Note: Secondo film della serie "The Blues", prodotta da Martin Scorsese per la PBS e dedicata alla storia del blues e all'influsso di questa musica sulla storia e la cultura americana.
Tra sacro e profano, i primi bluesmen portano la loro musica in giro per il Delta, cantando il Signore come Blind Willie Johnson o storie di malavita e dolore come Skip James. Infine, la storia triste del primo bluesman"politico", JB Lenoire, idolo di molti musicisti inglesi anni '60 e del regista. Wenders gira il secondo film del ciclo con attitudine più cinematografica, usando la fiction per raccontare storie ormai remote. Anche qui la parte di repertorio è straordinaria. Grandi esecuzioni live di Nick Cave, Lou Reed e Lucinda Williams.
In questo sorprendente documentario il regista tedesco racconta la storia (con immagini di repertorio e con l'aiuto di ricostruzioni) dei bluesmen Skip James, J. B. Lenoir e Blind Willie Johnson, alternandola con degli omaggi di molti musicisti contemporanei di blues e no (cito Beck, Lou Reed, Nick Cave, The Jon Spencer Blues Explosion). Un omaggio commovente e sentito alla "musica del diavolo". Veramente da vedere (e soprattutto ascoltare).
Il film assume toni metafisici con la sonda Voyager persa nello spazio con in dote messaggi e canzoni umane, tra cui una di Blind Willie Johnson. Il dubbio è che ipotetici alieni non ci capirebbero molto, come del resto capitato a noi terrestri per decenni. Perchè il blues, più di altre musiche a cui pure ha dato origine (jazz e rock) è un testo impregnato della storia di un popolo (quello afroamericano), delle sue leggende e della sua quotidianità. Come dice Wenders, "Sentivo più verità in loro che in qualsiasi libro avessi letto sull'America".
Il blues era ovviamente destinato, come ogni fenomeno folk, a sopravvivere nelle sue periferie culturali dopo essere stato rigettato dal suo centro propulsore. Ecco perché il film fa bene a dare spazio all'iniziazione quasi religiosa con la quale i musicisti inglesi approcciavano (con grande successo) a quella tradizione; mentre i vecchi neri che erano veri padri del blues, nel loro paese, morivano di fame semi-sconosciuti. Ed ecco perché l'analisi di Wenders ne esce credibile e non inficiata dall'eccesso di personalismo autobiografico. Bello!
MEMORABILE: La versione acustica anni '30 di I'm so glad dall'autore Skip James, contrapposta all'irriconoscibile verisone anni '60 acida ed elettrica dei Cream.
Lou Reed HA RECITATO ANCHE IN...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Secondo film della serie "The Blues", prodotta da Martin Scorsese per la PBS e dedicata alla storia del blues e all'influsso di questa musica sulla storia e la cultura americana.
Per chi volesse approfondire la storia e le caratteristiche del progetto artistico alla base di "The Blues", il sito ufficiale è una miniera di informazioni. C'è anche un'interessante sezione didattica a disposizione degli insegnanti che volessero fare lezioni scolastiche sul tema.
DiscussioneRaremirko • 17/05/19 23:55 Call center Davinotti - 3862 interventi
Interessante e godibile, anche se mi sento di consigliarlo soprattutto agli appassionati di musica.
Molto belle le immagini di repertorio e le esibizioni; Wenders è un cultore di quest'arte e la cosa si nota.
Buono il trait d'union rappresnetato dalla amusica nello spazio.