Franklyn è una pellicola che narra la vicenda di quattro anime perse, separate da due mondi paralleli: uno nell’odierna Londra, l’altro in una città fantastica dal nome “Città di mezzo”. La successione degli eventi è singolare e spesso incomprensibile, con continui richiami al fantasy e al noir. Un film che si può considerare figlio di quel filone difficile da definire, ma che con Blade runner ebbe un suo inizio ed una vasta schiera di appassionati. Non tutto torna allo spettatore (e la cosa è certamente voluta), ma lascia un segno.
Girato bene, con una certa classe (interessante la multireligiosa città di mezzo), si avvale di attori in buona forma (specialmente il padre, che cerca il figlio, la ragazza, con le sue prove artistiche estreme e il giovane, alle prese con l'"amica d'infanzia"). Peccato però che il meccanismo filmico sia un po' pesante, arrancando in alcuni punti. L'idea, comunque, regge; e anche se la spiegazione (il singolare comportamento del protagonista) la si subodora già con un certo anticipo, alla fine, si ha almeno la sensazione di aver visto qualcosa di diverso dal solito. Non male, dopotutto.
MEMORABILE: La ragazza che trasforma in arte i suoi tentativi di suicidio; La maschera del protagonista (semplice, ma visivamente efficace).
Visivamente affine ai polpettoni fumettosi alla Watchmen (voce narrante, solitari personaggi mascherati, una certa legnosità narrativa) e alla fantascienza visionaria alla Dark city-Blade runner (brumose metropoli adagiata su realtà parallele, minacciosi inseguitori "puritani", di nuovo la voce narrante), Franklyn ha dalla sua una buona dose d'originalità (il "ministero"), un'intelligente critica agli integralismi religiosi e un buon cast (su tutti il "controllato" Sam Riley). Buon film, merita una visione.
MEMORABILE: Il dialogo, ripreso da due punti di vista, attraverso la rete della scuola materna.
Strano film, che viene più naturale definire per sottrazione: non è fantascienza, anche se le immagini suggestive della Città di Mezzo richiamano Dark City o Brazil, non è l'ennesima trasposizione di un graphic novel, anche se il look del protagonista richiama Darkman. E' piuttosto una fuga dalla realtà nella follia, che finisce per incrociarsi con la ricerca amorosa: il giovane che non vuol crescere perde/trova nell'artista del suicidio l'amica immaginaria della sua infanzia. Raffinate le citazioni pittoriche, furiosamente bella Eva Green.
Non sempre comprensibile in quanto si svolge su piani spaziali e temporali differenti, Franklyn è tuttavia un film affascinante visivamente (splendidamente realizzata la parte della città di mezzo, scenograficamente debitrice a Blade Runner) e di un certo spessore contettuale in quanto affronta problemi importanti quali la violenza delle aree urbane, il fanatismo religioso, la depressione e il suicidio. Molto buona la prova del cast.
Londra e la Città di Mezzo. Due scenari apparentemente slegati, finché non appaiono i primi parallelismi e l'intreccio inizia a svelarsi. E poi il finale. Esiste Dio? O un destino spietato e indifferente? Oppure basta credere in qualcosa per vedere significati laddove non ce ne sono? O forse crediamo tutti in qualcosa, a prescindere da quanto sia vero? Filosofia pop, toni da thriller, sfumature distopiche, estetica gotica e storie di ordinaria solitudine. Il tutto ben confezionato e narrato, nonostante qualche sbavatura. Interessante.
MEMORABILE: Se credi intensamente in qualcosa, chi può dire se è reale o no?
Mi ci ero messo di buzzo buono, avevo pure il quadernino degli appunti e la tazza di caffè, ma questo mix di spaccati temporali e richiami ad altri film (in primis Brazil e Blade runner) non mi ha preso. Diamo atto a McMorrow che la cornice visiva è degna di nota e che qualche battuta funziona; il resto scorre catatonico a metà tra il fumetto new age e il romanzo senza fine.
Visionario prodotto di un giovane regista venuto dal nulla. Squilibrio su squilibrio, s'intrecciano le vicende di un ragazzo evaso da un manicomio, che crede di vivere in un futuro dall'aspetto Dark City in cui tutti prestano fede ad un'assurda religione (metafora del consumismo, dell'omologazione), di una ragazza dai frequenti vaneggiamenti artistico/masochistici e di un altro giovane innamorato di un'amica immaginaria. Detto così parrà assurdo, c'è da dire che però tutti e tre hanno subito una perdita importante. Originale e ben confezionato.
Di difficile classificazione in un genere preciso, si concentra soprattutto sulle atmosfere sofisticate di un'ambientazione urbana futurista nella cui cupezza sta il suo fascino. Il tentativo di incastro tra i quattro mondi paralleli trova gli ingranaggi giusti, il futurismo ha un gusto fumettistico, le tematiche alternative sono interessanti, ma la trama non ha una grande presa e non mancano frangenti di cadute di tono in una certa apatia. Occhio alla Green, gran bella prova la sua. **!
MEMORABILE: "La religione è considerata vera dalla gente comune, falsa dai saggi e utile dai governanti".
Film molto complesso, ma allo stesso tempo affascinante per le tematiche trattate. Più lente e rifessive, ma pervase da un senso cupo; splendida l'ambientazione della Città di Mezzo, che sembra uscita da Blade runner ma nella quale tutto è vecchio, marcio, decrepito e tutto è dominato dalla religione. Un misto di universi parelleli e di storie apparentemente banali che arrivano ad incrociarsi e a diventare complementari. Pellicola da rivedere almeno una seconda volta.
MEMORABILE: La Polizia Ecclesiastica nella Città di Mezzo.
Vicende parallele (una videoartista che riprende i suoi suicidi, uno mollato dalla fidanzata, un anziano che cerca il figlio) e mondi paralleli: Londra oggi e la religiosa Città di Mezzo. Tutto è molto intrigante nel suo strano mix fra generi e fra storie. Tema centrale è il dolore della perdita (tutti i personaggi hanno perso qualcuno e non sanno come colmare il vuoto), ma è affrontato un po' superficialmente. E nel momento in cui tutte le parallele convergono (peraltro con incastri tecnicamente riusciti) il film mostra la sua fragilità.
MEMORABILE: La religione delle "Manicuriste del Settimo Giorno".
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HomevideoGestarsh99 • 9/08/11 10:08 Vice capo scrivano - 21546 interventi
Disponibile in edizione Blu-Ray Disc per Mediafilm Home Entertainment:
DATI TECNICI
* Formato video 2,35:1 Anamorfico 1080p
* Formato audio 5.1 DTS HD: Italiano Inglese
5.1 PCM: Italiano
* Sottotitoli Italiano NU
* Extra Speciale
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