Spell (dolce mattatoio) - Film (1977)

Spell (dolce mattatoio)

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Ambientato a Castelnuovo di Porto (nella provincia romana), SPELL è un disturbante film d'autore. Cavallone, che lì aveva vissuto, capì che le feste paesane erano una valvola di sfogo per tutte le repressioni degli abitanti. Quindi è proprio durante una di queste sagre (col palo della cuccagna, le giostre, le orchestre di liscio) che SPELL vive la sua centralità. Seguiamo le storie dei vari personaggi: il pittore con la moglie pazza (la quale mangia in bagno e si pulisce la bocca con l'acqua del water), la giovane prostituta del paese, lo sgozzatore di polli con la moglie infelice, la famiglia dove la figlia resta incinta del padre... tutto sembra procedere lungo perversi binari già prestabiliti...Leggi tutto fino all’irrompere sulla scena di un giovane vagabondo (che Cavallone identifica con se stesso), silenzioso ed enigmatico, che interagisce con i vari personaggi in un crescendo di sesso non sempre suggerito. Film d'autore, si diceva, dominato dal l'indubbia qualità delle immagini resa ancora più intensa dall'alienante colonna sonora di Claudio Tallino e da un'ottima fotografia. Non esiste una vera trama, piuttosto una raccolta di esperienze, flash di vite infelici, montate isolatamente per un esercizio stilistico originale. Lunghissimi silenzi (a rendere il tutto un po' più pesante della norma), frasi e concetti non sempre chiariti e una costante compenetrazione tra sogno e realtà. La mano del regista si sente e SPELL resta un film fortemente caratterizzato, quasi un esperimento neorealista affogato in un contesto surreale, dove non c'è effettiva corrispondenza tra azioni e reazioni. Ben recitato (o meglio, solo tratteggiato), è un affresco paesano carico di forti emozioni, dove il sesso ricopre un'importanza primaria ma non viene mai visto “naturalmente”. Quasi un perverso sogno felliniano.

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Homesick 19/02/07 17:39 - 5737 commenti

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Affascinante e personalissimo, trae il suo punto di forza dal montaggio con cui Cavallone alterna e/o sovrappone ai momenti festosi della sagra paesana - illustrati con uno stile documentaristico da cui affiora anche un discorso di critica sociale, religiosa e politica - situazioni di notevole impatto visivo ed emozionale di marca surrealista. Le attrici si prodigano in nudi di classe, mentre l'orgiastico finale "scatologico" prelude al successivo Blue Movie. Solenni e classicheggianti le musiche di Claudio Tallino, con citazioni anche della nenia di M-Il Mostro di Düsseldorf.
MEMORABILE: Il biliardo e l'amplesso della Zanchi; la festa in paese.

Il Gobbo 16/02/08 00:04 - 3015 commenti

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Il "surrealismo", un po' come il free-jazz, è/fu una spaziosa bandiera sotto cui potevano accomodarsi il genio e il cialtrone, virtuosi del caos organizzato o simpatici cazzari. La parola magica sovviene anche per questa opera di Cavallone, non abusivamente perchè i riferimenti sono espliciti, ma vanamente se si vuole riscattare la pallosità sovrumana dell'insieme, nonostante lo zelo degli attori cagnacci ad attuare le squisite visioni del regista (fra cui spicca l'ineffabile trombata col quarto di bue). Tangibile l'horror della sagra paesana.

B. Legnani 30/10/07 11:44 - 5532 commenti

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Afilmico, ossessivo. Fa presumere che il regista avesse intelletto vivo e fascinoso, voglia di provocare in modo alto su temi interessanti e potenzialmente coinvolgenti per molti, ma anche che non avesse altrettanta capacità di girare i pensieri in modo cinematografico (la scena della richiesta dei documenti è quasi imbarazzante e alcune inquadrature a mano, più che veristiche, paiono sciatte). C'è la Tanzilli, ma la Volpina, stavolta, è la Zanchi. La qui gravida (Spugnini) l'abbiamo vista sulla terrazza di Profumo di donna e amare Aristoteles...
MEMORABILE: Si chiude la serranda del macellaio e si chiude la sezione del PCI, che ha la carne umana in evidenza e parimenti in vendita. Montaggio analogico...

