L'intento di partenza è buono, ma il film si va spegnendo lentamente come il concetto elaborato, tanto che alla fine ci si potrebbe chiedere se non si è assistito a un'orgia in diretta senza esclusione di colpi piuttosto che a una commedia a sfondo drammatico. A noi italiani farà piacere ammirare la bravura e l' "eleganza" di Stefania Casini, ma anche Lucia Bosè onora il suo ruolo. Eva Axen gira nuda senza infamia e senza lode... avrebbe rivisto Stefania Casini in Suspiria qualche anno dopo...
MEMORABILE: La scena del pollo arrosto, l'incesto, ma le scene lesbiche sono un viaggio tutto particolare
La matrona Bosè invita nella sua bella villa un gruppo di persone per un ritrovo piuttosto orgiastico... Citazione di Santa Teresa in esergo, musica (non male) di Gazzelloni: aspirazioni alte, ma quella che si vorrebbe audacia è telefonata, quella che si vorrebbe estenuata raffinatezza è noiosità, e insomma nonostante una messa in scena giocoforza elegante il film è una discreta barba, ravvivata solo dalle notevolissime femmine, con la Casini in gran spolvero. Per gli storiografi del C. S. C. segnaliamo che prendono il gettone di presenza Piani e Perrella.
Visto nella versione francese, che dovrebbe dunque essere quella originale, in seguito sicuramente purgata per potere sbarcare, nel 1973, nelle sale italiche. Affidandosi ai vari De Sade e Bataille come numi tutelari, Montresor allestisce un'operazione dal senso abbastanza oscuro ma permeata da un alone malsano e decadente, in un estenuante crescendo ben scandito dalle musiche di Gazzelloni. Di gran fascino ambientazione e costumi. Comparto femminile di lusso: la Bosé matura ma sensualissima, la Casini giovane e provocante, la Axen virginale.
MEMORABILE: La danza scatenata guidata dalla Bosé al termine della cena; Le scene lesbo con la Casini; L'orgia finale con il "sacrificio" della vergine.
Cupo e pomposo erotico le cui velleità artistiche soffocano i tocchi perversi e incestuosi. L'insieme risulta tanto raffinato quanto noioso, sebbene racchiuso in una cappa tetra e soffocante che non si estingue del tutto a visione ultimata. Attori e attrici (la preferenza del sottoscritto va alla nudissima Eva Axén) splendidamente agghindati si aggirano nella villa dei sensi (unica, notevole location, immersa nella campagna) sparando frasi tra il dolente e il filosofico il cui livello di trash oscilla a seconda delle versioni. Così così.
Tipico film con borghesi annoiati e quindi, come da tradizione, più o meno perversi e dediti a svariate pratiche sessuali (tra cui l'incesto) e pasti pantagruelici. Il tutto nobilitato da una forma molto elegante che fa gioire gli occhi e da innesti erotici di buona fattura che fanno gioire invece i sensi. Qualche ingenuità ed oscurità di significato, ma il risultato finale è abbastanza soddisfacente. Musica di Gazzelloni di discreta fattura ma, forse, un po' troppo presente.
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DiscussioneFauno • 11/05/15 00:06 Contratto a progetto - 2743 interventi
Zender, metti nel mio commento la parola eleganza in minuscolo e fra virgolette, giusto per un senso di correttezza. L'avevo scritto in maiuscolo per ironia, visto quello che fa, la Casini. FAUNO.
DiscussioneZender • 11/05/15 07:33 Capo scrivano - 47786 interventi
Oltre a quanto giustamente segnalato nelle note, segnalo qualche piccola differenza anche tra la copia francese e la copia italiana pre-censura, con lievi differenze di montaggio e un paio di scene (la scena a tre e l'accoppiamento sul pavimento) meno spinte in quest'ultima. Il metraggio spropositato (se comparato con l'edzione francese) segnalato su Italia taglia per l'edizione originale italiana è dovuto, oltre alle citate differenze, alla colonna sonora che scorre per svariati minuti sui titoli di coda.
Le versioni italiane (pre e post censura) le ho visionate all'archivio della Cineteca di Bologna. Possiedo soltanto la copia francese coi sub in inglese, dalla qualità video mediocre. Se ti interessa chiedi a Zender la mia mail.