpi similari se ne sono visti diversi, uno in più lo si guarda per una naturale curiosità.
Film americano senza pretese che tratta di un furto impossibile progettato dal nero Freeman in collaborazione con Banderas alle prese con polizia, FBI, mafia russa e caveau inviolabile di turno. Nel film non può mancare la bonazza di turno, in questo caso interpretata dalla caucasica di aspetto ma australiana di passaporto, Mitchell. Discreto ma niente di speciale. Un film che non invoglia alla seconda visione.
Coppia di ladri vecchi volponi uniscono le proprie forze per la solita mission impossible (che di impossible, manco a dirlo, ha solo il nome). Il cast è notevole, Banderas piace più degli altri e non mancano i colpi di scena, però il tutto si trascina con una certa stanchezza; colpa di un canovaccio narrativo da compitino in classe e nulla più.
La coppia Freeman/Banderas non funziona, anche se sarebbe giusto chiedersi cosa potrebbero fare di straordinario questi attori con a disposizione una sceneggiatura scadente e ricca di luoghi comuni, compresa la presenza della teoricamente intoccabile biondona di turno. Comunque sia, uno ne ha abbastanza dopo la prima mezz'ora, in cui vengono presentati soggetto e personaggi ed è chiarissimo come andrà a finire la vicenda. Confezionato appena decentemente, dati i mezzi tecnici.
Heist movie di buona fattura, girato da una professionista della tensione come la Leder (Deep impact). La coppia Freeman/Banderas è insolita ma divertente e a completare il cast c'è il sempre ottimo Forster (quasi fidanzato di Jackie Brown). La sequela di colpi di scena finale rischia un po' di stordire e la storia d'amore tutto sommato ce la potevano risparmiare ma complesso è sicuramente un valido prodotto d'intrattenimento.
Le scene d'azione non sono per niente malvagie, ma la trama è insopportabile, con situazioni trite e ritrite e il personaggio femminile che è francamente irritante. Però quando Banderas si infila sul tetto della metropolitana e poi si cambia d'abito, un po' di divertimento lo si può vivere. I russi sono cattivissimi, segno che la giuerra fredda continua anche quando teoricamente è finita.
Uno legge i nomi del cast e si immagina un colpo incredibile, sorprendente, inimmaginabile. Invece è la summa di molti heist movie e fatto pure peggio. Banderas non è Catherine Z. Jones (per fortuna) né Tom Cruise (purtroppo). Regia routinaria, Morgan si impone con la sua aura e non gli serve recitare, musiche... ma c'erano le musiche? Il terzo atto pieno di - ehm - colpi di scena vorrebbe risollevare le sorti di un film che prometteva tanto ma restituisce poco. Anzi, nulla.
MEMORABILE: La scena di sesso anni '80 fuori tempo massimo.
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DiscussioneMagnetti • 17/11/09 10:10 Call center Davinotti - 210 interventi
Morgan Freeman solitamente è doppiato molto bene da Renato Mori. C'erano state parentesi in cui il suo doppiaggio era stato affidato ad altri (A spasso con Daisy, Ugo Maria Morosi, e Le ali della libertà, Carlo Sabatini), ma con risultati molto validi. Qui invece (purtroppo non ho il nome del nuovo doppiatore) il risultato è pessimo. Meglio guardarlo in lingua originale (con i sottotitoli che Sky diligentemente offre in italiano e in inglese).
Ogni desiderio vano di ottenere l'attenzione fallisce il suo bersaglio e naufraga disperdendosi in un insipida narrazione di episodi scollegati fra loro,che non trovano unità d'intenti e si dissipano in un distratto remix di trovate vintage che raccattano idee già archiviate.
DiscussioneRaremirko • 18/01/16 23:52 Call center Davinotti - 3862 interventi
Il doppiatore di Freeman qui è Paolo Marchese, il mitico doppiatore di Les Gold ne Il banco dei pugni.