Deepred89 18/12/07 14:23 - 3706 commenti

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Originale e allucinante. La sceneggiatura resta aperta a diverse interpretazioni e infatti l'epilogo lascia molti dubbi su quello che abbiamo visto. Grandiose le scene oniriche, tra le più suggestive del cinema italiano, e meno gratuite di quanto sembrano in apparenza le sequenze erotiche. Spesso la povertà della produzione appare in tutta la sua evidenza, ma ciò non fa che incrementare l'atmosfera allucinata. Finale delirante e disgustoso. Da non perdere, anche se non tutti potrebbero apprezzare.

Spectra 21/12/07 20:06 - 84 commenti

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Ho sempre pensato che Alberto Cavallone fosse un regista di talento e questo film lo conferma. Trama semplice ma Cavallone crea intorno a questa storia un alone veramente particolare. Eccitante, surreale ed estremo sono i tre aggettivi che mi vengono alla mente dopo avere visto questo film. Finale estremo per persone con lo stomaco forte.

Herrkinski 14/05/08 21:57 - 8112 commenti

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Capolavoro surrealista di Cavallone. Feroce satira sul moralismo "di facciata" dei piccoli sobborghi italiani. Il tutto è chiaramente esagerato, ma al tempo stesso impietosamente realistico. L'intera vicenda è infarcita di simbolismi e riferimenti colti e il film è avvolto da una costante atmosfera onirica, tra incubo e realtà. Uno sconcertante affresco di una società allo sbando, dove la perversione e la morte di ogni valore lasciano solo un grande orrore. Non per tutti, veramente estremo.

Dusso 23/05/08 17:22 - 1566 commenti

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Il primo film di Cavallone che vedo. Se dovessi definirlo direi "un film molto noioso". L'inizio è promettente, disturbante, metafisico, difficile da giudicare. La qui incinta Spugnini è la figlia di Banfi nell'Allenatore nel pallone e nel sequel.

Matalo! 14/07/08 18:46 - 1378 commenti

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Lo scarto tra le ambizioni e i risultati si leggono tutti nella scelta del protagonista, un quasi sosia vorrei ma-non-posso di Michel Piccoli che non ne vale un grammo. Approssimativo, malfatto, tedioso, velleitario ma con qualche sprazzo intenso e efficace. In questo film c'è la buca da biliardo che ogni uomo vorrebbe avere...

Undying 2/11/08 12:59 - 3807 commenti

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Spaccati di vita quotidiana, durante la festa paesana di una piccola comunità, si mescolano con il bigottismo e la deviazione mentale. Il macellaio, attratto da una formosa biondina, si sfoga con quarti di bue sventrati; la moglie d'un integerrimo lavoratore (democristiano) si concede al misterioso giovanotto estraneo alla comunità; mentre quella del comunista, letteralmente fuori di capo, mangia sulla tazza del WC. Disgustoso esempio di surrealismo "popolare", reso sgradevole dalla serietà neorealista della regia.

Enricottta 10/02/10 17:27 - 506 commenti

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Quando si entrava in un cinema d'essai non si sapeva mai come sarebbe andata a finire (mi riferisco al film). Cavallone è un collage di esperienze visive ai limiti del grottesco, condite da una buona dose di vino (de li castelli). Geometrico, nelle sue allucinazioni, degrada nella masturbazione psicologica ma, nonostante tutto, non è privo di un suo appeal. Il desiderio di creare "l'opera di rottura" scongiura la banalità con una buona dose di erotismo e provocazione. Il vero limite risiede in una autentica mancanza di idee proprie.

