In un'epoca imprecisata (potrebbe essere l'età del bronzo o un futuro lontano in cui la civiltà umana è tornata allo stato primitivo), un gruppo di uomini in fuga da un'eruzione vulcanica che ha distrutto la loro isola sbarca su un'isola vicina e cerca di convincere i nativi ad intraprendere una spedizione verso nuove terre più sicure. Sarà scontro fra "conservatori" e "sovversivi". Allegoria che pecca forse di eccessivo intellettualismo, ma possiede una innegabile forza visiva, esaltata dalla particolare colonna sonora.
MEMORABILE: La "danza" dei sovversivi, la morte per affogamento delle donne
Favola metaforico-politica che nonostante qualche bel momento paga però un'eccessiva staticità e un tasso di intellettualismo troppo alto e figlio del tempo in cui fu girato, così come pure lo è uno stile inutilmente sperimentale e poco funzionale alla trama. Cast abbastanza ricco e musiche, a tratti roboanti, di Gelmetti. Velleitario.
Pretenzioso apologo politico in chiave metaforica sulla fondazione di una nuova società: si focalizza sul dissidio – uno dei grandi temi della storia del pensiero politico - tra riformisti pazienti e prudenti da un lato, e oltranzisti rivoluzionari dall’altro, colpevoli peraltro di fastidiose violenze su donne ed animali. I due registi ricorrono allo sperimentalismo con esiti disastrosi: montaggio frammentario, estenuante aridità narrativa, scenografie immote e apporto recitativo nullo, nonostante la presenza di Volontè come nome di richiamo.
I fratelli Taviani, che non amo particolarmente, sono riusciti a coinvolgermi in questa metafora politica. Ricorda molto Pasolini, ma questo è meno pretenzioso. Volontè ha fatto di meglio. Belle le musiche elettroniche e i cori finali. Interessante.
Allegoria politica calata in una pasoliniana arcaicità, in cui un gruppo di scampati alla distruzione della propria isola cerca di convincere gli abitanti di un'altra isola a rifondare una società in terraferma. Insomma, meglio un pragmatico compromesso con lo status quo o l'utopia di un mondo migliore da conquistare con la forza? Tema 68esco e non solo, che i Taviani affrontano intessendo una bella tramatura di sequenze frammentate (terremotate, verrebbe da dire) in un'atmosfera gravida di presagi. Intense aspre sonorità di Gelmetti.
Decisamente un film complesso, ricco di simbolismi spesso eccessivamente criptati. Atmosfera epica in un contesto geografico imprecisato. La trama si fonda sulla difficile relazione tra opinioni differenti. Spesso la narrazione, forse per l'uso eccessivo delle dissolvenze e del cambio immagine, diventa scarsamente attendibile. Volontè senza ruolo. Gelmetti, autore ingiustamente poco conosciuto, contribuisce a dare atmosfera.
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HomevideoGestarsh99 • 15/09/11 00:01 Vice capo scrivano - 21546 interventi
Disponibile in edizione dvd dal 22/11/2011 per Sinister Video:
DATI TECNICI
* Lingue Italiano
* Schermo Anamorfico 16:9
* Audio Dolby Digital 2.0