Un killer che c'è... ma non si vede. O meglio: non c'è ma si vede. D'altronde, anche la protagonista (antipatica come una scimmia dispettosa) c'è, non c'è, sogna, ci fa... o ci è? Il delirio di sintesi è dato dal delirio d'una trama che non ha logica, nè tantomeno nel campo dell'irrazionale ha un suo epicentro. Ci avevano già pensato Fulci, Bianchi e puranche Lenzi: e nelle loro operette mediocri se l'erano cavata molto meglio dello spocchioso Jeff Crook. "Vedo delle cose strane", chiosa a un certo punto la protagonista: mai quanto la spiegazione finale d'un film epilettico e odiosamente naïf.
MEMORABILE: Il fidanzato di Claire (Lauren Currie Lewis): "Ti voglio bene, non ti tradirei mai: a meno che tu non lo voglia!". Replica di lei: "Ma sei cretino?".
La fregola di voler stupire a tutti i costi gioca brutti scherzi. E' quello che succede a Crook, che nel tentativo di imbastire un gran colpo di teatro, tira fuori il twist più idiota della storia del cinema. Non solo perchè del tutto improbabile e non conseguenziale agli indizi precedenti, ma anche perchè totalmente inefficace e confuso nella messa in scena. Avendo giocato su quello tutte le sue carte, e avendo miseramente fallito, null'altro si salva di questo scadente thriller paranormale.
Confusionario e tutto sommato nemmeno innovativo, nella sua struttura contorta. La vicenda si ripiega su sè stessa in un continuo alternarsi di sogno, realtà, flashback e soluzioni alternative che cercano invano di creare interesse nello spettatore (o ancor peggio di dare un tono sofisticato e modernista, da produzione indie con la puzza sotto al naso). Quel che rimane è un manipolo di pessimi attori, un doppiaggio italiano pietoso, una soundtrack alternative rock mediocre e una regia dilettantesca. Partecipare al Sundance non vuol dire qualità.
In primis è recitato e diretto come peggio non si poteva, senza voler neanche infierire sulla fotografia e sul digitale; il problema serio è però nella sceneggiatura, disarticolata in una serie di eventi ciclici senza capo né coda, presentuosi e disarmanti. La ciliegina sulla torta? Un twist finale così improponibile da lasciarmi dei seri dubbi sulla sua reale comprensione. Non salvo il minimo fotogramma. Un vero orrore di film.
I primi cinque minuti ti fanno pensare a un horror coi fiocchi, di quelli belli cruenti, e poi...? Il nulla. Le stesse sequenze che si ripetono senza soluzione di continuità per 80 minuti. Un film completamente senza senso, mal diretto e privo di idee. Nonostante la durata contenuta è difficile sostenerlo fino alla fine. Pessimo con la P maiuscola.
L'idea sottesa, l'infernale contrappasso dantesco, è gustosa. Viene sviluppata, tuttavia, in quella maniera frammentata che ambisce alla complessità ma è solo irritante confusione (e la rivelazione finale appare in linea con tale andamento). La fattura da horror televisivo anni '80 assesta una decisiva mazzata estetica alla già traballante logica drammaturgica. La Lewis urlacchia con un certo metodo, il resto del cast è impalpabile.
Nessun brivido e nessuna gratificazione estetica. Solo una storia irrisolta - o forse pure fin troppo decifrata - che trasforma il tentato raid verso l’horror iperrealista in un banalissimo, sonnolento linguaggio comune. Peccato solo per la giovane protagonista, che nel primo quarto d’ora sembrava avere tutte le carte in regola per “giocare” con verosimiglianza. Poveristico.
Noioso e malriuscito antesignano di Auguri per la tua morte. Il dantesco colpo di scena finale è la sola cosa che si potrebbe minimamente apprezzare, appurato che il resto del film rasenta il disastro sotto ogni punto di vista. Il montaggio è pessimo (a che pro spezzettare così la storia?), la fotografia fastidiosamente sfocata, gli effetti risicati (ci fosse stato almeno del gore, ma evidentemente costava troppo...), la protagonista antipatica, il doppiaggio di basso livello. Ne consegue una visione non interessante e talvolta tendente al fastidioso. Troppo povero e pretenzioso.
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C'è un destino peggiore della morte. E' la sua ciclica e iterata riproposizione.
Sinossi da Thrauma.com:
"Sulla strada di casa, sola, di notte, Claire è minacciata da un serial killer. Proprio quando crede di essergli ormai sfuggita, lo psicopatico ricompare e la uccide brutalmente. Ma non è la fine. L'indomani Claire si risveglia come nulla fosse accaduto e pensa si sia trattato solo di un brutto sogno. Eppure la stessa sanguinosa scena si ripete ancora, e ancora. Claire è intrappolata in un incubo in cui è costretta a rivivere all'infinito la sua morte... "
Siamo dalle parti di un tema usurato ed abusato, sia nei vecchi fumetti per adulti (in stile Storie Blu) sia in film relativamente recenti (Le morti di Ian Stone).
Però il regista, in questo caso è uno tosto...
Uscirà direttamente (e finalmente) in DVD, grazie alla 01 Distribution.
In vendita a partire dall'1 luglio.