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Lucius 26/10/11 01:26 - 3015 commenti

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In occasione di una festa patronale alcuni personaggi, alle prese con le proprie frustrazioni danno libero sfogo alle rispettive inibizioni. La pellicola ha del fascinoso perché riesce a coniugare e a rappresentare, tramite vari personaggi, un microcosmo provinciale variegato. Ci si sofferma eccessivamente su balli, cortei e tradizioni e questo va a discapito della visione, mentre le scene di sesso (praticato?) sono realistiche e la visionarietà a cui ambiva il regista è presente ma sortisce l'effetto opposto a quello per cui è stata ideata. Sottocult.
MEMORABILE: La terribile scena dell'occhio nella vagina: supera in disgusto il lombrico nel pube nel film L'adolescente della Breillat.

Buiomega71 7/03/11 18:06 - 2910 commenti

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Ho trovato Cavallone un Fellini in acido, un Pasolini posseduto da delirio weird, un Buñuel strafatto di Lsd. Escrementi, sangue, sesso perverso, interiora di animali, amore, rabbia, solitudine, follia. Ci sono un comunista cronenberghianamente ossessionato dall'interno del corpo umano, mogli fuori di testa che mangiano in bagno e si sciaquono la bocca con l'acqua del water, Luciana la folle che si taglia e si masturba e adora la coprofagia, la Zanki ricoperta di foglie o con le gambe spalancate sul tavolo da biliardo. Inutile girarci intorno: mitico!
MEMORABILE: Il macellaio che guarda le forme delle ragazze in piazzetta, corre nella cella frigo eccitato e fa sesso con un quarto di bue.

Ronax 27/04/11 07:25 - 1253 commenti

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L'occhio nella vagina è un esplicito riferimento a Bataille, in linea con le ambizioni surrealiste di Cavallone. Anche in questo film però i risultati sono molto lontani dalle intenzioni. Non mancano scene di qualche suggestione, grazie anche all'ottima musica di Tallino, ma l'insieme resta confuso e mal amalgmato, i dialoghi sono spesso penosi e l'accumulo delle provocazioni, fino alla coprofilia, scorre via sedimentando una patina crescente di noia nello spettatore. Attori singolarmente inespressivi, ma forse Cavallone li voleva proprio così.
MEMORABILE: I vermi che escono dalla carne che il macellaio sta affettando.

Fauno 9/07/11 11:11 - 2212 commenti

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Lasciando perdere richiami filosofici o letterari, che a meno che non sia evidentissimo odio davvero fare, se una persona cara mi disse che in un film che ha sbancato sembrava di esserci, dal gran che era fatto bene il contesto, allora rispondo I wish I would be here forever... infatti, anche se come film non è il migliore di un regista che amo alla follia, io una festa del genere la auspico da ben più di 10 anni, perché la disinibizione totale e gli istinti più sfrenati e animaleschi sono sempre i più rivelatori e i più curatori. Alberto sei grande!

Capannelle 25/08/11 23:03 - 4411 commenti

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Notevole lavoro di Cavallone dove, a fronte di alcune scemenze, non sono pochi i pezzi pregevoli: il comunista tormentato fino alla fine, il classico paese bigotto con le sue figure femminili, una incantevole Montenero, il macellaio infoiato, il finale dirompente e conciliante. Si può discutere su una certa artificiosità dell'operazione, sulla "salvifica" figura del ragazzo venuto da fuori ma nel complesso il film tiene e diverte, caratterizzato da una bella colonna sonora.
MEMORABILE: Il sacerdote poco etico ai bambini: "l'importante è essere furbi". La lingua della Montenero.

Werebadger 27/08/12 19:55 - 270 commenti

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Connubio di più vicende umane che si intrecciano tra loro durante la festa patronale di un imprecisato paese italiano. Film con pretese di surrealismo, assai estremo e disgustoso (ne vedrete proprio delle belle: macellai che fanno sesso con quarti di bue, coprofagia, incesto, prima una palla da biliardo e poi un occhio di bue in una vagina ecc.) nonchè un'evidente satira nei confronti del moralismo di paese. Una via di mezzo tra Amarcord e Twin Peaks. Seriamente sconsigliato ai deboli di stomaco.
MEMORABILE: Il rivoltante finale.

Giùan 19/09/12 22:10 - 4559 commenti

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Intrigante opera di Cavallone dall'originale fascino obliquo, malato ed ellittico. Nella suggestionante commistione tra alto (filosofia, semiotica, citazioni letterario-pittoriche) e basso (la cornice strapaesana: festa, chiesa, sezione), il sesso deflagra potente, rivoluzionario e final come raramente s'è visto nel cinema italiano (il richiamo esplicito a Teorema). La sacralità pasoliniana è però sostituita da una sorta di splittata dualita, compendiante surrealismo bunueliano (il Sogno) e una sorta di liberatoria coreutica orgiastica. Di sincretico stordimento.
MEMORABILE: L'accoppiamento col pezzo di carne in cella frigorifera; Il montaggio alternato: l'amplesso, l'autoerotismo e il palio della cuccagna; Tutto il finale.

Fabbiu 15/03/14 16:14 - 2145 commenti

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Immagini forti e disturbanti, si sente dire, ma sinceramente non è stato così per me (tranne forse per quando estraggono il vitello). Ciò che ho percepito è stata solo tanta noia. Ok, ammetto che quello che all'inizio sembrava solo un collage di surrealismo, in realtà ha toni scanditi dalla regia e un chiaro filo conduttore; ma mi ha davvero annoiato; saranno gli attori mediocri o i dialoghi un po' scialbi...

Harrys 5/12/14 10:52 - 687 commenti

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Cavallone e il suo Sguardo Privilegiato si frappongono tra l'organicità di provincia e i fetidi miasmi dell'apparato umano. Lo stato di natura si desume da una contingenza in rapido e vorticoso mutamento nel quale ci si sbarazza della pena di essere"umani"per rinascere con rinnovata vigoria bestie. Destabilizzante e onirico, vuol essere un beffardo disvelamento dell'inconscio e destrutturazione delle sovrastrutture, coadiuvato da un'eccellente colonna sonora. La bestia è prefigurata come un'entità estranea che irrompe disinvolta e oggi è quel che permane al netto della crisi identitaria. Immor(t)ale.

Ryo 8/12/15 14:37 - 2169 commenti

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È veramente un film difficile da classificare, che divide la critica: c'è chi grida al capolavoro e chi alla boiata. Dico solo che è un viaggio all'interno di un sogno lunghissimo e come tutti i sogni può far ridere, piangere, schifare, pensare, incuriosire, terrorizzare. Molta differenza la fa lo stato mentale con cui lo si guarda. Personalmente ho apprezzato alcune immagini e suggestioni, altre le ho trovate piacevolmente ridicole, ma la parte surreale l'ho adorata.
MEMORABILE: La conclusione finale dell'amplesso, da vomito; L'omaggio all'origine du mond di Courbet.

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Trivex 5/06/17 10:41 - 1744 commenti

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Certo, l'atmosfera al paese appare centrata, per quanto disturbante. La colonna sonora delle cicale, unita a quella ufficiale, rende il senso del calore, anzi delle passioni, quelle indicibili. Morbosità diffusa, rappresentata con immagini erotiche e violente, a volte irrazionalmente, a volte con un raziocinio perverso. Poi però, quando ci si trova a ricostituire il film per darne un commento, le difficoltà emergono. Si tratta di un prodotto davvero poco fruibile per larghi tratti, anche per chi ama curiosare in dimensioni inestricabili e ossessive.

Franz 11/07/17 22:08 - 110 commenti

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Una esperienza visiva abbastanza intensa, questo film. La trama c'è, ma si va avanti spesso per sovrapposizione di immagini e di impressioni; tutto è carne, visceralità, morbosità, violenza, istinto, come un dietro le quinte, mentre il palco è la festa paesana un po' sacra un po' no. Una critica alla piccola, minuscola borghesia? Forse. Un film "politico"? Mah. Nel complesso buona scelta di facce e situazioni; non è così tirato via come potrebbe sembrare. Bravo Cavallone!
MEMORABILE: Il "terzo occhio"; Il pestaggio del forestiero; La pazza ninfomane.

Didda23 13/07/17 10:31 - 2426 commenti

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Un film che mantiene pochissimo di ciò che promette: se da un lato non è disprezzabile il tentativo di Cavallone di inserire registri che vanno dal surreale all'orinico, dall'altro la realizzazione tecnica non è sempre all'altezza, complici inquadrature alquanto scialbe e piatte. Dialoghi di risibile banalità, attori di seconda fascia che offrono prestazioni non memorabili e il ritmo poco esaltante sono i difetti maggiori di un'opera che si salva dalla valutazione più bassa per qualche breve momento riuscito e per l'ambientazione intrigante.
MEMORABILE: La nascita del vitello; L'amplesso con il quarto di bue; L'empatìa della figlia che capisce lo stato d'animo del padre...

Maik271 1/05/18 15:20 - 436 commenti

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Cavallone si conferma regista che ama eccedere. Questa pellicola ambientata in un paese del centro-sud Italia lo conferma. La tranquilla quotidianità nasconde invece segreti di ogni genere e un novello Gesù (così almeno l'ho interpretato io), porta amore là dove ce n'è bisogno e in svariate forme per porre rimedio a depravazione e violenze. Finirà ovviamente male come per quello originale. Come in Blue movie il regista conferma la sua passione per lo sterco umano. Duro ma da rivalutare.

Markus 2/05/18 14:39 - 3687 commenti

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Una festa di paese in onore del santo patrono fa da cornice ad alcuni drammi erotico/psicologici e non solo di alcuni degli abitanti. Eccentrico grottesco di Cavallone, che in una specie di girone dantesco d'indubbia efficacia visiva mischia erotismo, frustrazioni, angosce e qualche frecciatina alla bigotta società italiana degli Anni '70. Un quadro astratto dai buoni messaggi subliminali inquinato dall'impiego un po' troppo insistito di giovani e conturbanti bellezze... messe a nudo.

Faggi 30/09/18 22:21 - 1549 commenti

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Lucida farneticazione porno-surrealista? L'idea di cinema di Cavallone, almeno in questo film, non è del tutto chimerica. Considerando, anche, gli ultimi venti minuti - deliranti non in senso deteriore - si pensa all'hard eversivo (non lo è; ma tanto valeva girarlo: poteva saltare fuori il capolavoro). L'insieme è tra la genuinità sperimentale e il putiferio improvvisativo (come sanno bene i jazzisti l'improvvisazione senza solide basi tecnico-espressive può precipitare in qualche oscuro baratro cacofonico). Il tarlo del dubbio resta.
MEMORABILE: I turpi amplessi del macellaio; L'ipnosi erotica di Paola Montenero che, sensualmente allucinata, lascia il segno.

Rufus68 8/11/18 22:15 - 3842 commenti

I gusti di Rufus68

Affascinante e al limite del decifrabile, almeno nel suo simbolismo più profondo (debitore, sicuro, de "La storia dell'occhio" di Bataille e, forse, de "Le Baccanti" di Euripide). Cavallone organizza una ricognizione sincera, seppur datata, delle pulsioni della provincia profonda: una cronaca impietosa, un po' risaputa, ma condotta con stile originale, ricco di associazioni visive fulminee che, nel finale, concertato da Grieg, diviene quasi travolgente. Qualche punta di compiacimento; in parte tutti gli attori.

Bubobubo 22/12/18 22:20 - 1847 commenti

I gusti di Bubobubo

Più che parlare di "miglior film" di Cavallone, è da definirsi il suo film più strutturato, una tetra fiaba bucolica tra Amarcord e Teorema, ricca di un simbolismo pruriginoso ma - a differenza di molte altre sue opere - non particolarmente cervellotico (anche se non sempre fortunato: la gallina strozzata assimilata all'orgasmo femminile è solo kitsch). Rimane il capitolo cinematografico da far vedere a chi sostiene che Cavallone fosse fine intellettuale e sapido provocatore, ma scadente cineasta e sceneggiatore ancor peggiore.

Bullseye2 11/05/20 22:52 - 396 commenti

I gusti di Bullseye2

Parafrasando Marzullo forse la vita non è un sogno, ma sono i sogni che ci aiutano a vivere, a patto di riuscire a domare l'irrazionalità. In questo "dolce mattatoio" Cavallone fa a pezzi Bataille, Artaud, De Sade e li mischia con i tranci più cinematograficamente avariati di Fellini, Pasolini, Jodorowsky in un bizzarro cortocircuito tra ambizioni (molto) alte e cinema popolare bassissimo, nella sua forma più exploitation. Uno dei migliori lavori del regista milanese, dove per una volta le ambizioni vanno di pari passo con il risultato.

Kikoz 20/06/21 16:42 - 23 commenti

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Dopo una decade di film oscuri e sciatti qualcosa dev'essere scattato in Cavallone. Finalmente abbandona dramma e melò e costruisce un film sempre povero e oscuro, e in più frammentario e a tratti fin troppo respingente, ma stavolta autenticamente sensuale, ispirato e visionario, vibrante e credibile anche negli eccessi. Fra Makavejev, Pasolini e Ferreri, Spell è ancora oggi una provocazione fresca e affascinante. Chissà Maldoror...

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Nick franc 5/10/21 00:27 - 515 commenti

I gusti di Nick franc

Spiazzante film che rappresenta la summa del cinema anarchico di Cavallone: di fatto una versione estrema, piena di erotismo del Teorema pasoliniano. L'arrivo di un vagabondo durante la festa patronale è deflagrante per la comunità e porta a galla un mondo sessualmente perverso (è presente anche l'incesto) in cui tutti pensano solo a salvare la facciata. Un viaggio tra surrealismo, avanguardia e psichedelia  come ce ne sono pochi nel cinema italiano, capace di lasciare mirabilmente il segno nello spettatore. Da riscoprire come esempio di un cinema libero oggi impensabile.
MEMORABILE: L'amplesso tra la Luciana e il vagabondo; Il macellaio nella cella frigorifera; La palla in buca; L'occhio di bue; Il sogno di Rosanna.

Leandrino 25/07/22 11:08 - 513 commenti

I gusti di Leandrino

Un comunista con la moglie matta, la moglie frustrata di un agricoltore, un padre che ingravida la figlia... e poi un giovane viandante che provoca sconquasso: un paese nella provincia laziale è in festa, e tendente a impulsi carnali consumati tra sogno e realtà. Cavallone provoca la visione borghese con un misto immaginifico di Pasolini e Bataille, cedendo talvolta alla pretenziosità e rimarcando l'osceno. Un'opera strana, dalla natura politica e dalla forte componente erotica, un po' criptica ma sicuramente intensa.
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  • Musiche Quidtum • 15/01/14 17:22
    Custode notturno - 2201 interventi
    Lucius ebbe a dire:
    Quidtum sai nulla della versione dei Soul Iberica band, stesso titolo e cover quasi identica...
    Trattasi di un brano dance funk con campionati strilli di neonati e con lo stesso titolo (Baby sitter), ma, come ho scritto, il tema di Spell nel 45 giri di cui sopra è Kindergarten stroll, non Baby sitter.
  • Discussione Matalo! • 6/12/14 17:44
    Call center Davinotti - 614 interventi
    Fauno ebbe a dire:
    Stavolta ammetto la figuraccia, perchè di I put a spell on you dei Creedence Clearwater Revival ne ero a conoscenza e bastava aprire il vocabolario per vedere il senso, solo che fra litigate varie, visite urgenti e cure del sole dopo ferragosto è stato un fine estate coi botti...FAUNO

    Veramente è di Screamin' Jay Hawkins, i CCR ne fanno una cover così come Arthur Brown e molti altri
  • Discussione Caesars • 10/12/14 13:47
    Scrivano - 16811 interventi
    Matalo! ebbe a dire:
    Fauno ebbe a dire:
    Stavolta ammetto la figuraccia, perchè di I put a spell on you dei Creedence Clearwater Revival ne ero a conoscenza e bastava aprire il vocabolario per vedere il senso, solo che fra litigate varie, visite urgenti e cure del sole dopo ferragosto è stato un fine estate coi botti...FAUNO

    Veramente è di Screamin' Jay Hawkins, i CCR ne fanno una cover così come Arthur Brown e molti altri


    A proposito di cover di "I put a spell on you" a me piace molto (sarà perchè è la prima versione che ho conosciuto) quella degli Audience.
  • Discussione Zender • 10/12/14 16:44
    Capo scrivano - 47786 interventi
    Te pensa, gli Audience. Credevo di essere uno dei pochi al mondo a conoscerli e apprezzarli; e soprattutto quel disco, la casa sulla collina :)
  • Discussione Caesars • 10/12/14 17:39
    Scrivano - 16811 interventi
    Ed invece il buon Caesars possiede anche il vinile di questo disco. Quindi siamo almeno in due ad apprezzarli (ma penso assai di più...). Disco bellissimo a mio parere.
  • Discussione Matalo! • 12/12/14 16:33
    Call center Davinotti - 614 interventi
    Caesars ebbe a dire:
    Matalo! ebbe a dire:
    Fauno ebbe a dire:
    Stavolta ammetto la figuraccia, perchè di I put a spell on you dei Creedence Clearwater Revival ne ero a conoscenza e bastava aprire il vocabolario per vedere il senso, solo che fra litigate varie, visite urgenti e cure del sole dopo ferragosto è stato un fine estate coi botti...FAUNO

    Veramente è di Screamin' Jay Hawkins, i CCR ne fanno una cover così come Arthur Brown e molti altri


    A proposito di cover di "I put a spell on you" a me piace molto (sarà perchè è la prima versione che ho conosciuto) quella degli Audience.


    Orc...mi manca questa. Ma gli audience...audience? Pensa te, io conosco il classico citato da Zender.
    Ultima modifica: 12/12/14 16:33 da Matalo!
  • Discussione Matalo! • 12/12/14 16:40
    Call center Davinotti - 614 interventi
    https://www.youtube.com/watch?v=7kGPhpvqtOc

    può sembrar buffo ma in realtà Screamin' Jay ha recuperato la tradizione voodoo originaria del blues (che proviene dal Mali, passando per Haiti e giungendo nella Louisiana). Papa Legba!
    Ultima modifica: 12/12/14 16:41 da Matalo!
  • Homevideo Buiomega71 • 23/08/15 19:35
    Consigliere - 25998 interventi
    Rieditato in dvd per CineKult, diponibile dal 06/10/2015

    http://www.kultvideo.com/DVD.aspx/24317-DVD-Spell-Dolce-mattatoio-L-uomo-la-donna-e-la-bestia-06-10?__lang=it-IT
  • Homevideo Xtron • 15/11/15 11:03
    Servizio caffè - 2149 interventi
    Il dvd CINEKULT

    Audio italiano
    Sottotitoli in italiano
    Formato video 1.85:1 anamorfico
    Durata 1h39m22s
    Extra: Trailer, "Maldoror il mistero", "The spell mattatoio incantato"

    immagine a 37:45

    Ultima modifica: 25/03/17 16:15 da Zender
  • Curiosità Zender • 15/04/19 14:42
    Capo scrivano - 47786 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano della riedizione del film: